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Le storie

La storia delle Nitto ATP Finals: 1993, Stich fa innamorare la Germania

Rivivi l'impresa di Michael Stich alle Nitto ATP Finals, che torneranno a Torino, alla Inalpi Arena, dal 10 al 17 novembre

di | 09 ottobre 2024

Michael Stich in azione (Getty Images)

Michael Stich in azione (Getty Images)

Cambia il mondo nel 1993. E' l'anno del primo boom di Internet e della prima globalizzazione. Quentin Tarantino gira Pulp Fiction. Bill Clinton diventa presidente degli Stati Uniti. In Sudafrica finisce il regime razzista dell'apartheid. Il primo novembre entra in vigore il Trattato di Maasricht, atto di nascita ufficiale dell'Unione Europea. Proprio gli European Community Championships, l'ATP di Anversa vinto da Pete Sampras, delineano gli ultimi qualificati alle Nitto ATP Finals, organizzate per il quarto anno di fila alla Festhalle di Francoforte. 

Sampras è il grande favorito. Ha vinto 79 partite in stagione, alla vigilia del torneo, più di chiunque altro. Ha conquistato otto titoli, un altro record: ha trionfato per la prima volta a Wimbledon e per la seconda allo US Open. È l'undicesimo giocatore salito al numero 1 del ranking dal 1973. Quando sei in testa alla classifica, spiega alla vigilia, diventi ancora più un bersaglio. La fiducia non gli manca. Ma più della posizione in classifica, sono i trofei vinti ad alimentarla. "Non ho problemi a restare motivato. Un conto è diventare numero 1, un altro è restarlo. Per rimanere in vetta non devi accontentarti" dice in conferenza stampa alla vigilia. Il suo esempio, spiega, è l'icona dei Chicago Bulls e del basket NBA Michael Jordan, dalla fame insaziabile.

I gruppi sono intitolati a due leggende dello sport e dell'ATP, Stan Smith e Arthur Ashe che ha contribuito a far nascere l'ATP.

Nel gruppo Smith c'è Jim Courier, finalista negli ultimi due anni. In stagione, è stato 17 settimane numero 1, ha vinto cinque titoli compreso l'Australian Open, giocato la finale al Roland Garros e Wimbledon. Anche se il torneo si gioca al coperto, si è allenato per due settimane all'aperto a Palm Springs, prima di partire per la Germania. Lo sfidano l'unico tedesco presente, Michael Stich, il debuttante Andrei Medvedev e Michael Chang che torna per il secondo anno di fila.

Nel gruppo Ashe debutta Sergi Bruguera, primo campione spagnolo del Roland Garros dal 1972. C'è Stefan Edberg, che all'Australian Open ha raggiunto la sua ultima finale Slam. Ma i tifosi si appassionano per Goran Ivanisevic, che serve troppo veloce per farsi amare da tutti, e Sampras, già sicuro di chiudere l'anno da numero 1. Sarà in vetta al ranking anche alla fine di tutte le successive cinque stagioni. Una serie così lunga non si è ancora più vista. Gli otto qualificati alle Nitto ATP Finals sono già sicuri di incassare 65 mila dollari a testa. Ogni vittoria nei gironi ne vale altri 80 mila. I premi prevedono anche 305 mila dollari per la semifinale e 630 mila per il finalista. Il premio per il vincitore arriva a un massimo di un milione e 240 mila dollari. 

I vincitori delle Atp Finals fino al 1999

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La fase a gironi

Courier, scarico, chiude il girone con tre sconfitte. Stich parte bene, battendo nel primo incontro Medvedev che si riscatta salvando quattro match point contro Courier e rimontando Chang da sotto 62 41. Va così in semifinale insieme a Stich. Alla Festhalle Medvedev ha un portafortuna speciale, la nonna Nina che per la prima volta è venuta in Germania. "Sono stato fortunato anche grazie a lei, mi conosce da quando sono piccolo così, e forse riesce a trasmettermi quelle vibrazioni positive che mi hanno fatto rimanere calmo in campo. Mi ha detto anche che ha pregato per me, ma queste sensazioni hanno decisamente più a che fare con lei" ha detto.

Nel gruppo Ashe Edberg batte Bruguera e Sampras supera Ivanisevic nella prima giornata. Ma lo svedese, che all'Australian Open ha giocato a inizio anno quella che resterà la sua ultima finale Slam, contro Pistol Pete mostra tutti i suoi limiti attuali al servizio. Ivanisevic, poi, si rimette in corsa contro Bruguera. Nella sfida decisiva contro Edberg, l'ansia complica il percorso del croato, costretto al terzo set. Ma a suon di ace nel parziale decisivo si prende un posto in semifinale insieme a Sampras. Pistol Pete se la vedrà con Medvedev, Ivanisevic con Stich che spera nel pubblico di casa.

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Le semifinali

Medvedev il suo torneo l'ha già vinto. Nemmeno la nonna però può bastare in semifinale contro Pete Sampras. Nei due precdenti confronti in stagione, Sampras aveva sempre vinto in rimonta dopo aver perso il primo set. Qui invece risolve in 50 minuti praticamente perfetti, chiusi con il millesimo ace della stagione. Ha un solo momento di distrazione, nel primo turno di servizio del secondo set: va 40-0 poi non mette cinque prime di fila, rischia anche il terzo doppio fallo di fila, ma tiene. Poi la partita non esiste più. Sampras vince 6-3 6-0 e vola in finale. 

