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Le storie

US Open su SuperTennis: 26 anni fa la prima volta sull'Arthur Ashe Stadium

Continua il nostro avvicinamento ai al grande appuntamento dello US Open in esclusiva su Supertennis, in chiaro e gratis, per tutti. Riviviamo le grandi storie e i personaggi simbolo del torneo. Oggi ricordiamo l'inaugurazione dell'Arthur Ashe Stadium

di | 25 agosto 2023

La cerimonia di inaugurazione dell'Arthur Ashe Stadium in occasione dello US Open 1997 (Getty Images)

La cerimonia di inaugurazione dell'Arthur Ashe Stadium in occasione dello US Open 1997 (Getty Images)

Sportcast, la società del Gruppo FITP che gestisce il canale tv SuperTennis, ha raggiunto un accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media degli US Open.

SuperTennis avrà uno studio sull'Arthur Ashe Stadium. Per questo oggi vi raccontiamo il giorno dell'inagurazione di questo stadio, il più grande del mondo per il tennis.

A vent'anni dall'ultima edizione a Forest Hills, giocata nel 1977, lo US Open si rifa il look. Da allora Flushing Meadows, l'impianto sulla linea 7 della metro di New York come il Citi Field, lo stadio dei New York Mets, ha attirato più spettatori e fatto crescere lo US Open. Eppure ai giocatori non piace. Molti addirittura hanno definito nel 1990 lo US Open lo Slam peggiore per loro, perché in campo si sente il rumore dei frequenti voli da e per il vicino aeroporto Fiorello La Guardia.

La USTA ha addirittura preso in considerazione l'idea di spostare il torneo a San Diego. E' passata invece un'altra posizione. La città di New York, guidata dall'allora sindaco democratico, di sinistra, David Dinkins e la USTA si accordano per ammodernare il National Tennis Center. L'accordo è siglato il 14 dicembre 1993, un mese dopo le elezioni che hanno visto Dinkins sconfitto dal repubblicano Rudolph Giuliani.

Il progetto prevede l'allargamento del centro e la costruzione di un nuovo centrale. La risposta di New York all'idea di spostare lo US Open a San Diego è un trionfo di grandezza ostentata, un tratto distintivo americano almeno quanto Hollywood e gli hot dog. E' lo stadio da tennis all'aperto più grande del mondo. 23.771 i posti a sedere, a cui si aggiungono 90 suite di lusso e cinque ristoranti. 

Arthur Ashe gioca un rovescio in back a Wimbledon nel 1975

Per decisione unanime, spiega Dinkins, il nuovo centrale di Flushing Meadows è intitolato ad Arthur Ashe, il vincitore della prima edizione Open del torneo, primo e unico nero ad aver vinto US Open, Australian Open e Wimbledon in singolare maschile, primo nero ad aver giocato in Coppa Davis per gli USA. Ashe, attivista per l'uguaglianza e contro ogni forma di discriminazione, è morto di AIDS il 6 febbraio del 1993. 

"Quel che ha fatto per la società è molto più importante di quel che ha fatto per lo sport - ha spiegato Dinkins -. Non ho mai sentito nessuno mettere in dubbio che la scelta di dedicare ad Arthur lo stadio fosse appropriata. Non è cosa da poco".

Il mondo, i tifosi, i giocatori, scoprono l'Arthur Ashe Stadium il 15 agosto del 1997: è l'arena del tennis del futuro.

25 agosto 1997, la prima giornata sull'Arthur Ashe Stadium

La prima partita nel nuovo stadio la gioca Chanda Rubin, campionessa in doppio all'Australian Open nel 1996, che quell'anno avrebbe vinto l'Arthur Ashe Leadership Award per il suo impegno in favore dei bambini. Rubin, numero 2 del mondo da junior e numero 6 nel ranking WTA nel 1996, è stata la tennista di riferimento per la comunità nera negli anni che hanno preceduto l'esplosione delle sorelle Williams. In quella prima partita sull'Arthur Ashe, però, Rubin vince appena quattro game contro la ventenne thailandese Tamarine Tanasugarn, che si impone 64 60.

US Open 1997: Chanda Rubin serve contro Tamarin Tanasugarn. E' la prima partita giocata nell'Arthur Ashe Stadium (Getty Images)

 

Subito dopo, in quella prima sessione sull'Arthur Ashe Stadium, debutta a New York Venus Williams. A posteriori è di fatto una staffetta, un passaggio di testimone. Venus batte la lettone Larisa Neiland e inizia il percorso che la porterà alla prima finale Slam. Quella prima storica sessione diurna si chiude con il successo dello statunitense Todd Martin nel derby contro l'ex numero 1 del mondo Jim Courier.

Prima della sessione serale, 38 campioni degli US Championships e degli US fanno il loro ingresso nel nuovo stadio per una cerimonia speciale. Ci sono, tra gli altri, Chris Evert, Ivan Lendl, Don Budge, Rod Laver. C'è John McEnroe che polemizza contro il sindaco Giuliani per aver disertato quella cerimonia. 

Parla Dinkins mentre scorre un video con le immagini che racchiudono la storia di Ashe. Poi il cielo si accende di colori per uno spettacolo di fuochi d'artificio mentre Whitney Houston canta “One Moment in Time” e la dedica ad Ashe, alla presenza della vedova del campione, Jeanne Moutoussamy-Ashe. 

La canzone, scritta per i Giochi Olimpici di Seoul 1988, è un inno al credere in se stessi, al potere della motivazione e dei sogni. Si chiude così: "Dammi un momento nel tempo quando sarò più di quel che pensassi di essere - così si chiude la canzone -, quando i miei sogni sono lontani solo un battito del cuore, e le risposte dipendono tutte da me. Dammi un momento nel tempo in cui correrò con il destino, e in quell'unico momento nel tempo sarò libera"*.

Dopo la cerimonia, nella prima sessione serale sull'Arthur Ashe Stadium, tocca a Monica Seles e Pete Sampras prendersi il centro della scena. Seles domina 61 62 Kristi Boogert in un'ora, Sampras batte il qualificato australiano Todd Larkham 63 61 63. "Di giorni così - commenta Seles - te ne capitano forse una decina in tutta la carriera".*

Whitney Houston canta durante la cerimonia per l'inaugurazione dell'Arthur Ashe Stadium allo US Open 1997 (Getty Images)

US Open su SuperTennis: 4 campi in chiaro grazie all'HbbTV

L’accordo, raggiunto con la collaborazione di IMG, avrà durata pluriennale a partire dal 2023, e consentirà agli appassionati italiani di tornare ad assistere gratuitamente alla prova americana del Grand Slam® dopo 34 anni di visione limitata alle pay tv. SuperTennis trasmetterà i match più importanti sia in diretta che in differita nell’arco delle 24 ore, mentre, in aggiunta, la piattaforma digitale SuperTenniX darà ai tesserati FITP e ai propri abbonati la possibilità di vedere tutte le partite del torneo in streaming.

Per i possessori di Smart TV l'offerta si arricchisce grazie all'HbbTV, acronimo di Hybrid Broadcast Broadband TV. Premendo il tasto verde del telecomando, si aprirà una schermata mosaico (in gergo landing page) nella quale lo spettatore – con l’ausilio delle frecce presenti sul telecomando – potrà spostarsi per selezionare altri tre campi oltre a quello in quel momento trasmesso in diretta sul canale.

 

*Give me one moment in time
When I'm more than I thought I could be
When all of my dreams are a heartbeat away
And the answers are all up to me
Give me one moment in time
When I'm racing with destiny
Then in that one moment of time
I will be
I will be
I will be free
I will be
I will be free

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