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Le polemiche di Kasatkina sulla programmazione di Doha stridono con le imprese della rediviva Pliskova E la ricerca di una nuova leader come si concilia con le wild card a Venus Williams e Caroline Wozniacki?
di Vincenzo Martucci | 15 febbraio 2024
WTA, abbiamo un problema. Anzi, più d’uno. Il primo è di carattere economico, il secondo è di comunicazione e promozione del prodotto, il terzo è di gestione del Tour, e quindi delle giocatrici. Con le nozze con l’ATP tanto annunciate e reclamizzate, che sprizzano dilemmi e clausole pre-matrimoniali ma mai sorrisi. Con il corollario di continue, nuove, e poco simpatiche discussioni e polemiche, che diventano controsensi. Proprio per l’assenza di una conduzione politica univoca e precisa.
L’ultima grana l’ha tirata fuori la russa Daria Kasatkina, che ha appena rilanciato le sue ambizioni agonistiche. Ma, ad Abu Dhabi, ancor prima di disputare la finale-derby contro la russa-kazaka Elena Rybakina - la seconda sul Tour in meno di un mese - ha lanciato il pomo della discordia in conferenza stampa: “Ho una domanda, non so se va rivolta alla WTA o ai tornei, ma voi state cercando di far morire le giocatrici o di farci infortunare spesso? Siamo esseri umani che cercano di fare il proprio lavoro nel miglior modo possibile. Ma date le circostanze non è facile. Anzi, è impossibile”.
La numero 13 del mondo ha puntato decisamente il dito contro la programmazione: ”È orribile. Non so come si possano programmare le finali di un torneo di domenica se il successivo finisce di sabato. Quindi l’evento inizia la stessa domenica e se sei come me, senza bye al primo turno, devi giocare per forza il lunedì. Ma, giocando la finale alle 17, visto che almeno che io sappia non esiste una tecnologia che mi porterebbe a Doha con uno schiocco di dita, lunedì dovrò viaggiare ed andare subito in campo in un torneo totalmente diverso, 24 ore dopo una finale, con nelle gambe la fatica di 5 partite all’altissimo livello ad Abu Dhabi”.
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Così sostiene la 26enne, che ha accusato più infortuni in carriera e due anni fa era 8 della classifica e, a riprova dei suoi timori, ha perso d’acchito a Doha. La sua posizione è pienamente condivisibile, certo.
Ma fa scalpore che, mentre Daria ha accusato l’ulteriore fatica dopo un volo aereo di ora e 10 minuti, la rediviva Karolina Pliskova, a quasi 32 anni, non ha patito le 9 ore e mezzo di trasferimento da Cluj, in Romania. Secondo il neo marito: “Ha preso all’ultimo minuto il volo da Cluj a Doha, via Istanbul. Se la finale in Romania fosse durata ancora un po’, non avrebbe potuto partire. E’ arrivata in albergo alle 8 del mattino, ha dormito 4 ore, e subito dopo un pranzo veloce ha raggiunto il circolo per giocare la prima partita di Doha".
Però, dopo essere riemersa dall’oblio riconquistando un torneo dopo addirittura 4 anni e da appena 78 del mondo, pur accusando le differenze fra un evento indoor a uno all’aperto, pur tornando in campo 23 ore dopo la vittoriosa finale contro Bogdan, lunedì, l’ex numero 1 del ranking ha lottato per due ore e un quarto fino ad avere la meglio sulla wild card Anna Kalinskaya per 2-6 7-6 6-4.
Ha giocato tre set anche al secondo turno, contro l’altra russa Anastasia Potapova, quando si è bloccata di colpo sul 6-1 4-1 e, una volta sotto 1-6 7-5 4-2 40-30, ha trovato chissà come la forza per far suo il match. Ha sofferto pure nel terzo incontro in Qatar: sotto 3-6 1-3 e palla del doppio break di ritardo contro Linda Noskova - che ha pure servito per il match sul 5-4 nel secondo parziale -, Karolina ha rovesciato la situazione imponendosi 3-6 7-5 6-1.
I controsensi del WTA Tour non si fermano qui. Se da una parte è spasmodica la ricerca di una leader giovane, vincente in campo come fuori, ondeggiando da Osaka a Gauff, da Swjatek a Rybakina, da Sabalenka a Jabeur, è fortissima la richiesta dei tornei delle ex star. Come confermano i tanti rientri alle gare dopo la maternità, e le wild card che Indian Wells ha appena concesso a Venus Williams e Caroline Wozniacki.
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