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Racchette e corde

Test racchette: nuova Gravity, il “classico moderno” che sfida Blade

Head ha fatto provare in anteprima agli esperti del settore la nuova racchetta da 98 pollici quadrati che porta con sé il Dna della storica Prestige per sfidare Wilson Blade nel segmento degli agonisti che cercano un attrezzo con cui attaccare forte da fondo senza perdere controllo e precisione. Sarà in vendita il 16 gennaio 2025

di | 21 dicembre 2024

Il passacorde super-protettivo che avvolge la testa della nuova Head Gravity Tour riprende quello tipico delle Head Prestige

Il passacorde super-protettivo che avvolge la testa della nuova Head Gravity Tour riprende quello tipico delle Head Prestige

La racchetta in versione anteprima ha la livrea quasi totalmente nera, metà lucida metà opaca, con poche scritte di un azzurro metallizzato cangiante verso il violetto: head, ninetyeight, tour. Head l’ha distribuita agli opinion maker del tennis, perché la provassero in questa versione che manca solo del “vestito” cromatico finale, per far sentire subito sul campo quali saranno le caratteristiche di un attrezzo destinato a cambiare le carte in tavola. Dentro le collezioni Head e sul mercato.

Forte del traino del traino impetuoso di Jannik Sinner con la collezione Speed; consolidata nell’ambito dei tennisti che cercano il massimo della potenza e delle rotazioni con le gialle Extreme con cui martella Matteo Berrettini la Casa austriaca aveva messo nel mirino il segmento degli attrezzi per chi picchia forte da fondo e chiede supporto nel controllo di palla, all’interno del quale emerge Blade, il cavallo di battaglia di Wilson, giunto nel 2024 alla sua versione n. 9.

Ha così studiato, sviluppato e realizzato una trasformazione profonda della collezione Gravity (quella degli ambassador Alexander Zverev e Andrey Rublev) fondendo nelle dimensioni e nelle forme del telaio, nelle scelte dei materiali e delle finiture, Gravity con il dna di Prestige, la storica collezione portata al successo da Henri Leconte, Goran Ivanisevic e Marin Cilic.

Prestige resterà quella del 2024, come un software storico di cui non si prevedono aggiornamenti, perché le sue doti di controllo e precisione, il passacorde “a scomparsa” che fa fischiare la racchetta quando lo swing è rapido e la sezione ellittica entrano nel corpo delle nuove Destiny, trasformandole in termini di sensibilità, comfort, piacevolezza all’impatto.

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L’esempio pratico, perché provato sul campo, è proprio il modello Tour, con il piatto da 98 pollici quadrati, che andrà a piazzarsi nelle rastrelliere dei negozi specializzati accanto a Blade 98, come a dire: o me o lei.

Stesse dimensioni del piatto, stesso reticolo corde (16x19, cioè sedici corde verticali e 19 orizzontali), stesso peso a nudo (305 grammi), stesso bilanciamento (32 cm dall’estremità dell’impugnatura). Il fatto che all’interno dell’ovale di queste versioni in anteprima a tiratura limitata ci sia scritto grande “ninetyeight” la dice lunga su quanto gli ingegneri Head punti sull’identificare questa racchetta con quei 98 pollici quadrati che alludono al segmento specifico dove vuole andare a giocare la sua partita.

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Gli assi nella manica

E come se la gioca, questa partita, la nuova Gravity Tour 98? Va a sfidare Blade 98 proprio sul terreno di una racchetta che spinge ma senza esagerare aiutata anche dalla trama abbastanza ampia del suo reticolo 16 x19 offrendo una pastosità all’impatto che è quella delle vecchie adorate Prestige: sul nostro Diagnostic Center il telaio ha fatto segnare solo 58 punti di rigidità (decisamente sotto i valori abituali che oscillano tra i 60 e i 70 punti).

Impatto morbido vuol dire piacevolezza di gioco ma meno spinta rispetto a un attrezzo più rigido: ma non è la spinta gratis che cercano gli amanti di questo genere di racchetta, quella ce la mettono loro. Vanno alla ricerca di controllo e precisione e la nuova Gravity Tour si propone di offrirli con un tocco di feeling in più.

