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Le storie

Nitto ATP Finals Story: 1990, Agassi trionfa a Francoforte

La grande storia delle Nitto ATP Finals, seconda puntata. Il 1990 è la prima stagione dell'ATP Tour. Andre Agassi è il primo "Maestro" della nuova era.

di | 04 ottobre 2024

Andre Agassi con il coach Nick Bollettieri nel 1990 (Getty Images)

Andre Agassi con il coach Nick Bollettieri nel 1990 (Getty Images)

"Il tennis in Germania stava esplodendo prima che portassimo il torneo, e giocarlo lì ha contribuito a una età dell'oro per il tennis in tutta la nazione". Parliamo di quelle che oggi conosciamo come Nitto ATP Finals. Ne parla, nello specifico, Zeljko Franulovic che ha diretto le edizioni organizzate in Germania dal 1990, prima alla FestHalle di Francoforte, poi ad Hannover. Peraltro in quel 1990 si giocava ancora, sempre in Germania, un mese dopo, la Grand Slam Cup, organizzata dall'ITF e riservata ai giocatori che avevano ottenuto i migliori piazzamenti nei major. Sarebbe stata l'ultima edizione di questa competizione. L'ATP, che nel 1990 ha chiuso la prima stagione del Tour nella sua versione moderna, e l'ITF si accordano: ci sarà un solo torneo di fine stagione.

Il più atteso a Francoforte, manco a dirlo, è Boris Becker. La Boris-mania divampa, nelle scuole tennis insegnano ai bambini a tuffarsi come lui. In stagione ha vinto cinque titoli ma ha perso la finale di Wimbledon contro Edberg. Becker tiene tutti con il fiato sospeso per un infortunio ma a torneo iniziato arriva la conferma: gioca. E' inserito nel gruppo intitolato a Cliff Drysdale, primo presidente dell'ATP. Ne fanno parte anche Ivan Lendl, che in Australia ha vinto il suo ultimo Slam; l'austriaco Tomas Muster, vincitore degli Internazionali BNL d'Italia; e l'ecuadoriano Andres Gomez, campione del Roland Garros.

 

John McEnroe, a sinistra, e Boris Becker nel 1990 (Getty Images)

John McEnroe, a sinistra, e Boris Becker nel 1990 (Getty Images)

Nitto ATP Finals 1990: la fase a gironi

Becker ha bisogno di un set contro Gomez per prendere le misure. Poi prende il largo e vince tre partite su tre. Chiude primo il  Al secondo posto Ivan Lendl, che gioca un gran primo set nello scontro diretto per il primato contro Becker. Ma non basta. Eliminati invece i due mancini Gomez e Muster. Più incerto il gruppo Ashe. Edberg vince solo in rimonta all'esordio contro Sanchez, specialista della terra rossa. Agassi domina Sampras, poi batte Agassi 7-6 al terzo nella partita più bella del girone. Sampras piega Sanchez, che prima dell'ultima giornata è ancora virtualmente in corsa per la semifinale: deve però vincere in due set e sperare che Sampras perda in due set. Lo spagnolo però il primo contro Agassi, e addio sogni di miracolo. Agassi è in semifinale. L'ultima partita è uno spareggio tra Sampras e Edberg. Lo vince lo svedese e ne ricava un premio doppio: un posto in semifinale e la certezza di chiudere la stagione da numero 1 del mondo. Pistol Pete non tornerà a casa ma resterà in Germania e vincerà a Monaco di Baviera, a dicembre, la Grand Slam Cup. 

Definite, dunque, le semifinali: Edberg contro Lendl, come un anno prima nell'ultima edizione del torneo al Madison Square Garden di New York, e Agassi contro Becker.

Agassi suona una musica nuova alla FestHalle

Il numero 1 del mondo rifila al finalista che ha dominato l'era newyorchese del torneo una lezione di serve and volley senza errori. Agassi, poi, rovina i sogni del pubblico di Francoforte. La semifinale contro "Bum Bum" Becker è un capolavoro di velocità e precisione. Agassi serve benissimo, perde solo tre punti nei turni di battuta del primo set e complessivamente solo un suo game di servizio nel match si chiude ai vantaggi.

