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Racchette e corde

Nuova Wilson Pro Staff 97 v13: il test

La collezione che fa capo a Federer, Dimitrov e Kvitova, arrivata nei negozi da poco più di una settimana. Siamo scesi in campo con il modello agonistico più simile a quello di Roger ma alla portata di tutti, grazie al peso più contenuto e al bilanciamento arretrato. Un… violino

di | 08 ottobre 2020

Wilson Pro Staff 97 V13

In campo con la nuova Pro Staff, versione numero 13 di una racchetta storica: qui il piatto corde con "maglia" che si infittisce verso la testa

L’abbiamo presentata alla vigilia della sua uscita nei negozi specializzati fissata per il 28 settembre: Wilson ha cominciato a distribuire la nuova Pro Staff 97, tredicesima riedizione a partire dal 1983, anno di lancio, in tutte le sue versioni, da quella “pesante” autografata da Roger Federer (perché ha le stesse caratteristiche di quella del fuoriclasse svizzero, a partire dal peso: 340 grammi…) all’iperleggera Pro Staff 97UL v.13 (solo 270 grammi).

E noi siamo subito scesi in campo per testarla, perché anche nel caso di una racchetta super classica come questa, la curiosità è forte. Anzi, quasi più forte, perché l’attesa si riempie dei sapori di tutte le precedente ‘release’.

La nostra scelta è andata subito sul modello Pro Staff 97, quello che, con 315 grammi di peso e il piatto corde sempre da 97 pollici quadrati, più si avvicina alla proibitiva “replica” del telaio dello Swiss Maestro. Sul circuito i testimonail sono Grigor Dimitrov e Petra Kvitova

Per molti ma non per tutti

Si tratta di un attrezzo che si presenta non proibitivo ma comunque selettivo, nonostante le piccole modifiche evolutive apportate dagli ingegneri Wilson per aumentare le performance ma anche la giocabilità. Parliamo in primo luogo di ‘Braid 45’, una diversa geometria a 45 gradi nell’intreccio delle fibre di grafite e para-aramidiche che dovrebbe dare più stabilità e offrire una sensazione di maggiore “ball pocketing” dicono gli americani, cioè quella pastosità che ti fa sentire bene la palla nelle corde e ti permette di spingere in pieno controllo e comfort.

Nuova Wilson
Pro Staff 97 v13
La scheda

 

Piatto corde 97 sq. in.
Profilo 21,5 mm
Schema d’incordatura 16x19
Peso senza corde 315 g
Bilanciamento (senza corde) 31 cm
Prezzo al pubblico 280€

Otre a questo, rispetto alla versione 12, è stato ridisegnato l’intreccio delle corde che resta un 16x19 ma con un distanziamento diverso delle orizzontali tra loro. Lo spazio è molto più ampio nella parte bassa del piatto rispetto alla zona più vicina alla testa, che è quella dove i colpitori moderni tendono a impattare. Una soluzione volta ad aumentare il controllo senza far perdere spinta.

I DETTAGLI SOTTO LA LENTE D'INGRANDIMENTO: GUARDA LE FOTO

Nuova Wilson Pro Staff 97 v13: le foto del test

La collezione che fa capo a Federer, Dimitrov e Kvitova, arrivata nei negozi da poco più di una settimana, sotto la lente d'ingrandimento. Tutti i dettagli del nuovo "violino" nero della casa statunitense

 

In laboratorio

Il nostro esemplare di Pro Staff 97 v13, incordato con Luxilon Alu Power 115, monofilamento in poliestere, calibro 1,15 mm, proposto da Wilson, ha fatto segnare sulla bilancia 331 grammi, con un bilanciamento a 31,7 cm dall’estremità del manico. Un dato quest’ultimo che fa della Pro Staff 97 una delle racchette più equilibrate di questo segmento, nel senso che non pende verso la testa né arretra al manico.

In termini di rigidità statica, con 64 punti si colloca tra le racchette piuttosto morbide (per capirci, possiamo parlare di telai rigidi su valori intorno ai 70 punti). L’inerzia, cioè l’attitudine alla spinta, con 322 kgcmq, è buona.

