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Seconda partecipazione consecutiva al Masters per la kazaka di origi russe che ha chiuso la stagione al quinto posto nella Race nonostante abbia giocato appena tre tornei da luglio in avanti. Il torneo sarà trasmesso in diretta su SuperTennis, SuperTennis Plus e e SuperTenniX
di Tiziana Tricarico | 23 ottobre 2024
La 25enne di origini russe (è nata e cresciuta a Mosca) si è confermata ad altissimi livelli ed ha chiuso il 2024 un posto più giù nel ranking WTA, quinta, rispetto a come l'aveva iniziato (quarta): stesso discorso nella Race dove si è classificata una posizione più indietro, quinta, rispetto al 2023 (quarta). Il tutto in una stagione nella quale ha conquistato tre trofei pur disputando solo 14 tornei, di cui appena 3 da Wimbledon in avanti. Rybakina infatti ha “collezionato” la bellezza di 11 ritiri (di cui 8 pre-torneo): ha iniziato a Dubai ed ha finito a Wuhan.
Il 2024 di Rybakina
W - Brisbane (WTA 500), Abu Dhabi (WTA 500), Stoccarda (WTA 500)
F - Doha (WTA 1000), Miami (WTA 1000)
SF - Madrid (WTA 1000), Wimbledon (Slam)
QF - Adelaide (WTA 500), Dubai (WTA 1000), Roland Garros (Slam), Berlino (WTA 500)
R16 - nessuno
R32 - Cincinnati (WTA 1000)
R64 - Australian Open (Slam), Us Open (Slam)
Il 2024 di Rybakina inizia con i fuochi d’artificio. Nel primo torneo dell’anno, in quel di Brisbane, batte Gadecki, Mertens, Potapova e Noskova, senza perdere un set, ma soprattutto in finale conquista il suo sesto trofeo in carriera concedendo tre giochi tre a Sabalenka, la sconfitta più dura in termini di punteggio rimediata dalla bielorussa in tutta la stagione. Poi esce nei quarti ad Adelaide, ma soprattutto al secondo turno dell’Australian Open, dove perde contro Blinkova un tie-break di 42 punti (22 a 20), record per quanto riguarda il singolare femminile a livello Slam, mancando ben 6 match-point e arrendendosi solo al decimo.
Due settimane più tardi torna in campo sul cemento di Abu Dhabi, dove vince il secondo titolo nel giro di un mese (il settimo in carriera) superando Collins, Bucsa, Samsonova e Kasatkina, che in finale le strappa appena cinque game. A Doha arriva anche la terza finale, ma stavolta sulla sua strada c’è Swiatek, che non perdona: la numero del mondo vince al tie-break un primo set da novanta minuti dove recupera due break e poi domina nel secondo.
A Dubai arriva il primo ritiro della stagione: per un virus gastrointestinale non scende in campo nei quarti contro Jasmine Paolini che poi arriverà a conquistare il suo primo trofeo da “1000”.
Ad Indian Wells rinuncia a difendere il titolo vinto dodici mesi prima ma a Miami eccola approdare di nuovo in finale, dopo aver dovuto giocare il set decisivo in quattro partite su cinque. Danielle Collins però gioca nella sua Florida e - nell’anno dell’annunciato ritiro (con ripensamento finale) - non si lascia sfuggire la chance di mettere in bacheca il suo trofeo più prestigioso.
Dal cemento alla terra (anche se indoor) il mood di Rybakina non cambia: supera in tre set Kudermetova, Paolini e Swiatek, campionessa in carica, e poi in finale passa come un rullo compressore su Kostyuk vincendo il terzo titolo stagionale, l’ottavo in carriera (ed il terzo sul “rosso”).
Gioca bene anche a Madrid, dove per la prima volta approda al penultimo atto, ma deve fare i conti con Sabalenka, che si impone in rimonta dopo essere stata a due punti dalla sconfitta. Al Roland Garros, dopo tre anni, torna nei quarti di finale ma viene eliminata in tre set da una Paolini lanciatissima verso la sua prima finale Slam.
L’approccio con i prati, sui quali il suo servizio diventa davvero un’arma micidiale, non è dei migliori: a Berlino di ritira nei quarti contro Azarenka dopo appena quattro game per un problema agli addominali. Si presenta dunque a Wimbledon, dove ha trionfato nel 2022 e raggiunto ancora i quarti nel 2023, avendo giocato un match soltanto sull’erba. A Church Road Rybakina ritrova subito il feeling giusto mettendo in fila Ruse, Suegemund, Wozniacki, Kalinskaya e Svitolina prima di farsi rimontare in semifinale da una Krejcikova in stato di grazia (che 48 ore più tardi solleverà il trofeo dopo aver battuto Paolini in finale).
In pratica la “regular season” della kazaka finisce qui. Non prende parte ai Giochi Olimpici di Parigi sulla terra del Roland Garros a causa di una bronchite. Si ripresenta a Cincinnati ma spreca due match-point con altrettanti doppi falli nel secondo set prima di cedere alla canadese Fernandez nel match d’esordio.
A sorpresa, a tre giorni dall’inizio dello US Open, annuncia la fine della collaborazione con coach Stefano Vukov, l’ex tennista croato che la allenava dal 2019.
Non chiarissime le circostanze della rottura: nel silenzio dei diretti interessati, si vocifera di modi durissimi utilizzati di Vukov (il cui nome è rimosso dalla lista ufficiale dei coach WTA) con Rybakina.
Nonostante tutto, la kazaka gioca un discreto primo turno allo Us Open ma poi dà forfait al secondo per un problema alla schiena. Quindi, un ritiro dopo l’altro, salta tutto lo swing in Estremo Oriente. La classifica, però, le permette comunque di qualificarsi per le Finals.
Partecipazioni: seconda
Risultati singolare: round robin 2023
W-L singolare: 1-3
Seconda qualificazione consecutiva per Elena all’evento conclusivo del circuito WTA. Lo scorso anno a Cancun, in Messico, alla sua prima esperienza, era uscita di scena nei round robin: dopo aver battuto Maria Sakkari aveva infatti perso sia contro Jessica Pegula che contro Aryna Sabalenka.
Nel 2022 poi, pur vincendo Wimbledon, Rybakina non era nemmeno riuscita ad abbattere il muro delle top ten perché i “The Championships” non assegnavano punti per la classifica mondiale (vista la decisione della Federazione britannica di escludere tennisti russi e bielorussi). Ed aveva chiuso l’anno fuori dalle top 20 non potendo così beneficiare della regola che promuove alle Finals la vincitrice di uno Slam puché comunque classificato tra l’ottavo ed il ventesimo posto.