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La tennista kazaka sta ultimando la preparazione a Dubai con il suo nuovo allenatore: l'obiettivo è quello di tornare a competere ai massimi livelli dopo sei mesi difficili.
di Samuele Diodato | 17 dicembre 2024
La collaborazione tra Elena Rybakina e Goran Ivanisevic è entrata nel vivo. Dopo la separazione da Stefano Vukov, con il quale l’attuale numero 6 WTA ha vinto anche il torneo di Wimbledon del 2022, non era scontato ipotizzare che la scelta della venticinquenne ricadesse su un allenatore (e prima ancora campione Slam) finora esclusivamente impegnato nel circuito maschile. Ma la curiosità tra gli appassionati è tanta.
L’annuncio ufficiale è arrivato in corrispondenza delle WTA Finals, e il lavoro prosegue in vista del 2025. Il croato, reduce dall’esperienza con Novak Djokovic, sembra stimolato. Non a caso, su Instagram è apparso anche il primo post su Instagram (qui sotto che lo ritrae insieme alla sua nuova assistita. “Buone prime due settimane di off-season a Dubai. Continuiamo così”, ha scritto.
Screen dal profilo Instagram di Goran Ivanisevic
Sotto, tra i commenti, spicca il preparatore atletico di Jannik Sinner, Marco Panichi, suo ex “collega” nello staff di Djokovic: “Fratello, sembri fresco e rilassato”. D’altronde, raccontando la sua scelta professionale a Tennis Majors, lo stesso Ivanisevic aveva parlato chiaro: “Dopo che sei stato l’allenatore del più grande di sempre hai bisogno di qualcosa di nuovo. Questo qualcosa di nuovo è il circuito WTA”.
Dove mancherà forse l’esperienza, per il campione di Wimbledon 2001, ma non la consapevolezza di poter incidere nel percorso di professionale di Rybakina. Tra gli uomini, ci è riuscito con Marin Cilic, sedendo nel suo box durante la gloriosa cavalcata allo US Open del 2014. E poi, certamente, e anche a dispetto dell’età già avanzata, con Djokovic.
Rybakina, in termini di blasone, è a metà strada tra i due illustri precedenti: ha già vinto uno Slam come Cilic, ma non è riuscita a fare il passo definitivo per consacrarsi e diventare campionessa in pianta stabile. La missione di entrambi, con ogni probabilità, è proprio quella: “Ha un grande servizio, è alta, colpisce forte e gioca in modo aggressivo, ha vinto Wimbledon proprio come me. Sento di poterle insegnare qualcosa e che possa vincere più Slam”.
Prima di puntare al bersaglio grosso, però, c’è da ritrovare la continuità perduta negli ultimi mesi, così come uno stato di forma ottimale. Dalla semifinale di Wimbledon in poi, la tennista classe 1999 ha disputato appena tre tornei, vincendo due partite su sei. Eppure, nonostante la scarsa abitudine al campo, la stagione si è chiusa con una vittoria sulla numero 1 al mondo Aryna Sabalenka, alle Finals.
Forse una casualità, forse un messaggio alla concorrenza: Ivanisevic è un investimento su sé stessa, una scommessa che spera di vincere – insieme a qualcosa di importante sul campo – nella prossima stagione. Per togliersi i primi dubbi, intanto, si potrà vederla in azione a partire dal 27 dicembre nella United Cup, in onda su SuperTennis.