A questo si aggiunge un’altra caratteristica dell’attrezzo evidente sin dal primo sguardo: una zona di impatto utile più ampia possibile, ricercata allargando l’ovale nella zona alta, verso la testa (all’incirca a “ore 2” e a “ore”10”) la parte del piatto corde dove va a impattare la maggioranza dei giocatori moderni evoluti.

Sweet spot (così si dice in inglese) più ampio significa maggiore tolleranza sui colpi non perfettamente centrati, quindi più continuità nel forcing da fondocampo che l’attaccante moderno si allena a produrre in partita. Quel tocco di aiuto in più che può essere solo gradito, a prescindere dai gusti in fatto di racchette.

La forma del piatto corde della nuova Head Gravity Tour 98, con l'avale allargato nella parte alta

La forma del piatto corde della nuova Head Gravity Tour 98, con l'avale allargato nella parte alta

Picchiare… con gusto

La prova sul campo, che abbiamo effettuato con il telaio incordato con un sintetico monofilamento Head Hawk Touch, calibro 1,25, alla tensione di 20/19 kg, ha confermato le premesse e i rilevamenti del Diagnostic nel nostro Lab.

La qualità della racchetta si esprime se si è abituati a far viaggiare la palla a ritmi consistenti (d’altra parte chi ha problemi di spinta e cerca aiuti su quel versante li trova in altre tipologie di racchetta). Impattare con decisione, qualunque sia la rotazione che si vuole imprimere, è piacevole, sia per le sensazioni alla mano sia per il rumore all’swing e all’impatto. Si può lasciar andare il braccio e contare su questo genere di piacevolezza incontrando la palla ma sicuramente anche con quella tolleranza di cui si parlava in precedenza.

La nuova Head Gravity Tour si muove molto bene nell’aria, è molto maneggevole e perdona anche tanto. Mescola vecchie e nuove sensazioni. Premia la tecnica, la pulizia e la velocità di esecuzione senza penalizzare nessuno. Non disdegna il top e ben supporta il back ma senz’altro eccelle nelle giocate piatte, una goduria.

Un discorso che vale anche per il servizio, dove la ricerca di una “prima” vincente è premiata (ecco il “dna” della Prestige…). Anche la volée è facilitata, forse anche troppo in termini di spinta: sotto rete un po’ di controllo in più è richiesto al giocatore, probabilmente per la generosità del reticolo corde, che reagisce con buona uscita di palla anche quando ci si limita a un colpo di opposizione.

La bussola delle collezioni Head: da ovest a est, controllo e potenza; da sud a nord, sensibilità e spin

La bussola delle collezioni Head: da ovest a est, controllo e potenza; da sud a nord, sensibilità e spin

In attesa del vestito definitivo

Le nuove Gravity saranno disponibili nei negozi il 16 gennaio 2025, in concomitanza con la prima settimana degli Open d’Australia. Vedremo allora la loro veste definitiva e potremo testare anche le altre versioni (in tutto saranno cinque: Gravity Pro (piatto 100”, 315 grammi), Gravity Tour (piatto 98”, 305 grammi), Gravity MP (piatto 100, 295 grammi), Gravity MP L (piatto 100”, 280 grammi), Gravity Team (piatto 104, 270 grammi). L’assaggio con il modello di punta, nuova prelibatezza per i tennisti di un certo livello tecnico, lascia presagire sviluppi molto interessanti.

La scheda

Head Gravity Tour 2025

Piatto corde: 98 sq. in.

Profilo: 22 mm

Schema d’incordatura: 16x19

Peso senza corde: 305 g

Bilanciamento (senza corde): 32 cm

Prezzo al pubblico: 280,00 euro

Il Lab

(I dati si riferiscono a un telaio incordato con Head Hawk Touch calibro 1,25 alla tensione di 20-19 kg)

Peso: g. 326

Deflessione corde: 41

Tensione dinamica ERT: 30

Rigidità: 58 RA

Inerzia: 329

Bilanciamento: cm 32,9

Potenza: 47 punti su 100

Controllo: 51 punti su 100

Maneggevolezza: 67 punti su 100

 


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