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"Non pensavo di rientrare così presto, ma Indian Wells è un posto bellissimo", ha detto la britannica dopo gli episodi di stalking in Medio Oriente. Intanto, in California sarà accompagnata da coach Vladimir Platenik, in passato già al fianco di Cibulkova, Kasatkina e Bencic
di Samuele Diodato | 06 marzo 2025
"Il fascino di Indian Wells ha pesato sulla mia scelta di venire qui. Non ero sicura che sarei tornata in campo così presto. Volevo solo assicurarmi di essere pronto, ma da quando sono arrivata qui sono rimasta sorpresa da quanto io stessa mi senta felice”. È una Emma Raducanu dunque decisamente più tranquilla quella che ha parlato al microfono di BBC Sport direttamente dalla suggestiva sede del BNP Paribas Open (WTA 1000 - 8.963.700 dollari di montepremi).
L’ultima volta l’avevamo vista in campo in circostanze davvero poco piacevole, turbata se non terrorizzata da uno stalker che la britannica – oggi n. 55 WTA - aveva riconosciuto sulle tribune nel suo match di secondo turno (poi perso) al Dubai Duty Free Tennis Championships, dopo essere già stata avvicinata da quest’ultimo nelle settimane precedenti.
Ora, mentre le autorità hanno emesso un ordine restrittivo per l’uomo, bandito anche dagli eventi WTA, la campionessa dello US Open 2021 vuole lasciarsi tutto alle spalle e pensare al campo. Il 2025 è iniziato con tre vittorie e cinque sconfitte, e al primo turno di Indian Wells è attesa dal match contro la giapponese Moyuka Uchijima (n. 52) e una importante novità al suo angolo: dopo la separazione da Nick Cavaday (per motivi di salute di quest’ultimo), la ventiduenne sarà affiancata dal quarantanovenne slovacco Vladimir Platenik.
In realtà, si tratterà solo di un periodo di prova: “Non voglio essere precipitosa, mi sto dando delle opzioni, organizzando vari provini”, ha detto. "Penso che una volta che avrò definito tutto, mi sentirò molto a mio agio, mentre in Medio Oriente è stato molto difficile per me perché non avevo davvero indicazioni su quali tornei giocare, ed è stato molto difficile fare tutto da sola. Io sono il tipo di persona che ha bisogno di un piano e di una preparazione. È quello che sto costruendo e che mi fa sentire più a mio agio”.
Intanto, solo per questo torneo, anche l'allenatore Tom Welsh la seguirà negli allenamenti. Non è dato sapere come andrà la collaborazione con Platenik, ma quest’ultimo non è certo il primo che passa. Nel 2009, ad esempio, ha guidato la sua connazionale Dominika Cibulkova fino alle semifinali del Roland Garros (a quel tempo era n. 12).
Tra le altre, nel suo storico ci sono anche ex Top-10 del calibro di Belinda Bencic, Veronika Kudermetova, Daria Kasatkina e Nadia Petrova. Fino all’anno scorso, quando si è ritrovato proprio di fronte a Raducanu, in circostanze piuttosto particolari. A Wimbledon, infatti, Platenik era al fianco della neozelandese Lulu Sun quando vinse da qualificata vinse il match di ottavi di finale contro la tennista di casa.
“Cerco qualcuno che abbia una certa l'etica del lavoro e una genuina passione ed entusiasmo per quello che stanno facendo – ha continuato la tennista classe 2002 a BBC Sport -. Io ho spesso giornate di allenamento molto lunghe, ma non mi sembra mai un lavoro, e voglio qualcuno che la percepisca allo stesso modo, qualcuno che ha davvero la determinazione e la voglia di fare il massimo e vincere grandi titoli. Molte persone dicono di averla, ma non è necessariamente vero. Io mi baso molto su questo tipo di sensazioni”, ha concluso.
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