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Nella nuova collezione delle Head Speed, in uscita il 18 gennaio, ci sono quattro modelli che puntano a offrire all’ampio pubblico degli appassionati l’opportunità di scegliere un telaio “alla Jannik” ma con caratteristiche adatte al proprio livello e tipo di gioco
di Enzo Anderloni | 13 gennaio 2024
Tutti vogliono la racchetta di Sinner: dopo le imprese di fine 2023, la finale alle Nitto ATP Finals e la vittoria in Coppa Davis, la voglia di emulare il giovane campione altoatesino è esplosa con l’intensità che solo certi campioni riescono a innescare.
Non sono solo le vittorie che, se sei un tennista, ti spingono a cercare di identificarti in campo con il tuo campione preferito: serve anche il carisma, l’atteggiamento con cui affronti le partite, specie quelle che contano. Il coraggio e il sorriso. L’autenticità e la sportività. Sarà un caso ma la nuova collezione delle Head Speed, in uscita il 18 gennaio, ha come ambasciatore proprio Jannik (che usa il modello Speed MP) e non sua maestà Novak Djokovic che pure con la sua Speed Pro ha raggiuto la quota spaziale di 24 Slam.
Detto questo, e considerato che l’attrezzo personale dei professionisti ha le sue tarature costruite su misura, la nuova collezione Head Speed presenta ben quattro sfumature di racchetta che sembrano pensate per dare ad ogni giocatore la versione che più si adatta al suo livello, conservando il nome e la veste bianca e nera dell’attrezzo di Sinner.
La nuova tecnologia - Tutte e quattro presentano anche l’introduzione della nuova tecnologia Auxetic 2.0, che consiste nell’utilizzo in alcune zone del telaio degli speciali materiali, cosiddetti auxetici, che hanno la prerogativa particolare di ispessirsi in trazione e di assottigliarsi sotto pressione. Una caratteristica (controintuitiva) che li rende preziosi se collocati per esempio nel ponte della racchetta (alla base dell’ovale) e alla base dell’impugnatura, per stabilizzare l’attrezzo e migliorare il feeling all’impatto con la palla.
Se escludiamo la Speed Pro (piatto da 100 pollici quadrati, peso 315 grammi, schema corde fitto 18x20 sulla falsariga delle esigenze alla Djokovic) gli altro quattro modelli che completano la nuova gamma Speed promettono quattro sfumature di performance ben diverse tra loro e molto definite anche come potenziale utenza.
In attesa di testare le racchette sul campo, si può dedurlo dalle specifiche tecniche che Head ha fatto trapelare in vista del lancio mondiale.
Speed MP, la versione di Jannik – L’attrezzo di serie più simile a quello di Jannik è Speed MP: piatto corde da 300 pollici quadrati, 300 grammi di peso senza le corde, bilanciamento a 32 cm dall’estremità del manico, profilo 23 mm, schema di incordature a maglia larga 16x19.
Se andiamo a confrontare questi dati con quelli delle racchette utilizzate da Sinner nel circuito mondiale (vedi l’ultimo Wimbledon) ci accorgiamo che le differenze sono in effetti minimali.
Stiamo comunque parlando di un telaio da giocatore agonista di buon livello, che ama picchiare con decisione. Uno che cerca il compromesso ideale tra potenza e controllo, necessita di precisione e non disdegna le rotazioni. Un giocatore che si allena con regolarità e buona intensità.
Speed MP L, un tocco di leggerezza – Con la nuova versione MP L (Light) Head offre un approccio appena più abboccato a questa racchetta, mantenendosi nell’abito di un pubblico di giocatori adulti di vocazione agonisitica.
I dati principali del telaio restano gli stessi di Speed MP salvo la riduzione del peso di 20 grammi (280 g anziché 300 g) e lo spostamento del bilanciamento verso la testa di 5 mm (32,5 centimetri dall’estremità del manico anzichè 32 cm, per non perdere spinta). C’è da aspettarsi un guadagno in termini di maneggevolezza dell’attrezzo, dunque un’adattabilità a una fascia di giocatori più ampia.
Nulla vieta tra l’altro di scegliere questa versione e in un secondo tempo personalizzarla, aggiungendo eventualmente peso per “incattivirla”.
Speed Team, per i giovani leoni – Il momento di passaggio tra la racchetta di formato junior (più corta, più leggera) e l’attrezzo da adulti è allo stesso tempo delicato ed entusiasmante. Ricordiamo che non dipende tanto dal livello di gioco quanto dalla struttura fisica del giocatore in erba.
La Head Speed versione Team sempre pensata proprio per questa tipologia di utenti: il peso scende ancora di 10 grammi (270g), il piatto corde si allarga a 105 pollici quadrati e lo spessore sale a 24 mm (più spessore, più spinta n.d.r.). La vita del tennista under che affronta i primi tornei così si facilita anche se lo stile è ancora “alla Sinner”, all’insegna di potenza e controllo, supportati da una maneggevolezza elevata e da una zona di impatto ottimale (sweet spot) più ampia.
Inutile dire che potrebbe avvalersene con soddisfazione anche qualche tennista di mezza età sufficientemente sgamato da scegliere un attrezzo che gli può agevolare la vita un po’ in tutte le zone del campo.
Speed PWR: grossa, leggerissima, devastante – Anche gli Over possono vestirsi da Sinner. In questo caso però della racchetta del campione di Sesto Pusteria restano solo i colori e, superata una certa età, questo aspetto è solo un bene.
Nel caso della Speed PWR tutto è over, non solo l’esperienza dell’utente ideale. Over però nel senso di grande. Innanzitutto va detto che PWR sta per “Power”: con un piatto da ben 115 pollici quadrati e un profilo variabile da 26 a 28 mm (a seconda della zona del telaio) la capacità di spinta dell’attrezzo si annuncia strepitosa, specie se si considera che pesa solo 255 grammi (due etti e mezzo di cotto, tagliato sottile…).
Il reticolo corde a maglia larga 16x 19 su un piattone così diventa a maglia larghissima: è in grado di mordere il feltro della palla come nient’altro e di cavarne tagli e rotazioni impressionanti (specie i colpi in back da fondocampo e il servizio slice). Un attrezzo per tutti che però può supportare molto bene anche chi gareggia ad alto livello nel mondo dei veterani.
Sia ben chiaro: Sinner ce n’è uno solo e non siete voi: fatevene una ragione. Però provare a emularlo può far bene a chiunque, specie scegliendo la versione della “sua” racchetta che più si adatta alle nostre caratteristiche, anche loro, in fondo, uniche al mondo.