Chiudi
È mai esistito un giocatore che utilizzava allo stesso modo la mano destra e la sinistra per colpire la palla, giocando così sempre di diritto? Sì, il più famoso era un italiano che arrivò in finale al Roland Garros e perse col moschettiere Cochet
di Enzo Anderloni | 17 febbraio 2020
Per trovare una altro esempio importante sono stato soccorso dallo scrittore e storico n.1 del tennis, l’amico Gianni Clerici, che conobbe personalmente Beverly Baker Fleitz (13/3/1930 – 29/4/2014), americana, classificata n.3 del mondo nel 1954. L’anno dopo la graziosa Beverly avrebbe raggiunto la finale a Wimbledon, sconfitta dalla connazionale Louise Brough in due set (7-5 8-6). Nella stessa edizione conquistò il titolo in doppio insieme a Darlene Hard superando la coppie inglese formata da Shirley Bloomer e Pat Ward. Anche lei come De Stefani si avvaleva di due diritti da fondocampo molto efficaci.
In tempi recenti uno spettacolare “cambio di mano” è stato prerogativa dello statunitense Luke Jensen, vincitore del doppio al Roland Garros nel 1993 insieme al fratello Murphy: era in grado di servire e “smecciare” sia con la destra che con la sinistra.
Nella storia del tennis ci sono poi casi clamorosi come quelli di Ken Rosewall o Margaret Court Smith, mancini di nascita ma divenuti straordinari campioni giocando con la mano destra.