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Racchette e corde

Test racchetta: Dunlop FX 500, l’arma di Draper alla portata per tutti

Un attrezzo che offre potenza facile ma mantiene ottimo controllo e notevole comfort. Grazie alla sezione aerodinamica e alla distribuzione strategica dei materiali è maneggevole nonostante peso sostanzioso e bilanciamento verso al testa. Sviluppata nei laboratori giapponesi Srixon sfida Babolat Pure Drive, regina del segmento

di | 23 marzo 2023

Jack Draper con la sua Dunlop FX 500 (Foto Getty Images)

Jack Draper con la sua Dunlop FX 500 (Foto Getty Images)

Il testimonial di spicco della collezione è il giovane talento britannico Jack Draper ma ciò che caratterizza maggiormente la nuova Dunlop FX 500 è la colorazione azzurra metallizzata e nera, che rimanda immediatamente a un’altra racchetta, protagonista da anni sul mercato, la Babolat Pure Drive.

E’ una sfida, per niente nascosta. Da quando il marchio inglese è stato acquisito dal colosso giapponese Sumitomo e ha rilanciato forte sul mercato dell’attrezzo tennistico (grazie alla forza del settore ricerca e sviluppo del marchio Srixon, sempre di proprietà Sumitono), Dunlop corre con i marchi leader e il successo di Babolat è stato sicuramente uno dei riferimenti principali. Basti pensare a questa analogia: i dettagli neri sul fondo colorato degli ovali delle racchette si raccordano con il logo triangolare Dunlop da disegnare sull’incordatura proprio come le due fasce di colori contrastanti che spiccano sui telai Babolat hanno origine dall’intenzione di essere raccordati con il logo delle due fasce orizzontali che hanno storicamente contraddistinto le prestigiose corde Babolat.

Dunlop FX 500

Babolat Pure Drive

Nella nuova serie, il modello FX è quello che più di tutti si accosta a Babolat Pure Drive, telaio che ha raccolto enorme successo nei suoi 29 anni di vita, diventando il più venduto di sempre.

Piatto corde da 300 pollici quadrati (645 cm2), peso a nudo di 300 grammi, bilanciamento a 32 cm dall’estremità dell’impugnatura, schema d’incordatura 16x19: le stesse specifiche che contraddistiguono la concorrente francese e le altre racchette di questo segmento centrale nel mercato dell’attrezzo tennistico (es. Wilson Ultra 100, Yonex EZone 100, Head Extreme MP).

Le tecnologie

La differenza tra Dunlop FX 500 e le concorrenti sopracitate sta nelle forme e nelle tecnologie applicate. Il piatto corde pare più grande dei 100 pollici quadrati perché, osservato frontalmente, il suo profilo è sottile, affusolato, molto aerodinamico. Gli steli, al cuore, hanno una sezione trapezoidale che ricorda un po’ quella di Head Extreme.

Nella parte alta dell’ovale (a ‘ore 10’ e ‘ore 2’) è applicato il concetto Sonic Core, basato sull’Infinergy, materiale elastico ed iperleggero (prodotto da BASF) con proprietà vibroassorbenti usato per migliorare le prestazioni dal punto di vista del comfort.

Power Boost Groove, una scanalatura più ampia e profonda per i fori passacorde (grommet), e Power Grid String Tech, un nuovo disegno del reticolo corde con spazi più larghi per le 6 corde verticali centrali, interagiscono per lasciare le corde il più possibile libere di muoversi all’impatto e guadagnare così spinta e rotazione.

Le misure in laboratorio

Abbiamo testato il nostro esemplare di Dunlop FX 500 incordato con sintetico monofilamento Dunlop Explosive Speed, calibro 1,25, alla tensione di 21 kg per le verticali e 20 per le orizzontali.

Il Diagnostic Center, interpolando i dati di peso, deflessione del reticolo corde, rigidità e inezia, enfatizza l’attitudine alla spinta dell’attrezzo: ben 58 punti su 100 in termini di potenza contro 40 punti su 100 nel controllo. Il valore della maneggevolezza, secondo la macchina, è buono ma non eclatante (69 punti su 100).

