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Tecnologie e accessori

La nuova borsa Eco di Zverev, fatta con 47 bottiglie riciclate

La Head Gravity Duffle Bag, il borsone con cui Sascha è entrato in campo agli Australian Open, è realizzata con un tessuto ricavato dalla lavorazione di plastica PET di riciclo. La corsa green del mercato del tennis continua, dopo le palle in caucciù e le scarpe di simil-pelle ricavata dalla buccia d’uva

17 febbraio 2021

Head Gravity Duffle Bag PET

Due i modelli di borse Head Gravity eco-sostenibili: la Duffle Bag (quella di Zverev, costa 160 euro) e la Sport Bag (120)

Sostenibilità è una parola che oggi va conservata con cura nella mente e tenuta sempre a portata di mano. Il tennis, inteso non solo come sport ma anche come mercato, lo sa bene: tanto che anche Head adesso la sostenibilità se l’è messa… nella borsa. Sì, perché i nuovi modelli dei portaracchette della linea Gravity, che fa capo alle racchette con cui scende in campo il tedesco Alexander Zverev, sono completamente sostenibili.

Realizzata con un tessuto totalmente ricavato dalla plastica PET delle bottiglie riciclate. Un gran bell’ace messo a segno dalla Casa che sul circuito accompagna anche Novak Djokovic ed Andy Murray, o per restare tra i nostri azzurri Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Un colpo vincente non isolato, visto che anche altre aziende si sono già mosse nella medesima direzione: Wilson, ad esempio, con la sua palla Triniti, oppure Le Coq Sportif con la sua calzatura Gaia, sostenibile e vegana.

Come detto la forza della Gravity, perdonerete il calembour, sta proprio nel materiale di cui è costruita. A voler sintetizzare al massimo, si tratta di 47 bottiglie riciclate in PET: tanto serve per realizzare una borsa R-Pet Duffle Bag, questo il nome completo del prodotto lanciato sul mercato e già visto in spalla al tedesco Alexander Zverev durante gli Australian Open.

47 bottiglie, dunque, o 36 se ci si concentra sulla Sport Bag, la gemella della linea. Il processo produttivo è molto utile al pianeta quanto semplice a spiegarsi: le bottiglie di plastica si riducono in frammenti abbastanza piccoli da poter essere “processati” e ridotti a fibra. Da qui, si ottiene il filato che poi va a comporre il vero e proprio tessuto di cui sono fatte le borse.

Il risultato finale è un borsone in prevalenza verde (green…), anche da un punto di vista cromatico. Che esteticamente si ravviva di geometrie per nulla casuali.

Ricordano, queste ultime, le onde di quegli oceani che proprio la plastica sta mettendo a rischio, accumulandosi anno dopo anno. Lo spunto di design - spiega l'azienda - proviene dai tatuaggi diffusi tra le popolazioni polinesiane, presso le quali le onde richiamano proprio i concetti filosofici di esistenza, produttività e resistenza.

Alexander Zverev in campo agli Australian Open con in spalla la borsa Head Gravity Duffle Bag

Sascha Zverev come detto è stato uno dei primi a portare in campo con sé la nuova linea di borse eco-sostenibili. Stando alle parole di Head, il tedesco è un amante della natura e un fervido sostenitore delle cause ambientaliste. Tanto che le parole che hanno accompagnato l’uscita dei nuovi prodotti sono proprio le sue: "Dobbiamo tutti prenderci maggiore cura del pianeta: era qui molto prima che arrivassimo noi e dobbiamo essere rispettosi delle sue risorse".

Parole che restano impresse, e non è un modo di dire, su un’etichetta all’interno del borsone. Lì, chi l’acquisterà, troverà la spiegazione della filosofia che sta dietro al progetto e la citazione che abbiamo appena riportato con firma autografa (pre-stampata, s’intende) di Zverev in persona.

Dicevamo in precedenza che Head non è l’unica azienda ad aver intrapreso la via del green. Quando Wilson presentò Triniti, la sua palla eco-sostenibile, era il settembre del 2019 e il lancio fu accompagnato dalla comunicazione di una serie di dati poco rassicuranti: 400 milioni di palline da tennis usate finite nelle discariche di tutto il mondo, 125 milioni di tubi di latta o plastica da smaltire, 40 mila tonnellate di rifiuti plastici ad appesantire il bilancio complessivo del pianeta. Come a dire: bisogna fare qualcosa, e in fretta.

L'interno della Head Gravity Duffle Bag con l'etichetta esplicativa del processo sostenibile e con le parole del testimonial Alexander Zverev

Dobbiamo tutti prenderci maggiore cura del pianeta: era qui molto prima che arrivassimo noi e dobbiamo essere rispettosi delle sue risorse

- Alexander Zverev

Palle e scarpe, la corsa al green

Con quelle premesse, Triniti si era presenta al mondo nel suo nuovo involucro ottagonale, completamente di cartone, non più di latta e plastica, e con la sua sfera di caucciù (sopra alla quale viene incollato successivamente il feltro). L’utilizzo del tubo di cartone è stato reso possibile dalle ricerche che hanno permesso a Wilson di realizzare una palla, nel caso di Triniti, del tutto non pressurizzata ma capace di performare come le palline normale. Caratteristica che consente di evitare una conservazione “sigillata” e il conseguente, classico “stappo” del tubo di palle nuove. Le avevamo provate qui.

Le Wilson Triniti, fatte in caucciù e contenute in un tubo di cartone per ridurre l'impatto sulla natura

La corsa al “green” che ora si arricchisce dei due modelli di borsoni Head Gravity (la Duffle Bag di Zverev, sul mercato a 160 euro, e la Sport Bag, a 120), era già partita anche con le scarpe. Settore nel quale, non più tardi di sei mesi fa, Le Coq Sportif ha lanciato “Gaia”, la scarpa vegetale. Come la pelle di cui è fatta la tomaia, una simil-pelle, per essere precisi, ottenuta dai residui dell’uva non utilizzati per produrre vino o grappa. Non solo: suola in caucciù naturale, sottopiede interno in sughero e dettagli non in plastica ma in cotone.

Gaia, la sneaker di Le Coq Sportif, fatta con materiali non inquinanti, dalle bucce d'uva al caucciù passando per il sughero

Perché il diavolo a volte si nasconde nei dettagli. Come sanno anche in Head, per questo di cotone e non di plastica sono fatti i cordoncini che legano i cartellini sulle nuove borse Gravity. Cartellini, ovviamente, di cartone riciclato.

Quindi, facciamo il punto: palle, scarpe e borsone eco-sostenibili ci sono. Adesso bisognerà attendere le prime racchette sviluppate, progettate e realizzate secondo criteri di eco-sostenibilità e a basso impatto. Mancherà molto?


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