Becker ci mette l'orgoglio ma subisce il break al primo game, concede almeno una palla break in cinque dei successivi otto turni di battuta, e con la gamba sinistra che torna a far male può fare ben poco per contrastare il tennis compatto del rivale. C'è un dato che spicca più degli altri nella terza vittoria di Agassi in sei confronti diretti, il primo su tappeto indoor: ha ottenuto attraverso colpi vincenti il 46% dei suoi punti. Una gran bella certezza per affrontare la prima finale alla seconda partecipazione alle Nitto ATP Finals. Per andarsi a prendere la rivincita su Edberg dopo la partita, persa, più bella della fase a gironi.

Suona una musica nuova Agassi, alla FestHalle, dove solo un mese prima suonavano i Grateful Dead, band icona del rock psidechelico degli anni Sessanta. Edberg l'ha battuto nel girone, ma ci ha perso in finale a Miami in stagione. Sa bene quanto possano cambiare gli equilibri in pochi giorni in un torneo come questo. Edberg ha vinto più titoli ATP di tutti nel 1990, e arriverà a 24 settimane consecutive da numero 1, una striscia partita il 12 agosto dopo il 61 61 a Brad Gilbert in finale a Cincinnati. Agassi è il nome nuovo del circuito. Ha perso le prime due finali Slam, contro Gomez al Roland Garros e Sampras a New York. Ma ha vinto tre tornei nel 1990: San Francisco, Washington e, come detto, Miami. 

La finale si gioca al meglio dei cinque set. Agassi ha avuto l'influenza negli ultimi due giorni, non sta bene e nei primi game si vede. "Sul 4-2 nel primo set mi sentivo malissimo, pensavo che non avrei mai potuto vincere" dirà. Ma prende una pastiglia a metà del primo set e i progressi si vedono, anche se il parziale va allo svedese. 

A suon di risposte fulminanti, Agassi dissuade lo svedese dal suo desiderio di cercare gloria a rete. Ma se si gioca da fondo, non c'è partita. Agassi è più veloce e più sicuro. Ha lavorato tanto sul servizio dopo lo US Open, e a Francoforte quel lavoro paga. Salva una sorta di anticipato set point sul 5-5 nel secondo set  vince il secondo set e tre palle break sotto 3-4 al terzo. Non smette di attaccare e, una volta vinto il terzo set, nel quarto spegne definitivamente la resistenza di Edberg. "E' incredibile aver raggiunto un traguardo così" ha detto dopo la finale. A vent'anni, in quel momento Agassi è il secondo vincitore più giovane nella storia del torneo e il primo statunitense nell'albo d'oro: in entrambe le graduatorie ha davanti solo John McEnroe. 

"Quando vinci un torneo così, quando batti i migliori del mondo, ne ricavi tanta fiducia. Questo successo dovrà far ricredere molti" commenta ancora Agassi. Il tempo gli darà ragione.

A Francoforte, il tennis celebra il campione che porterà lo sport in una nuova era. Il campione che dopo il torneo firmerà anche il primo punto nella finale tra le nazionali più titolate di sempre in Coppa Davis e avvierà così il successo degli Stati Uniti sull'Australia. 

Andre Agassi alza il trofeo delle Nitto ATP Finals 1990 (Foto FITP)

Andre Agassi alza il trofeo delle Nitto ATP Finals 1990 (Foto FITP)

1990 FRANCOFORTE, GERMANIA | 13-18 NOVEMBRE 1990 | Superficie: CARPET

Gruppo Arthur Ashe: Stefan Edberg, Andre Agassi, Pete Sampras, Emilio Sanchez.
Gruppo Cliff Drysdale: Boris Becker, Ivan Lendl, Andres Gomez, Thomas Muster.

Round Robin: Edberg d. Sanchez 67(4) 63 61; Agassi d. Sampras 64 62; Lendl d. Muster 63 63; Sampras d. Sanchez 62 64; Becker d. Gomez 46 63 63; Edberg d. Agassi 76(4) 46 76(5); Lendl d. Gomez 64 61; Becker d. Muster 75 64; Agassi d. Sanchez 60 63; Becker d. Lendl 16 76(2) 64; Edberg d. Sampras 75 64; Muster d. Gomez 75 57 64.

Semifinali: Edberg d. Lendl 64 62; Agassi d. Becker 62 64.

Finale: Agassi d. Edberg 57 76(5) 75 62.

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