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I due astri 19enni che stanno incantando Parigi hanno entrambi cambiato racchetta dopo i primi grandi successi a livello internazionale. E hanno scelto la stessa, una Babolat Pure Aero VS, con il piatto più piccolo di quelle che usavano in precedenza
di Enzo Anderloni | 26 maggio 2022
Di solito per un tennista professionista una racchetta è per la vita. Al massimo si cambia sponsor e allora c’è l’esigenza di farse realizzare una più simile possibile a quella precedente. Oppure, con l’andare avanti negli anni, qualcuno sente l’esigenza di rendersi la vita un più facile (vedi il passaggio di Roger Federer da una racchetta da 95 pollici quadrati a una da 97, con profilo maggiore).
Carlos Alcaraz e Holger Rune hanno fatto qualcosa di diverso e di contrario. E curiosamente hanno scelto lo stesso attrezzo. Entrambi astri nascenti, entrambi 19enni (sono nati nel 2003 a una settimana di distanza uno dall’altro, lo spagnolo il 5 maggio e il danese il 29 aprile), apparentemente diversi in tutto, hanno cambiato la racchetta con cui avevano ottenuto i primi successi internazionali a livello giovanile. E ne hanno adottata una più impegnativa, meno potente e più votata al controllo. Più o meno casulamente, la stessa: una Babolat Pure Aero VS.
Il fatto che in entrambi i casi si tratti di un attrezzo della Casa francese si inquadra nelle politiche di investimento sui giovani del marchio di Lione. Ognuno dei big del mercato fa le sue scelte: come i transalpini hanno puntato su di loro e Auger Aliassime, Head ha scelto Zverev, Berrettini, Sinner e Musetti; Wilson attrezza Tsitsipas, De Minaur, Korda; Yonex ha in scuderia Ruud, Hurkacz e Shapovalov.
Il fatto più interessante e inedito è il cambiamento (quando uno cresce con un attrezzo di solito se lo tiene stretto) e la loro scelta di abbandonare telai di grande performance a affidabilità per attrezzi di sviluppo più recente e più impegnativi.
Partiamo da Carlos Alcaraz: nella stagione 2019, pre-covid, le immagini lo vedono protagonista nei tornei juniores con un pugno una Babolat Pure Aero: lo stesso attrezzo utilizzato da Rafael Nadal.
Un telaio che combina, con grande efficacia, la propensione alla spinta e le doti di controllo: parliamo di un piatto da 100 pollici, un peso a nudo di 300 grammi, un profilo dallo spessore importante e uno schema corde a maglia larga, 16x19.
Holger Rune, sempre nel 2019, utilizzava una Babolat Pure Drive, l’attrezzo di Fabio Fognini, cavallo di battaglia dell’azienda francese. Probabilmente il singolo modello di racchetta più venduto negli ultimi 20 anni proprio perché in grado di produrre spinta generosa senza sforzo e di perdonare gli impatti non proprio perfetti, grazie all’ampio sweet spot (zona ottimale d’impatto). Anche Pure Drive ha un piatto da 100 pollici quadrati e un peso senza corde di 300 grammi. E uno schema d’incordatura 16x19.
Sia Alcaraz che Rune, grandi protagonisti in questi giorni al Roland Garros come n.6 e n.40 del mondo, si presentano ora in campo con la Pure Aero VS, un attrezzo nato nel 2020, evoluzione di una racchetta agonistica di nicchia quale era la Babolat Aerostorm.
La Casa francese dà a questo prodotto una chiara immagine agonistica, proponendolo sul mercato “a coppia”. Nel senso che propone l’acquisto di due telai insieme, accoppiati per peso e bilanciamento: la fornitura ideale per chi gioca tornei e non può prescindere dall’avere almeno due racchette identiche nel borsone.
Le caratteristiche tecniche delle Pure Aero VS si staccano in modo evidente da quelli usati in precedenza da questi nuovi astri del circuito: il piatto corde si riduce (98 sq. in. anziche 100), il peso sale (da 300 a 305 grammi), il bilanciamento arretra (da 32 a 31,5 cm), lo spessore si riduce (da 23-26-23 mm a 21-23-22 mm) e lo schema corde si infittisce (da 16x19 a 16x20).
Una racchetta completamente diversa dalle rispettive precedenti di Carlos e Holger: un filo di spinta gratis in meno, una notevole dose di controllo in più. Pensando alla loro esuberanza fisica, alla loro esplosività, la scelta si può comprendere. Resta comunque da capire come mai, visto che ormai con i vecchi attrezzi più potenti avevano una dimestichezza costruita negli anni, abbiano voluto rinunciare a un po’ di potenza gratuita. Probabilmente perché pensano di averne fin troppa in corpo.
Beata gioventù, un’età in cui si possono anche commettere errori senza sentirsi troppo colpevoli e avendo tutto il tempo, eventualmente, per correggere il tiro. Di certo i risultati sono dalla loro parte: Alcaraz è arrivato al Roland Garros da favorito; Rune con il best ranking di n.40 è già diventato il n.1 di Danimarca di tutti i tempi. Osservarli con attenzione è doveroso, perché sono loro oggi a fare tendenza. E alla racchetta chiedono più controllo che potenza.
Babolat Pure Aero
Babolat Pure Drive
Babolat Pure Aero VS