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Racchette e corde

La racchetta di Musetti che fa Boom: il test

L’azzurro, alla sua prima semifinale Slam, è testimonial della Head Boom, una delle collezioni più aggressive e potenti della Casa austriaca. Abbiamo provato il nuovo modello MP, che nella serie è quello che si adatta a un pubblico più ampio di agonisti, grazie a un piatto corde di dimensioni generose, a un peso contenuto e a una notevole maneggevolezza

di | 12 luglio 2024

La nuova Head Boom MP alla prova del campo

La nuova Head Boom MP alla prova del campo: il testimonial a livello mondiale è Lorenzo MUsetti

Ci sono momenti in cui Lorenzo Musetti riesce a fare davvero qualunque cosa con la sua… racchetta magica. Il quinto set dei quarti di finale contro lo statunitense Taylor Fritz, n.13 del mondo, è stato un campionario perfetto di quel tennis di un’altra categoria che l’azzurro è in grado di esprimere quando la velocità dei suoi piedi, la creatività della sua mente e la sensibilità della sua mano si allineano in perfetta sintonia. Anche un n.13 del mondo finisce tramortito, sempre lontano dalla palla, impotente.

Per tradurre nella pratica queste sue doti, impattando la palla come più gli aggrada, il carrarino utilizza un attrezzo della collezione che Head gli ha in un certo senso intitolato, indicando in lui e nella statunitense Cori Gauff, gli interpreti di riferimento a livello mondiale.

Dando per scontato, come sempre, che gli esemplari in dotazione all’allievo di Simone Tartarini sono costruiti su misura per lui (hanno un piatto da 98 pollici quadrati come la Boom Pro ma un peso molto più elevato dei già consistenti 315 grammi della racchetta che troviamo in negozio e un profilo leggermente più sottile), siamo andati a provare la versione di serie della Head Boom più adatta alla platea dei tennisti agonisti, quella che può far scendere in campo “alla Musetti” qualunque terza o quarta categoria nostrano: Head Boom MP.

La collezione Boom, nella produzione Head, si inquadra con la definizione “giocabilità esplosiva”, suggerendo a chi sta cercando l’attrezzo più adatto alle proprie caratteristiche che le Boom (i modelli sono cinque Pro, MP, MP L, Team, Team L, dove “L” sta per “Light”) sono state pensate per offrire soprattutto facilità di gioco e una quantità generosa di potenza.

La Boom MP, caratterizzata dalla felice accoppiata cromatica di nero e verde acqua, ha un piatto corde ampio (100 pollici quadrati) dalla forma peculiare. Secondo le tendenze più avanzate l’ovale è infatti più ampio nella parte alta, la zona dove, è stato rilevato, gli agonisti impattano più spesso. In questo modo Haed ha aumentato le dimensioni dello sweet spot, la zona del piatto corde dove la resa del colpo all’impatto è ottimale.

La nuova collezione Head Boom

Più facile ma anche più potente, grazie a un telaio aerodinamico di spessore discreto (24 mm), alla stabilità garantita dell’inserimento delle fibre auxetiche (Auxetic 2.0) nella zona alla base del piatto (fibre che controintuitivamente, si espandono quando vengono sottoposte a trazione e si assottigliano sotto pressione), e alla maneggevolezza che favorisce la velocità dell’attrezzo in fase di esecuzione. Un altro elemento su cui gli ingegneri hanno lavorato per ottenere un attrezzo facile da usare sin dal primo approccio è la sezione del telaio nella zona del cuore: una sorta di mix progressivo tra la sezione poligonale, tipica della collezione Head Extreme (la racchetta di Matteo Berrettini) e il telaio boxed, a sezione squadrata che contraddistingue le classiche Head Prestige.

Le due strutture sono tipiche delle racchette che spingono di più (la prima) e di quelle che controllano di più (la seconda). Il risultato è un telaio da 24 mm di spessore (la Boom MP, piatto da 100 pollici quadrati) che riesce a essere stabile e performante pur rimanendo piuttosto elastico (60 punti RA misurati sul nostro Diagnostic Center rispetto i 68 RA rilevati, per esempio, sulla Babolat Pure Drive, classico esempio di racchetta destinata a un’ampia fascia di utenza).

Head Boom MP: la sezione del telaio all' interno del cuore della racchetta

Altra caratteristica di spicco è il bilanciamento arretrato, neutro, alla ricerca della manovrabilità insieme alla spinta. Il punto di equilibrio a 31,5 cm dall’estremità del manico della Boom MP, che pesa solo 295 grammi, è un dato da tenere ben presente. Quasi tutti gli attrezzi concorrenti in quella fascia di peso sono bilanciati a 32 cm o più frequentemente 32,5 cm, proprio per compensare la “leggerezza” per ottenere spinta e pesantezza di palla.

Boom MP si propone invece proprio di tenere insieme maneggevolezza e spinta (gli elementi che rendono facile giocare). E si propone anche come attrezzo facile da customizzare, aggiungendo eventualmente un po' di nastro piombato nei punti giusti (meglio farsi aiutare da uno specialista) per una personalizzazione finale.

