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Dopo aver analizzato il mercato delle racchette, con le migliori evergreen e le sorprese dell’anno, ecco come sono andate quest'anno le corde al botteghino. Quali mono e quali multifilamenti hanno riscosso più successo? Lo abbiamo chiesto a chi sta a diretto contatto con mercato e giocatori, i negozianti
di Mauro Simoncini | 12 dicembre 2019
A farla da padrone, secondo tutte le voci dei negozianti interpellati, sono le corde monofilamento. Le più agonistiche per controllo (specialmente se a bassa tensione) e rotazioni. Corde mediamente più economiche delle altre, soprattutto se relazionate alla loro potenziale durata, ma ‘difficili’ abbastanza da essere troppo spesso usate anche da chi forse non dovrebbe.
Andre Agassi, quando le provò per la prima volta nell’ormai lontano 2002, le aveva definite “illegali”: incredibili per tirare diritti e rovesci a tutto braccio senza far uscire neanche una pallina, disse più o meno il Kid.
Fu Luxilon all’epoca ad aver profondamente cambiato il modo di giocare a tennis e a vent’anni di distanza la Casa si gode ancora il primato nelle vendite, grazie ai suoi due modelli storici: l’argenteo Alu Power calibro 1,25 mm (che è il più utilizzato sul Circuito Atp) e l'Original Big Banger in calibro 1,30 millimetri.
Oltre a questi si sono distinti il monofilamento nero di Rafa Nadal, Rpm Blast di Babolat, specialmente nel calibro 1,25 millimetri. Una corda che punta forte sugli spin (come d’altronde preannuncia il nome stesso “esplosione di rpm”, che sta per ‘rivoluzioni' al minuto, cioè i giri della palla).
Si è fatta largo grazie alla sua qualità e alle tipiche peculiarità dei monofili anche la rossa Yonex PolyTour Fire (in calibro 1,25 millimetri): un altro poliestere con un trattamento speciale (SIF) a base di silicone per incrementare la resa degli spin.
In questa speciale classifica dei monofilamenti ci sono anche due prodotti degli austriaci di Head.
Un grande classico, economico e ideale specialmente per ritmi e usura agonistici, la Sonic Pro, e un modello più recente, Head Lynx, disponibile in giallo fluo e nero, meno rigido delle colleghe grazie a materiali aggiuntivi che ne aumentano elasticità e comfort.
L’altra grande categoria di corde protagonista del mercato sono i multifilamenti, più evoluti dal punto di vista dei materiali e delle tecnologie e per questo corde più complete e versatili. E pure più elastiche, confortevoli e più potenti. E più costose, anche in considerazione del fatto che durano di meno.
Uno degli storici prodotti, cui da sempre si affidano molti giocatori di club, è il TGV di Tecnifibre, azienda francese originariamente produttrice solo di corde e, nello specifico, di multifilamenti.
Tgv è uno dei più morbidi, adatto a chi cerca prevenzione per il braccio grazie all’anima in poliuretano con rivestimento antiabrasione per incrementare la durata.
Altri grandi classici che vanno sempre molto (magari anche in soluzioni ibride) sono XCel di Babolat e Wilson Nxt.
Si tratta di due corde che puntano da sempre su un comfort assoluto: da un lato i francesi di Babolat hanno parzialmente modificato l’anima XCel sostituendo il poliuretano con fibre di poliammide per migliorare durata e tenuta della tensione; dall’altro Nxt promette feeling di gioco simili a quello del budello naturale.
Immancabile in questa classifica, sempre in casa Wilson, le Sensation. Uno dei multifilo dal miglior rapporto qualità-prezzo, stra-utilizzato anche nei montaggi ibridi e dai giovani agonisti.
E poi ci sono i giapponesi di Yonex, che nelle ultime stagioni hanno scalato le classifiche non solo nel settore-racchette, ma anche in quello delle corde.
Molto apprezzati sono risultati anche nel 2019 le Yonex Rexis e le Tour Super 850 Pro, un multifilamento quest’ultimo con nucleo centrale dal doppio avvolgimento esterno.
Sul mercato, anche nel 2019 appena trascorso, vince il ‘mono’. In generale il 60-70% delle incordature sono di questa tipologia, ancora riconosciuta come quella “da agonisti”, con cui si tira più forte e si fa girar di più la palla... Insomma la corda dei 'pro'.
La forbice con l’utilizzo dei ‘multi’, però, per fortuna si sta stringendo: tendenza di cui gioverà sempre più la salute di braccia, gomiti e spalle.
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