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Le storie

Sinnergia 7: Jannik sta bene e abbiamo un appuntamento

Sinner è atteso per l’accredito agli Internazionali BNL d’Italia il 5 maggio, giornata per la quale ha previsto un doppio allenamento. Il primo turno per lui sarà il 9 o il 10 maggio. Ha parlato con Sky dicendo che al momento sta molto bene, si è riposato e si sta preparando. Per il suo ex coach Piatti, sarà subito forte: la sospensione gli ha allungato la vita e lo farà arrivare fresco a fine stagione

di | 06 aprile 2025

Sinner sul punte del Foro Italico nel 2024 (Foto Sposito/FITP)

Sinner sul punte del Foro Italico nel 2024 (Foto Sposito/FITP)

Manca ancora un mese ma abbiamo già un appuntamento: per noi che viviamo in Sinnergia è un meraviglioso acceleratore del cuore. Sapere che la mattina del 5 maggio 2025 Jannik Sinner, libero da ogni vincolo regolamentare, potrà essere accreditato agli Internazionali BNL d’Italia e che si prevede già una doppia sessione di allenamento al Foro Italico è come aver passato il traguardo del Gran Premio della Montagna, la salita è finita. Ora comincia la discesa. Sappiamo anche, e questo riaccende davvero tutte le spie colorate nel nostro cruscotto, il pannello di controllo delle nostre giornate, che la sua prima partita è prevista per venerdì 9 o sabato 10 maggio. Sarà un secondo turno perché Jannik, come testa di serie, avrà un cosiddetto “bye” al primo, previsto tra il 7 e l’8 maggio.

Tutte queste informazioni puntuali non sono frutto di fantasie o illazioni: ce le ha anticipate il primo di aprile (non era uno scherzo, vero?) un ‘intervista di Gaia Piccardi a Paolo Lorenzi, dal 2024 direttore degli Internazionali BNL d’Italia, sul Corriere della Sera. Lorenzi ha anche spiegato che sono già previsti i protocolli di sicurezza intorno a Jannik (grazie, grazie, fateci stare tranquilli) in modo che possa sentire la vicinanza dei tanti tifosi (siamo tantissimi) e loro la sua, senza cortocircuiti negativi.

In questo senso saranno strategici, in un Foro Italico che quest’anno quasi raddoppia gli spazi dedicati al tennis, il lungo tunnel che collega gli spogliatoi con il Campo Centrale (e che nella prima parte ospita la Galleria dei Campioni con le immagini di tutti i vincitori e le vincitrici del torneo, dalla prima edizione nel 1930) e il ponte che collega il Centrale con l’area delle Piscine. Quel “ponte dei sospiri” che lo scorso anno ha richiamato una folla mai vista nel tennis fuori da uno stadio per l’ultimo passaggio di Rafael Nadal. Lorenzi, che è stato n.33 del mondo, conosce bene le esigenze dei giocatori. E in più vive una Sinnergia sua particolare dato che non solo conosce Jannik benissimo, ma ci ha persino giocato il doppio insieme, nel 2019 all’ATP 250 di Anversa, quando lui (allora 38enne) e Sinner (allora 18enne) arrivarono in semifinale.

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Ma che Sinner sarà quello del 9 o 10 maggio, dopo questo lungo periodo di stop agonistico e di grande preparazione soprattutto sul piano fisico? Intanto c’è da dire che per un tipo come Jannik, lo stop agonistico non esiste. Lui è competitivo tutti i giorni e in qualunque situazione: l’abbiamo visto sui social a sfidare i suoi amici in pista con i kart. L’abbiamo visto attrezzato di tutto punto per una sgambata in bicicletta: c’è qualcuno che pensa che a un certo punto non abbia provato anche lì a scattare in fuga o a lanciare lo sprint?

Jannik è fatto così e noi che lo conosciamo gli vogliamo bene anche per questo: la sua voglia di vincere la partita, anche se si tratta solo di carte, di burraco, è un istinto favoloso, che nasce da bambino quando si ha sempre voglia di giocare e le piccole sfide con gli amici sono una grande valvola di sfogo ma anche un’opportunità apprendimento e un modo divertente di stare insieme.

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Per quanto riguardo la condizione fisica, abbiamo sentito il suo preparatore Marco Panichi, intervistato da Virginia Gambardella su You Tube, dire che la preparazione di Sinner, nei periodi in cui non ci sono gare, prevede due sessioni giornaliere da 2/3 ore ciascuna. Inutile nascondere che ce lo aspettiamo tutti più che tirato a lucido. Più potente, più veloce, più resistente, più agile: come se già di suo non fosse già un atleta fuori da ogni classificazione che, come ha recentemente sottolineato anche il presidente della FITP Angelo Binaghi, avrebbe potuto essere un campione anche se avesse scelto il calcio o lo sci. E siamo tutti contenti, molto contenti, che abbia preferito la racchetta.

Al momento il nostro campione sta benissimo: lo ha confermato lui stesso in un’intervista a Sky, a un mese esatto dalla scadenza della sospensione: “Sto molto bene, mi sono riposato e sono contento. – ha dichiarato - Ho fatto tante cose diverse, ovviamente se avessi potuto scegliere avrei giocato a tennis ma sto bene e non ci sto neanche tanto pensando in questo momento. Ogni giorno mi sento meglio fisicamente e mentalmente. Ci vediamo a Roma”.

Jannik Sinner con Riccardo Piatti al Foro Italico nel 2020 (Foto Sposito/FITP)

Jannik Sinner con Riccardo Piatti al Foro Italico nel 2020 (Foto Sposito/FITP)

Un punto di vista molto qualificato su “che Jannik sarà” quello che tornerà in campo a Roma, ci arriva però da un’altra intervista di Gaia Piccardi, pubblicata sul Corriere della Sera questa settimana. A parlare, per la prima volta dopo la separazione del febbraio 2022, è Riccardo Piatti, il coach che ha seguito e cresciuto Sinner dai 13 ai 20 anni, portandolo dei tornei giovanili alla Top 10 mondiale.

Sarà subito forte – ha affermato il tecnico comasco che prima di Jannik aveva allenato, tra gli altri, Renzo Furlan, Cristiano Caratti, Ivan Ljubicic, Novak Djokovic, Richard Gasquet, Milos Raonic -. Io credo davvero che quest'anno possa fare il Grande Slam. La sospensione gli ha allungato la vita: arriverà a fine stagione fresco. Si gioca troppo, mentalmente non ci si ferma mai. Lui tornerà carico e motivato. Lo è sempre stato. In pandemia molti ne approfittavano per non allenarsi, Gasquet nello stop per doping ha preso otto chili, Jannik non ha perso un giorno. Sa perfettamente dove vuole andare».

Parole belle e pesanti, che ci mettono al tempo stesso l’acquolina in bocca e tanta ansia. In fondo ci crediamo anche noi, che viviamo in Sinnergia, ma abbiamo paura di dirlo. E all’idea del percorso che ci aspetta seguendolo una partita dopo l’altra, sentiamo la pelle diventare d’oca. E vediamo rosso. Quello della terra battuta che lungo la strada di Monte-Carlo, Barcellona, Monaco di Baviera e Madrid ci porta alla terra promessa: Roma

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