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L’azienda francese lancia 3 modelli per giocatori agonisti (o comunque di livello avanzato) con prestazioni elevate in una fascia di prezzo abbordabile. Technical Veron è la più offensiva, Counter Veron quella che perdona di più, Air Veron la più agile
di Enzo Anderloni | 04 dicembre 2020
Ha lanciato le prime corde per il tennis nel 1875, le racchette Pure Drive nel 1994 (best seller ancora oggi), la prima racchetta connessa (Play) nel 2012: non stupisce che Babolat sia in prima fila nella nuova competizione dell’attrezzo internazionale, quella che cavalca l’onda del padel.
Popolarissimo da decenni in Argentina e Spagna lo sport dalla racchetta “spessa”, detta pala, è in turbo-evoluzione in Italia ma anche nel resto d’Europa finendo per intrecciarsi per affinità al mondo del tennis. Non è un caso dunque se i colossi della racchetta ‘con le corde’ siano stati molto veloci nel cogliere la richiesta di attrezzi evoluti anche sul campo dove la palla impatta direttamente sul piatto traforato di carbonio. E Babolat gioca la sua partita all’avanguardia.
Proprio in questi giorni ha lanciato una nuova collezione che potremmo definire “strategica’: non è il top di gamma me si rivolge comunque agli agonisti e ai giocatori di buon livello puntando sulle prestazioni, mixate con un rapporto ottimale tra qualità e prezzo.
I modelli sono tre: Technical Veron, Counter Veron e Air Veron e si basano tutti sulla tecnologia Carbon Flex, che sul piatto mixa carbonio e fibra di vetro per ottenere il compromesso migliore tra la rigidità del primo (utilizzato al 100% per il telaio) e l’elasticità del fiberglass. L’obbiettivo è ottenere quello che alla Babolat hanno definito “potenza dinamica”.
Le tre racchette sono accomunate anche dall’utilizzo all’interno del piatto della Black EVA, elastomero che offre un ottimo compromesso tra assorbimento del colpo (comfort) e restituzione di energia (potenza); dalla tecnologia 3D Spin (i rilievi sulla superficie del piatto che servono a imprimere più effetto alla palla) e il Vibrabsorb System powered by Smac, un altro elastomero che, collocato nel cuore della racchetta, protegge il braccio dagli shock da impatto.
Technical Veron è il modello più votato alla precisione e al controllo. Scelto dal n.1 di Francia Bastien Blanque, ha il piatto a goccia ed è il più potente del trio. La scelta più adatta al padelista che attacca.
Pesa 365 grammi con un bilanciamento a 270 mm dall’estremità del manico. Lo spessore è comune agli due modelli: 38 mm.
Counter Veron incontra l’altra anima tipica del giocatore: il contrattaccante, quello che non sbaglia, sa difendersi ed è pronto a colpire alla prima occasione. La forma è decisamente più rotonda e la caratteristica della racchetta, a parità di peso (365 g) e bilanciamento (270 mm), è una maggiore tolleranza sui colpi in cui l’impatto non è perfettamente centrato.
Air Veron, forma a diamante, mantiene lo spirito della famiglia, il buon mix tra spinta e comfort, ma punta sulla maneggevolezza, quindi su una maggiore facilità a muovere la racchetta guadagnando in rapidità di esecuzione.
Il peso scende di 10 grammi (355 g) rispetto alle “sorelle” e il punto di bilanciamento arretra verso l’estremità manico (265 mm): facile intuire una maggiore agilità.
Tre racchette di alta qualità che sono in vendita da questa settimana a un prezzo che si aggira intorno ai 200 euro. Ben al di sotto di certe top di gamma alle quali hanno poco da invidiare.
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