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“Jambo” Melis, incordatore ufficiale del team italiano in Coppa Davis, ci svela i segreti degli attrezzi di Sinner, Berrettini, Musetti, Fognini e Bolelli
di Enzo Anderloni | 17 settembre 2022
Pier Paolo “Jambo” Melis, è l’incordatore ufficiale della Coppa Davis e della BJK Cup. E’ docente e tutor dell’Istituto superiore di Formazione Roberto Lombardi. E’ Ersa pro tour stringer e istruttore di 2 grado FIT. Insomma ha un sacco di qualifiche ma soprattutto è il tecnico cui i campioni in maglia azzurra affidano le loro racchette perché le prepari per il match. E alle Davis Cup by Rakuten Finals di Bologna il suo è un ruolo delicatissimo: la posta in palio è importante e non si può sbagliare. Lui per effettuare al meglio la taratura dell’incordatura, dato che è anche un insegnante di tennis, ha l’abitudine di provare campo e palle personalmente nelle giornate in cui anche i giocatori si acclimatano.
Ci ha raccontato tutto. Tutto quello che c’è da sapere sull’attrezzatura con cui i nostri giocatori vanno a caccia della mitica insalatiera d’argento di Dwight Davis.
Le condizioni di gioco – “Atmosfera fantastica all’Unipol Arena di Bologna: campo piuttosto lento e palle (Wilson Tour Premier) lente se non appena stappate. Nei primi game che risultano veloci ma poi si “aprono” e vanno poco”.
La racchetta di Sinner – “Sinner usa la solita Head Speed Mp con corde Head Hawk touch calibro 1,30 mm a tirate a 28/28 kg. La racchetta è leggera, 305 grammi, ma con un piatto corde rigidissimo. Jannik utilizza un manico piccolo, n.2, e fa incordare 4 telai per ogni match. Se la partita si allunga gli devo preparare “on court”, cioè al volo, un’altra racchetta o anche due”.
La racchetta di Matteo Berrettini - “Berrettini utilizza la Head Extreme Mp solita, stampo della vecchia arma di Ivan Ljubicic. Qui è sceso di un kg rispetto ai suoi standard con la tensione delle corde. Quindi 23kg sulle verticali e 23 kg per le orizzontali con sintetico Signum pro Firestorm, calibro 1,30 mm. Me ne fa incordare 5 per il match, di cui una con le corde tirate un kg in meno”.
La racchetta di Lorenzo Musetti – “Musetti usa la Head Boom Pro con incordatura ibrida, relaizzata con due filamenti sintetici: Head Hawk Touch Rough 1,25 e Lynx tour 1,25 a 24 /24 kg. Anche il suo piatto corde risulta bello tosto”.
La racchetta di Fabio Fognini – Fognini, fedele alla sua Babolat Pure Drive del 2007 incorda sempre con sintetico monofilamento Babolat Rpm Blast, calibro 1,30 mm. Pe quanto riguarda la tensione ha trovato il giusto “set up” con 2 etti in meno rispetto al solito: 26,8 kg per le verticali/24,8 kg per le orizzontali. Ne fa preparare 3 per giocare il doppio
La racchetta di Simone Bolelli – La particolarità della taratura dell’incordatura di Bolelli è che da quando fa solo il doppio ha stravolto corde e tensioni. Pe rla tensione è sceso di 10kg, passando da 32 a 22kg. Ha ridotto anche il calibro delle corde da 1,30 a 1,20 mm. Utilizza una Head Radical Pro con bilanciamento molto arretrato per muoverla meglio a rete. Così lo swing weight (l’attitudine alla spinta della racchetta n.d.r) non è elevato: 290 Kgxcmq (Valori che esprimono molta spinta vanno dai 320 kgxcmq in su n.d.r). La sua racchetta pesa 318 grammi ma è bilanciata a 30,1 cm dall’estremità del manico, che Simone usa rivestire con un grip in cuoio naturale”.
La curiosità – “Da sottolineare che tutti i giocatori cambiano racchetta al cambio palle (all’inizio dopo 6 game, poi ogni 9 giochi). C’è chi lo fa nel game di risposta successivo. Se devono servire, lo fanno subito. Da Bologna é tutto”