La flessione orizzontale (o rigidità) è su valori medio alti (67 RA), proprio come Babolat Pure Drive (68 RA).

Il responso del campo

Le prime sensazioni sul campo, ed è un caso raro, si distaccano un po’ dalle valutazioni dell’algoritmo del Diagnostic. La Dunlop FX 500 nonostante il peso medio e il bilanciamento leggermente verso la testa, si presenta piacevolmente facile da muovere nell’aria, più maneggevole di quanto suggerisca il dato di laboratorio. E ai primi impatti conferma le ottime doti di spinta segnalate dal nostro Lab ma, rispetto alla diagnosi della macchina, appare superiore anche in termini di controllo.

E’ facile preparare velocemente il colpo e anche correggere in corsa. La palla esce con buon dinamismo e sotto controllo sia di piatto che con le rotazioni superiori (top spin) o inferiori (backspin).

Lo si coglie subito da fondocampo dove anche un giocatore classico, che di diritto picchia di piatto o con un po’ di rotazione superiore e di rovescio non disdegna un bel back in sicurezza, trova soddisfazione. Non è difficile ottenere profondità e il back esce bene, rimane basso, insidioso.

Si ha la sensazione, piacevole, che il piatto corde sia ancora più ampio di quei 100 pollici quadrati indicati tra le caratteristiche tecniche direttamente sul telaio: la zona di impatto ottimale è generosa.

La notevole maneggevolezza si fa apprezzare anche sotto rete e nei colpi sopra la testa, tenendo presente che è richiesta decisione quando si impatta al volo: un semplice ‘appoggino’ non basta.

Sensazioni analoghe vengono dal servizio, efficace di piatto ma soprattutto nelle versioni kick e slice, dove la testa della racchetta che viaggia veloce e il reticolo corde che morde bene la palla, supportano esecuzioni dalle curve e dai rimbalzi davvero fastidiosi (per l’avversario…).

In conclusione

Se l’obbiettivo di Dunlop era consolidare il suo rientro tra i grandi protagonisti del mercato dell’attrezzo tennistico, con questa nuova FX 500 ci è riuscita. Si tratta di una racchetta facile sin dai primi colpi ma per niente banale, che si adatta a una fascia molto ampia di giocatori agonisti, possiamo dire dalla quarta categoria al professionismo (ciascuno la tarerà a sua immagine e somiglianza).

Supporta bene diversi stili di gioco (dall’attaccante da fondo al giocatore completo a tutto campo) sempre rispondendo alla richiesta di chi vuole un attrezzo che contribuisca a dare spinta alla palla, per un tennis che punta ad aggredire l’avversario andando alla ricerca del punto, senza per questo perdere in termini di controllo.

Per godersi queste prerogative si consiglia, se si sceglie una corda sintetica monofilamento, di rimanere su calibri sottili e su tensioni non elevate: facilità di esecuzione, comfort e prevenzione di fastidi a braccio e gomito ne beneficeranno.

La scheda tecnica

Dunlop FX 500

  • Piatto corde: 100 sq. in.
  • Profilo: 23/26/23 mm
  • Schema d’incordatura: 16x19
  • Peso senza corde: 300 g
  • Bilanciamento (senza corde): 32 cm
  • Prezzo al pubblico: 219,95 euro

Il Lab

(I dati si riferiscono a un telaio incordato con sintetico monofilamento Dunlop Explosive Speed, calibro 1,25, alla tensione di 21/20 kg)

  • Peso: g. 317
  • Deflessione corde: 45
  • Rigidità (flessione orizzontale): 67 RA
  • Inerzia: 326
  • Bilanciamento cm 33,2
  • Potenza: 58 punti su 100
  • Controllo: 40 punti su 100
  • Maneggevolezza: 69 punti su 100


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