Chiudi
La storia del WTA 1000 di indian Wells tra svolte, vittorie storiche, momenti controversi e prime volte che hanno fatto epoca
di Alessandro Mastroluca | 05 marzo 2024
Il 1989 ha colto il mondo di sorpresa. Il crollo del Muro di Berlino resta il punto d'arrivo più visibile di una rivoluzione che ha cambiato le carte geografiche e i confini mentali. E' anche l'inizio di un percorso nuovo per gli equilibri del mondo, non più diviso tra il blocco occidentale e la cortina di ferro.
Nel 1989 cambia anche la storia del torneo di Indian Wells, oggi conosciuto come BNP Paribas Open. Al Grand Champions Hotel, oggi l'Hyatt Regency Indian Wells Resort & Spa, la bulgara Manuela Maleeva ha trionfato nella prima edizione del WTA Tier III, organizzato in collaborazione con IMG, in finale su Jenny Byrne.
Da allora, nessuna giocatrice ha mai trionfato più di due volte in singolare. Guidano l'albo d'oro Lindsay Davenport, che ha giocato più finali di tutte (6), Martina Navratilova, Mary Joe Fernández, Steffi Graf, Serena Williams, Kim Clijsters, Daniela Hantuchová, Maria Sharapova e Victoria Azarenka.
Dopo un anno, il torneo viene già promosso a Tier II: lo vince Martina Navratilova, campionessa anche nel 1991. Dall'anno successivo è la sua storica amica-rivale Chris Evert a dare il nome al trofeo.
Solo dal 1996, però, il torneo diventa propriamente "combined". Fino al 1995, infatti, il torneo femminile si disputava la settimana prima del maschile, che già apparteneva alla categoria oggi nota come Masters 1000. La prima edizione con la nuova programmazione si conclude con la vittoria di Steffi Graf che in due tie-break piega in finale Conchita Martinez.
Nel 1997 il torneo femminile cambia ancora veste. Diventa infatti un WTA Tier I, la categoria allora più prestigiosa dopo gli Slam. Trionfa Lindsay Davenport, campionessa in singolare, in finale su Irina Spirlea, e doppio. Il suo secondo successo, in rimonta sulla svizzera Martina Hingis in finale, coincide con la prima edizione all'Indian Wells Tennis Garden, nuova sede dell'evento dal 2000: spicca un campo centrale da 16.100 spettatori, il secondo stadio per il tennis più grande del mondo.
Nel 2001 l'evento supera per la prima volta i 200 mila spettatori totali. Vince Serena Williams in finale su Kim Clijsters, ma quel che succede la convince a non tornare più fino al 2015. A quella finale, Serena arriva dopo il forfait della sorella Venus che avrebbe dovuto incontrarla in semifinale, comunicato solo in extremis con lo stadio già pieno. “I bianchi di Indian Wells finalmente hanno detto quello che ci hanno sempre voluto dire: ‘negro, stai lontano da qui, qui non ti vogliamo - disse Richard Williams dopo la partita -. È il peggiore atto di pregiudizio che abbia visto dall’uccisione di Martin Luther King". A Indian Wells, ha detto Serena nel 2008, "sono successe cose che mi hanno cambiato la vita”.
Serena Williams esulta a Indian Wells nel 2001 (Getty Images)
Nel 2006 il torneo rischia di sparire. Ma Pete Sampras, Billie Jean King e Chris Evert rilevano il 50% di IMG nella proprietà del torneo e la città di Indian Wells acquista altri 27 acri per estendere la sede e mantenere l'evento nella Coachella Valley. L'anno successivo, concluso con il secondo trionfo della slovacca Hantuchova, il torneo è il primo dopo gli Slam a superare i 300 mila spettatori complessivi.
Nel 2010, nel 25mo anniversario della prima edizione allora solo maschile, inizia l'era di Larry Ellison, co-fondatore e CEO di Oracle Corporation, e da quel momento proprietario del BNP Paribas Open. L'innovazione diventa da subito la parola chiave per l'evento. Nel 2011, l'anno del successo di Caroline Wozniacki in finale su Marion Bartoli, il BNP Paribas Open è il primo evento tennistico a sperimentare l'Hawkeye su tutti i campi. E nel 2012, quando Victoria Azarenka batte Maria Sharapova e centra la 23ma vittoria su 23 partite giocate da inizio anno, si porta a casa un milione di dollari, come Roger Federer vincitore del torneo maschile. Non era mai successo che un evento combined ATP/WTA garantisse un prize money simile per i campioni di singolare.
Per i tifosi italiani il 2014 rimane un anno speciale. Non tanto per la costruzione del nuovo Stadio 2 da 8 mila spettatori, quanto per il trionfo di Flavia Pennetta che lascia solo tre game in finale alla polacca Agnieszka Radwanska.
Dalla Pennetta alla Giorgi: le imprese azzurre nel Tour WTA
Il torneo continua a evolversi. Lo dimostra il rinnovamento radicale dell'Indian Wells Tennis Garden in vista dell'edizione 2017, conclusa nel torneo femminile con il successo di Elena Vesnina nel derby in finale contro Svetlana Kuznetsova.
Memorabile l'edizione 2018 per il primo titolo in un WTA 1000 di Naomi Osaka, e per il suo discorso naif ai limiti dello sconclusionato durante la cerimonia di premiazione. Da record anche la cavalcata nel 2019 della canadese Bianca Andreescu, prima wild card a trionfare a Indian Wells, battendo in finale Angelique Kerber.
Cancellato nel 2020 dopo la pandemia, il torneo torna solo nel 2021, peraltro in autunno e non nella solita collocazione primaverile in calendario. La spagnola Paula Badosa il suo più prestigioso successo in carriera. L'elenco delle prime volte a Indian Wells si chiude l'anno scorso con il primo WTA 1000 di Elena Rybakina che sfodera una prestazione da applausi in finale su Aryna Sabalenka.