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Curiosiamo tra le attrezzature dei migliori dell’attuale Race to Milan: ecco telai e incordature dei giovani fenomeni in corsa per le Next Gen Atp Finals di Milano. I gusti? Misti: per la tensione si va dai 19 kg di Tiafoe ai 28 kg di Sinner.
di Mauro Simoncini | 02 novembre 2019
Il canadese Denis Shapovalov usa sempre la sua amata Yonex VCore 95, un attrezzo non facilissimo ma di ultima generazione: ovale midplus da 95 pollici quadrati (qui sta la difficoltà, nelle dimensioni ridotte del piatto) e profilo contenuto da 20-21 millimetri, con pattern fitto da 16 corde verticali e 20 orizzontali.
Insomma, ci vogliono le capacità tecniche e balistiche di 'Shapo' per sfruttarne le qualità con efficacia. Anche la corda è Yonex: monofilo Polytour Strike per esaltare le bordate, in calibro sottile, 1,25 mm, visto anche che il reticolo corde alloggia su piatto piccolo.
Non sarà a Milano, ma analizziamo comunque la sua attrezzatura. Felix Auger Aliassime ha recentemente raggiunto il suo best ranking tra i top 20 Atp e si è costruito questa classifica con una programmazione e dei risultati da top player nei tornei maggiori; ormai una certezza, nonostante la giovane età.
In campo col suo drittone fa un sacco di punti grazie alla sua Babolat Pure Aero VS, un attrezzo piuttosto impegnativo dell’azienda francese, tanto amato dai giocatori pro (Cecchinato ad esempio), con sezione variabile: nel cuore la racchetta è aerodinamica come la Pure Aero di Nadal, intorno all’ovale diventa più sottile.
Per l’incordatura Felix usa Babolat Rpm Blast Rough, ovvero la versione ruvida del monofilo nero rigido e cattivo di Rafa Nadal. Con tensione vicine ai 23 kg.
Serbo di Belgrado, Miomir Kecmanovic come il canadese Aliassime si affida a Pure Aero Vs di Babolat, uno degli attrezzi dell’azienda francese più apprezzati sul circuito professionistico maschile.
Un’arma per picchiare da dietro, con colpi decisi e incisivi, comandando sempre le operazioni, senza abusare delle rotazioni. Piatto da 98 pollici quadrati, schema corde 16 per 20 e profilo variabile.
Non solo per il telaio, ma total look Yonex, è invece Casper Ruud. Il norvegese di Oslo, classe 1998, ha ottenuto risultati non eccezionali ma costanti che gli hanno permesso di issarsi al suo best ranking.
Usa una Yonex Ezone 100, un telaio tra i più accessibili in questa ristretta cerchia dei Next Gen: 100 pollici quadrati di ovale e 300 grammi di peso con un profilo non sottile; dunque potenza e spinta offerte a piene mani, specialmente da fondo, per un giocatore che ama la terra battuta e le battaglie dalla linea di fondo (si allena alla Rafa Nadal Tennis Academy).
L'incordatura di Casper? Ibrido, con Yonex Polytour Spin sulle orizzontali e Polytour Pro sulle verticali. 24/25 kg la tensione.