L'impugnatura perfetta per te: ecco come sceglierla

Qual è l'impugnatura davvero giusta per noi? Quali sono le conseguenze a cui andiamo incontro, se non scegliamo quella corretta? Nel momento in cui andiamo a comprare una racchetta, queste due domande sono tra le prime che devono emergere.

Perché anche quello che potrebbe rappresentare il miglior attrezzo in teoria, se non corredato da una scelta corretta dell'impugnatura nella pratica, si può rivelare inadatto al nostro tennis. Al punto da compromettere la prestazione, e pure il nostro fisico.

Dunque, quali sono i dettagli che dobbiamo subito valutare, nel valutare l'impugnatura più adatta?

• La prima regola, che è anche un'azione molto semplice da eseguire, è questa: poter interporre il dito indice della mano non dominante tra il palmo e le dita della mano con cui si impugna la racchetta. Se riesco a farlo agevolmente ma senza lasciare spazio, l'impugnatura sarà corretta; viceversa, se resta spazio attorno al dito, oppure se non riesco a interporlo, allora bisognerà cambiare.
• Quando l'impugnatura è più piccola rispetto alla nostra mano, avremo maggiore manovrabilità e meno difficoltà nel cambio tra diritto e rovescio, ma al tempo stesso riusciremo a controllare meno la racchetta, con ripercussioni fisiche sugli estensori e sui flessori della mano.
• Quando l'impugnatura, al contrario, è un po' più grande, potrebbe forse affaticarci meno, ma sarebbe ugualmente poco controllabile nel corso della partita.
• Un ulteriore personalizzazione riguarda il tipo di materiale che ricopre l'impugnatura. Quindi parliamo del grip, che può essere in sintetico o in pelle naturale. In questo caso non c'è una scelta corretta e una scelta sbagliata, ma solo la scelta adatta alle sensazioni di ogni giocatore.