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La capitana azzurra ai microfoni di SuperTennis Tv esalta i risultati della top10 italiana riconoscendo l'importanza del lavoro svolto negli anni dalla Federazione: "Pensare a lungo termine, darsi un orizzonte temporale più lungo è quel che fa la differenza"
17 maggio 2025
"Jasmine ragiona in termini di miglioramento e non di classifica. Questo fa la differenza. Se si ragiona nel migliorare i punti deboli e consolidare i punti forti si hanno tutte le carte per andare in alto, e lei ce l'ha e lo abbiamo visto: fa scelte coraggiose in campo e fuori, e non si può far altro che applaudirla e sostenerla perché è una ragazza straordinaria". Parola di Tathiana Garbin, capitana della nazionale femminile campione del mondo intervenuta ai microfoni di SuperTennis Tv.
"Ognuna delle mie ragazze è diversa - ha ancora aggiunto la capitana azzurra - Hanno caratteri e personalità diverse, le conosco da quando erano piccole. Jasmine ha una modalità da turno dopo turno: non guarda tabelloni o turni successivi pensa solo al qui e ora e questo fa la differenza. E' la mentalità giusta, e bisogna lavorarci, perché c'è tanto lavoro dietro e tanta consapevolezza".
Partite da lontano, finaliste della BJK Cup nel 2023 e campionesse l'anno successivo in quel di Malaga, Garbin ha sottolineato ancora quanto il percorso fatto dalle sue ragazze sia stato improntato a una filosofia diversa dal tutto e subito che sembra invece regolare l'avvio di carriera di molte protagoniste del circuito femminile: "Le nostre ragazze hanno acquisito consapevolezza nel tempo e con il lavoro quotidiano - ha spiegato a SuperTennis Tv - E' auspicabile arrivare quando si è giovani ma a volte è controproducente, perché ne abbiamo viste tante arrivare in vetta molto velocemente e altrettanto velocemente cadere in difficoltà emotive. Noi ci arriviamo con calma ma con un consolidamento del proprio gioco e della propria personalità e questa è una cosa fondamentale. Sono donne straordinarie che dovrebbero esser prese ad esempio, si sono costruite piano piano con serenità e lavoro e questo vuol dire avere le spalle larghe per sopportare quello stress mediatico che da giovane non è facile sostenere".
Tutto ciò non sarebbe stato possibile se a sposare questa filosofia non fosse stata in primis la Fitp. Un progetto partito da lontano e condiviso in ogni suo passo da l'intero movimento tennistico italiano: "La Fitp lo ha compreso - ha riconosciuto Garbin - Sta facendo un lavoro straordinario seguendo questo trend, non valorizzando tropo le vittorie da piccoli ma pensando a lungo termine, perché un orizzonte temporale più lungo è quello che fa la differenza".
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