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Racchette e corde

Corde, arrivano le RPM Soft: la via di mezzo tra 'multi' e 'mono'

Più morbide, ma sotto il cappello della famiglia Babolat RPM, la stessa delle Blast, usate da Rafael Nadal. Entrano in un settore di mercato poco battuto, la via di mezzo tra mono e multifilamenti, dove al momento c’erano praticamente solo le Luxilon Element

06 ottobre 2021

Le corde monofilamento piacciono a tutti. Dai super-pro agli amatori. Anche se non dovrebbe essere così, perché - certo - l’impatto è più secco, magari più ‘bello a sentirsi’ e perfino più performante. Ma il ‘trauma’ da assorbire non è adatto a tutti i fisici: i campioni lo fanno di mestiere, quindi si possono permettere di pagare una tassa del genere, gli altri no. Ma c’è chi sceglie comunque di farlo.

Anche quando la soluzione alternativa ci sarebbe, e si chiama multifilo, più adatto - e consigliabile - al tennis di noi tutti comuni mortali. Insomma, l’alternativa c’è ma fatica a prendere piede. Tanto che la stragrande maggioranza dei tennisti europei (78% secondo i dati Babolat) non molla il 'mono'. E tanto che negli ultimi anni s’è aperta una terza via, quella dei monofilamenti soft, che puntano al compromesso e che saranno anche morbidi ma… sempre ‘mono’ sono.

Adesso però sul mercato è arrivato un prodotto che sulla carta ha le potenzialità per poter dirimere la questione di chi balla tra la scelta del mono e del multifilamento. Una novità che va ad affiancarsi a un altro prodotto già in commercio, aprendo di fatto un segmento di mercato (al momento) a due. “Le Babolat RPM Soft - spiega Marco Rossani, fondatore di DNA Tennis, Master Pro Tour Stringer di ERSA International e primo incordature italiano di sempre a Wimbledon - sono l’ultima novità di questi giorni e si palesano in un momento storico particolare, quello in cui molta gente sta iniziando a giocare a tennis e molti altri stanno ricominciando a farlo”.

“Al momento di corde di quel genere, seppur molto diverse per storia, sviluppo e tecnologie, ci sono solo le Luxilon Element, un ‘multi-mono’ molto votato all’utilizzo in incordature ibride, tanto che un campione come Kei Nishikori le utilizza proprio insieme al budello”. RPM Soft invece è un monofilamento-poliammide, che ritorna sul mercato come evoluzione di un vecchio progetto sempre del brand francese. “Qualche anno fa c’erano le Origin, una corda 100% vegetale, che si poteva buttare via addirittura nell’umido - racconta Rossani - e che però aveva la peculiarità di essere praticamente ‘naked’, con soltanto una piccolissima guaina di rivestimento. Il che si ripercuoteva sulla durevolezza”.

Le nuove Babolat RPM Soft, da qualche giorno nei negozi

Le Luxilon Element e la loro tecnologia "multi-mono"

Dopo quell’esperienza, dichiaratamente riutilizzata dalla Casa francese per avviare il nuovo progetto, ecco RPM Soft. Che in fase di sviluppo veniva chiamata nei laboratori LT38.3 e che, fanno sapere da Babolat, è “due volte più durevole rispetto alle vecchie Origin, mantenendo comunque grande giocabilità. Sono stati usati nuovi materiali, un altro tipo di poliammide con l’aggiunta di polvere di aramide nello strato intermedio per aumentare proprio la durata”.

Come sempre, al mercato l’ardua sentenza di verificare o falsificare la bontà dell’ipotesi iniziale. “Resta il fatto che si tratta di un segnale positivo, quello di muoversi in questa direzione”, aggiunge Rossani, che della missione evangelizzante a favore di corde che non mettano a repentaglio l’integrità fisica degli appassionati ha fatto una ragione di vita professionale.

“È importante che l’utilizzatore finale sia sempre a conoscenza di quali possono essere le conseguenze di scegliere un’incordatura e non farlo soltanto perché è la stessa del campione preferito oppure perché qualcuno gliel’ha consigliata su un forum on-line o su un social network. Per vincere questa battaglia culturale serve che sul mercato siano presenti alternative valide e credibili”.

E infatti il mantra che sta dietro al lancio del nuovo prodotto, in casa Babolat, è “siamo all’anello mancante tra il mono e il multifilamento”. Che, per propria definizione, non può essere troppo dissimile - almeno in termini di filosofia guida - dallo spirito “multi-mono” che campeggia sulle bustine delle Luxilon Element in commercio.

Marco Rossani al lavoro nella sala degli incordatori di Wimbledon

L’uscita di RPM Soft non è dunque una novità solo perché è disponibile nei negozi da pochi giorni, ma anche perché dà nuova linfa all’apertura di quello che potrebbe essere definito come un altro, nuovo segmento di mercato. “Un segmento che, anche tra le aziende specializzate, non tutte, per possibilità, volontà o politiche interne, possono coprire nel prossimo e immediato futuro”, chiosa Rossani. Le alternative al mono duro e puro, intanto, ci sono: basta conoscerle. E volerle provare.

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