Head Boom MP i dati nel cuore del telai

Head Boom MP il profilo

IL Lab

Incorata con sintetico monofilamento Head Lynx Touch, calibro 1,25, alla tensione di 21 chilogrammi per le verticali e 20 kg per le orizzontali (una tensione bassa proprio per enfatizzare la facilità di gioco e spinta), la nostra Boom MP ha fatto segnare un peso complessivo di 314 grammi.

Il Diagnostic Center ha confermato che il telaio è tutt’altra che rigido: con 60 punti RA rientra nella categoria delle racchette decisamente elastiche, con evidenti vantaggi in termini di comfort e piacevolezza di feeling all’impatto. L’attitudine alla spinta, secondo la macchina, è buona ma non elevatissima: il valore dell’inerzia è di 318 kg x cm2, nella media.

Non stupisce dunque che con i suoi algoritmi il Diagnostic Center delinei un attrezzo in cui le doti di controllo (52 punti su 100) sono superiori a quelli della potenza (47 punti su 100). E certifichi le gradi doti di maneggevolezza: 75 punti su 100.

La Head Boom MP sul Diagnostic Center

In campo

I primissimi colpi in gioco mettono un po’ in discussione il punto di vista dei dati di laboratorio: la prima dote della Boom MP che si coglie è l’ottima capacità di spinta. Ovviamente insieme alla maneggevolezza. Due caratteristiche che di solito non vanno a braccetto. La racchetta facile da muovere spesso non eccelle in termini di profondità e di peso della palla: in questo caso (ci aiuta anche aver scelto una tensione delle corde contenuta) il braccio va veloce e altrettanto veloce e facile la palla esce dal piatto e si fa sentire incisiva dalla parte dell’avversario.

Si sente che lo sweet spot (area di impatto ottimale) è generoso come promesso (perdona quando non impattiamo alla perfezione) e da fondo campo viene spontaneo, pur con tutti gli ovvi limiti, provare a giocare “alla Musetti”, cioè variando molto nello scambio da fondocampo: coprire la palla in top è facile, impattare di piatto sfruttando l’anticipo rende molto bene e il back di rovescio esce incisivo.

Nei colpi al volo e sopra la testa la maneggevolezza aiuta tantissimo e la stabilità del piatto corde fa il resto: disimpegnarsi bene è facile, dunque scendere a rete conviene.

Anche nel servizio l'attrezzo facilita e premia l’eclettismo: bene la prima palla di piatto ma anche kick e slice. Qui magari i più aggressivi potrebbero sentire l’esigenza di qualche grammo in più: nel caso di questa racchetta aggiungere del nastro piombato, come dicevamo, è semplice e non ne snatura le caratteristiche.

Marco Rossani con le racchette di Musetti a Wimbledon

Le specifiche di Musetti per l'incordatura a Wimbledon

In conclusione

La nuova Head Boom MP non fa che consolidare in meglio le prestazioni della prima versione, quella uscita nel 2022. Si propone di offrire un approccio facile al tennis e, con le sue cinque versioni (ce n’è una, la Boom Team L, che pesa solo 260 grammi), può accontentare davvero chiunque voglia scendere in campo “alla Musetti”.

Il modello Boom MP che abbiamo testato è quello che meglio si adatta, secondo noi, al grande pubblico dei giocatori agonisti, specie i quarta categoria (che in Italia sono decine di migliaia). Considerando le collezioni Head potremmo dire che i più tecnici, che prediligono il controllo, potrebbero indirizzarsi verso le Speed “alla Sinner o le Radical “alla Arnaldi”; i più aggressivi puntare alle Extreme “alla Berrettini” mentre per gli eclettici, gli amanti del gioco più vario che può passare in un attimo dalla difesa all’attacco, ci sono le Boom “alla Musetti”.

Da Marco Rossani, l’incordatore italiano nel team di Wimbledon che sta preparando gli attrezzi dell’azzurro, sappiamo che Lorenzo incorda con un ibrido (sintetico monofilamento Head Hawk Rough sulle verticali, sintetico monofilamento Head Lynx Tour sulle orizzontali) alla tensione di 24 kg.

Come dicevamo però le sue racchette sono più pesanti della nostra Boom MP di serie, quindi, ipotizzando un tipo di corda simile consiglieremmo di rimanere tra i 21 e i 23 kg. L’obbiettivo è trovare il nostro settaggio ideale senza perdere le caratteristiche originarie di questa Head Boom MP che sono spinta e facilità di gioco. Due doti non comuni.

Lorenzo Musetti prepara il back di rovescio

La scheda tecnica

Head Boom MP

  • Piatto corde: 100 sq. in.
  • Profilo: 24 mm costante
  • Schema d’incordatura: 16x19
  • Peso senza corde: 295 g
  • Bilanciamento (senza corde): 31,5 cm
  • Prezzo al pubblico: 270,00 euro

Il Lab

(I dati si riferiscono a un telaio incordato con Head Lynx Touch calibro 1,25 alla tensione di 21-20 kg)

  • Peso: g. 311
  • Deflessione corde: 44
  • Rigidità: 61 RA
  • Inerzia: 316
  • Bilanciamento cm 32,7
  • Potenza: 48 punti su 100
  • Controllo: 51 punti su 100
  • Maneggevolezza: 76 punti su 100

 

La Head Boom MP 2024


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