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Dietro i successi di Jannik Sinner c'è un grande lavoro di squadra. Conosciamo meglio, dunque, lo staff dell'altoatesino
di Alessandro Mastroluca | 26 gennaio 2025
"Il coraggio crea i vincitori, la concordia crea gli invincibili" diceva Raf Vallone, calciatore nel Grande Torino poi diventato attore, commentando lo scudetto del Cagliari di Gigi Riva. Si può dire lo stesso per Jannik Sinner e il suo team guidato da Simone Vagnozzi e Darren Cahill.
Simone Vagnozzi, arrivato da giocatore a un best ranking di numero 161, a inizio carriera si è allenato con Andreas Seppi quando entrambi avevano come coach Max Sartori. Diventato allenatore, Vagnozzi ha portato Marco Cecchinato alla semifinale del Roland Garros 2018 e alla posizione numero 16 del mondo, e poi Stefano Travaglia al best ranking di numero 60. Da febbraio 2021 Sinner l'ha scelto per un'evoluzione tecnica nel segno delle variazioni al servizio e nel gioco d'attacco.
"Conosco Jannik da quando aveva 14 anni, l'ho incontrato la prima volta quando giocava contro uno junior che allenavo - ha detto all'ATP quest'anno -. Allenarlo è facile, ha un bel carattere e vuole migliorare sempre molto".
"Il coraggio crea i vincitori, la concordia crea gli invincibili" diceva Raf Vallone, calciatore nel Grande Torino poi diventato attore, commentando lo scudetto del Cagliari di Gigi Riva. Si può dire lo stesso per Jannik Sinner e il suo team guidato da Simone Vagnozzi e Darren Cahill.
Simone Vagnozzi, arrivato da giocatore a un best ranking di numero 161, a inizio carriera si è allenato con Andreas Seppi quando entrambi avevano come coach Max Sartori. Diventato allenatore, Vagnozzi ha portato Marco Cecchinato alla semifinale del Roland Garros 2018 e alla posizione numero 16 del mondo, e poi Stefano Travaglia al best ranking di numero 60. Da febbraio 2021 Sinner l'ha scelto per un'evoluzione tecnica nel segno delle variazioni al servizio e nel gioco d'attacco.
"Conosco Jannik da quando aveva 14 anni, l'ho incontrato la prima volta quando giocava contro uno junior che allenavo - ha detto all'ATP quest'anno -. Allenarlo è facile, ha un bel carattere e vuole migliorare sempre molto".
Da Wimbledon 2022 si è unito il coach dei numeri 1, l'australiano Darren Cahill. Top 10 in doppio, vincitore di due titoli in singolare, Cahill ha aiutato Lleyton Hewitt a diventare il più giovane numero 1 ATP (record poi battuto nel 2022 da Carlos Alcaraz) e Andre Agassi il più anziano. Poi ha lavorato con Simona Halep, e anche la rumena con lui come coach ha raggiunto la prima posizione nel ranking. Una volta entrato nel suo staff nell'estate del 2022, Cahill ha iniziato a mostrare a Jannik Sinner video di Andre Agassi, che l'australiano aveva riportato al numero 1 del mondo. Per l'australiano il 2025 sarà l'ultimo anno della sua carriera.
Dopo lo US Open del 2024 e l'assoluzione in primo grado per la positività al Clostebol, ha interrotto la collaborazione con Giacomo Naldi e Umberto Ferrara. Nel team sono entrati Marco Panichi e Ulises Badio.
Jannik Sinner abbraccia il suo team dopo la vittoria all'Australian Open 2025 (Getty Images)
Panichi, laureato in Sport Coaching e Psicologia nello Sport presso la NSU University della Florida, è stato per oltre sei anni al fianco di Novak Djokovic, il campione con più titoli Slam in singolare e più settimane da numero 1 del mondo all'attivo. Ha fatto parte del suo staff, infatti, prima dall'aprile 2017 all'aprile 2018, poi da metà 2019 fino alla primavera di quest'anno, quando Nole ha annunciato la fine della collaborazione che ha concluso il totale rinnovamento del suo staff.
Due volte campione italiano di salto in lungo, Panichi è un coach e massofisioterapista professionista. Ha lavorato come consulente e associato per molte Accademie Sportive Internazionali, come la Sanchez-Casal, la IMG di Bradenton, la Beijing Guangzhou e le federazioni nazionali di tennis di Italia, Germania, Cina, Israele e Hong Kong. Prima di Djokovic, ha lavorato con tanti tennisti come Kohlshreiber, Bolelli, Fognini, Kerber, Li Na, Hantuchova. Ad agosto ha annunciato una collaborazione con il giovane cinese Juncheng Shang.
Come ha raccontato a SuperTennis, ha visto cambiare il mondo dello sport e del tennis. Quando ha iniziato, non esisteva nemmeno la figura del preparatore itinerante accanto ai giocatori. "Noi dobbiamo essere innanzitutto credibili - ha detto Panichi -. Io non ho mai giocato a tennis. Quando ne parlo, parlo dell'aspetto biomeccanico del movimento che non corrisponde al 100% al gesto tecnico. Il preparatore ha, nell'ambito del team, le conoscenze per gestire più figure: può avere una linea più diretta con i fisioterapisti, può interfacciarsi con i coach perché quando giri il mondo e ti confronti, parli tanto di tennis con i coach. Ma un preparatore non potrebbe mai sostituirsi al coach".
Badio, argentino nato nel 1978, è laureato in kinesiologia e fisioterapia all'Università di Cordoba. Ha studiato medicina tradizionale cinese dal 1996 al 2001 e lavorato nello staff degli Internazionali BNL d'Italia dal 2012 al 2017, quando è entrato nel team di Djokovic.
Possiede anche un diploma in chiropratica, tecniche osteopatiche. Appassionato di yoga, fautore di un approccio olistico mirato alla cura della mente e del corpo, dal 2019 insegna kinesiologia a Cordoba.
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