L'altra semifinale, al contrario, è uno spettacolo. Stich finalmente sente il pubblico tutto per sé. E li ripaga con una partita da ricordare. Ivanisevic è troppo emotivo e crolla nel tiebreak del primo set dopo aver avuto due chance per salire 5-4. Nel secondo, va avanti di un break, ma Stich rimonta e di nuovo allunga al tie-break. Ivanisevic gli annulla cinque match point. Stich però si esalta e vince 7-6(2) 7-6(10). I tifosi, che due anni prima si schierarono dalla parte del rivale Boris Becker, stavolta lo celebrano. “Non ho giocato il mio tennis migliore fino alla finale” dirà anni dopo, “ma ero molto concentrato. Sapevo esattamente cosa volevo ottenere”. Sogna il titolo in casa, e il posto di numero 2 del mondo a fine stagione.

Nitto ATP Finals 1993, il trionfo di Stich

Sampras e Stich si sono incontrati cinque volte prima della finale. Il match più indicativo è il quarto di finale di Wimbledon nel 1992. Stich vinse appena nove game. Il tedesco non l'ha certo dimenticato. "Affrontare Sampras non mi è mai piaciuto. Penso che abbiamo un tennis simile e spesso mi sono concentrato più sul suo gioco che sul mio. Stavolta non voglio ripetere lo stesso errore. Voglio cercare i suoi lati deboli e giocare un punto alla volta" ha detto Stich alla vigilia del match. Non vuole scendere nei dettagli delle debolezze di Sampras. Ma sa che il suo avversario non è imbattibile. L'ha sconfitto due volte in cinque confronti, l'ultima alla Grand Slam Cup del 1992. Al di là del valore del torneo, riservato a chi ha fatto meglio nei major nel corso della stagione, c'è un aspetto che può dare fiducia al tedesco. Si giocava a Monaco di Baviera, in condizioni molto simili a quelle della Festhalle di Francoforte. 

Sampras sa di poter contare su un alleato fedele, la prima di servizio. "Se continuo a servire così, con un paio di ace a turno di battuta, posso giocare più a braccio sciolto i turni di risposta, e magari ottenere un break in avvio che può darmi ancora più fiducia. Ma tutto dipende dal mio servizio, che resta la parte più importante del mio gioco" spiega prima del match.

Un primo piano di Michael Stich (Getty Images)

Un primo piano di Michael Stich (Getty Images)

Sfidare Pete Sampras toglie ogni certezza. Anche a Michael Stich che sale 5-2 nel primo set della finale, ma non chiude. Perde quattro game di fila, poi lo vince al tiebreak. “Se avessi chiuso 6-2, forse Pete non sarebbe rientrato in partita” ha ammesso. Infatti Sampras, campione due anni prima alle Nitto ATP Finals, domina 6-2 il secondo set e cancella il vantaggio del tedesco. Stich però adora giocare in Germania e farebbe di tutto per non deludere i tifosi, anche se ameranno sempre di più Becker, perché è il primo ad aver reso di nuovo popolare il tennis in Germania. Il terzo set scivola ancora al tiebreak. Stich, che nel 1993 ne ha vinti due su tre, è più lucido nei punti decisivi. Sotto due set a uno, Sampras non ha la forza per ribaltare lo svantaggio. Stich infila anche un'impressionante serie di sette ace consecutivi. E' l'immagine di un trionfo storico. “Dopo Wimbledon – dice con un po' di commozione -, questa è la mia vittoria più bella”.

Il tedesco chiude quella finale 7-6(3), 2-6, 7-6(7), 6-2. Nei quattro turni di battuta dell'ultimo set ha messo a segno 12 ace. "Pete dava il meglio quando era avanti nel punteggio, ma quel giorno non ha avuto quella sensazione. Dopo aver perso il terzo set iniziava a ciondolare, ad avere quell'aria un po' da "ma che chi faccio qui?". In realtà era sempre concentratissimo. Quando poi ho ottenuto il primo break all'inizio del quarto set, sentivo che la vittoria era vicina. L'atmosfera era grandiosa, ma non era ancora finita" ha detto Stich anni dopo.

La prima sensazione dopo il match point, ha rivelato, "è il sollievo. La gioia, l'adrenalina arrivano dopo. Quando è finita la partita sei solo sollevato perché ti daranno il trofeo per il vincitore e non quello per il finalista".

1993 FRANCOFORTE, GERMANIA | 16-21 NOVEMBRE 1993 | Superficie: CARPET

Gruppo Arthur Ashe: Pete Sampras, Sergi Bruguera, Stefan Edberg, Goran Ivanisevic.
Gruppo Stan Smith: Jim Courier, Michael Stich, Andrei Medvedev, Michael Chang.

Round Robin: Chang d. Courier 64 60; Stich d. Medvedev 63 64; Edberg d. Bruguera 62 64; Sampras d. Ivanisevic 63 46 62; Stich d. Chang 46 76(3) 62; Medvedev d. Courier 63 16 76(4); Ivanisevic d. Bruguera 64 76(4); Sampras d. Edberg 63 76(3); Medvedev d. Chang 26 64 62; Sampras d. Bruguera 63 16 63; Ivanisevic d. Edberg 76(3) 67(5) 63; Stich d. Courier 75 64.

Semifinali: 
Sampras d. Medvedev 63 63; Michael Stich d. Goran Ivanisevic 76(2) 76(10).

Finale: Stich d. Sampras 76(3) 26 76(7) 62.

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