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Le Wta Finals a Riyadh dal 2024 al 2026

Ne dà annuncio la stessa Wta dai suoi canali ufficiali. Montepremi di oltre 15 milioni di dollari. Simon: "Un passo importante per la crescita del tennis femminile"

04 aprile 2024

Dopo mesi d'attesa e settimane all'insegna dell'incertezza, la Wta ha sciolto infine le riserve annunciando di aver scelto Riyadh come sede delle Wta Finals per il triennio 2024-2026. La scelta è giunta al termine di un processo di valutazione nel corso del quale sono state prese in considerazione candidature provenienti da altri paesi e ascoltati i pareri di diverse giocatrici attive sul circuito. I criteri adottati sono stati: le potenzialità nel riuscire ad allestire un evento di prima classe tanto per le protagoniste in campo quanto per i tifosi presenti sugli spalti, la disponibilità nel veder aumentare quelle che erano le ambizioni della Wta in termini di crescita di montepremi, l'intenzione nel voler continuare a far crescere l'evento nel corso degli anni. 

La decisione finale, si legge nel comunicato rilasciato dalla Wta, è coerente con la presenza dell'associazione nella regione del Medio Oriente da più di vent'anni e arriva in un momento in cui l'Arabia Saudita - dal 2015 a oggi - ha visto triplicare i suoi investimenti nel mondo dello sport. La Federazione saudita di tennis nel 2023 ha ospitato per la prima volta le Atp Next Gen Finals e numerose sono state le esibizioni nel corso degli anni quali la Diriyah Tennis Cup e Riyadh Season Tennis Cup che hanno visto competere alcune delle stelle attive su ambo i circuiti. 

In tal senso, la Federazione si è impegnata ad attuare piani e iniziative pluriennali col fine di continuare a far crescere e sviluppare l'interesse per lo sport all'interno del paese. Tra queste ci saranno anche quelle relative alle attività di beneficenza messe in atto dalla Wta, iniziative filantropiche che vedranno coinvolte le maggiori stelle della Wta.

Per Steve Simon, Ceo della Wta, portare le Wta Finals in Arabia Saudita "rappresenta un'opportunità allettante per noi nonché un passo avanti positivo dal punto di vista della crescita del tennis femminile come sport sempre più inclusivo. Siamo rimasti davvero colpiti dall'impegno dimostrato dalla Federazione saudita su tutti i livelli e non abbiamo alcun dubbio che giocatrici e tifosi non vedranno l'ora di prender parte a un evento di primissimo piano come questo a Riyadh per il prossimo triennio".

Arij Mutabagani, primo Presidente donna della Federazione saudita di tennis ha dichiarato che "Ospitare le Wta Finals è veramente un qualcosa di enorme per il futuro del tennis in Arabia Saudita e per la crescita più in generale dello sport, specialmente tra le nostre ragazze. Ed è questo il nostro focus principale: ispirare le future generazioni di giocatrici e celebrare il tennis femminile. Vogliamo aiutarle a credere che anche loro un giorno potranno scendere in campo su un Centrale, vedere questo futuro come un qualcosa in cui credere davvero. Attraverso questo torneo abbiamo ora il potenziale per far sognare milioni di giovani donne che sono oggi in cerca di un futuro più radioso e di un mondo di nuove opportunità".

L'attesa di una nuova sede per le Wta Finals, dopo le ultime due insoddisfacenti edizioni di Fort Worth e Cancun, era stata tutt'altro che serena sul circuito Wta, spaccato in due circa l'opportunità o meno di portare uno dei maggiori eventi del calendario in un paese da sempre al centro delle polemiche per le disparità di genere lì presenti oltre che per la lunga tradizione di violazione di diritti umani e di libertà fondamentali. Martina Navratilova e Chris Evert si erano dette contrarie a questa scelta, invitando la Wta a rendere più trasparente il processo decisionale che avrebbe portato all'elezione della prossima città sede. E sulla stessa lunghezza d'onda si era trovata la n.1 del mondo Iga Swiatek, lamentatasi nelle scorse settimane del "poco impatto avuto dalle giocatrici su decisioni di questo tipo". 

L'assegnazione delle Wta Finals a Riyadh non è che l'ultimo capitolo di una relazione, quella tra il tennis e l'Arabia Saudita, che in campo maschile si era invece già da tempo attestata. Dopo aver scelto Rafa Nadal come ambasciatore della Federazione Tennis del paese, e aver messo in scena a fine dicembre scorso la Ryadh Tennis Cup, rassegna d'esibizione a cui hanno preso parte molti tra i migliori giocatori dei due circuiti - su tutti Novak Djokovic e Carlos Alcaraz -, è di fine febbraio la notizia che ha visto il Public Investment Fund (PIF), il fondo sovrano della corona saudita, siglare una nuova partnership con l'Atp che porterà a rinominare la sigla dei Rankings (ora PIF Atp Rankings) e del trofeo di numero uno di fine stagione (oggi Year-end No.1, presented by PIF). Senza dimenticare le Next Gen Atp Finals, torneo di fine anno riservato agli U21 tenutosi proprio lo scorso dicembre per la prima volta nel King Abdullah Sports City di Gedda.

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