Il nostro Diagnostic center, con il suo algoritmo, fotografa una racchetta dalle prestazioni equilibrate, nella quale la potenza (54 punti su 100) è superiore al controllo (44 punti su 100) ma quest’ultimo resta elevato. E anche la maneggevolezza (73 su 100) è apprezzabile.

Il Lab 

I dati si riferiscono a un telaio incordato con Luxilon Alu Power 115 calibro 1,15 alla tensione di 21-20 kg

  • Peso: g. 331
  • Deflessione corde: 38
  • Rigidità: 64 RA
  • Inerzia: 321
  • Bilanciamento cm 31,7
  • Potenza: 54 punti su 100
  • Controllo: 44 punti su 100
  • Maneggevolezza: 73 punti su 100

 

Più sei completo tecnicamente più te la godi.

In campo

Prima di colpire la palla, merita una considerazione sul lato estetico: la racchetta tutta nera, con solo due fili sottili, uno rosso e l’altro giallo, che corrono lungo il telaio, è elegantissima ed essenziale.

Belle anche le trasparenze lucide sulla testa (che lasciano in vista l’intreccio della grafite) che giocano con il nero opaco del resto. Chiaramente siamo condizionati sul piano del carisma storico: i due filini sono una citazione elegante della racchetta originale, quella da 85 pollici quadrati lanciata nel 1983 e vincente in pugno a campioni come Sampras, Courier e il primissimo Federer.

Quel rosso e giallo sul nero sono come il verde acqua delle biciclette Bianchi: alludono a imprese storiche. Almeno per chi ha l’età per averle vissute.

Da notare che i fili con questi due colori sono tipici di tutte le versioni a eccezione della RF Autograph, unica con filini bianchi e grigi. Unica, sì, in tutti i sensi.

I primi impatti, nonostante il suono molto particolare delle sottilissime corde Luxilon, a volte quasi metallico, sono pieni, sicuri, stabili.

Da fondocampo vien spontaneo partire dal piatto e dal back, quasi ispirati dalla personalità classica dell’attrezzo. Risultato: sembra di avere in mano un violino. Si trova profondità, si taglia con sicurezza senza che la parabola si alzi, si accelera senza difficoltà. E la pastosità si fa sentire quando fai salire i giri con il top spin: il reticolo morde la palla, la rotazione viene impressa efficacemente.

Paradossalmente la qualità più spiccata è proprio questa: la completezza. Non c’è un tipo di esecuzione particolarmente favorito a discapito di un altro. Più sei completo tecnicamente più te la godi.

Sotto rete la musica aumenta di volume: siamo nella “comfort zone” della Pro Staff, la zona di campo in cui eccelle. Con quel peso ma quel bilanciamento perfetto la volée è una goduria, sia quando vuoi spingerla per chiudere il punto sia quando puoi solo opporti, difenderti per la forza del passante avversario. 

Al servizio, come da fondo, non ci sono limiti alla fantasia: è buona la prima forte e “piatta”, velenoso lo slice e anche il kick offre il suo rimbalzone con generosità.

L’attrezzo giusto per dire: gioco con la racchetta di Roger anche senza essere lui.

Il ricordo della spietata selettività della Pro Staff precedente al 2014, quella con il ‘piattino’ da 90 pollici quadrati è ormai sbiadito come una foto in bianco e nero del secolo scorso.

In conclusione 

Se la Pro Staff RF97 Autograph è quasi un magnifico oggetto da collezione, la versione da 315 grammi che abbiamo testato è l’attrezzo giusto per dire: gioco con la racchetta di Roger anche senza essere lui.

Per i giocatori classici, magari ex classificati degli Anni Ottanta e Novanta, che oggi se la giocano nei doppi o nelle prove Over, risponde al gusto dei vecchi tempi rivisitato modernamente.

Diciamo che, da un buon quarta categoria in su, chi ha un tennis vario, completo e a tutto campo trova qui il suo “violino”.

Ti ci abitui, trovi la tua corda e tensione ideale, e poi vai in campo tranquillo. Se sbagli è colpa solo tua.

Per chi pensa che una racchetta da 315 grammi senza le corde è troppo pesante per un tennista medio, è l’occasione per fare una bella prova: con il bilanciamento a 31 cm (senza corde), rarità sul mercato, il peso non si sente.

La stabilità e la consistenza sì, ed è un bel sentire.

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