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Continua il nostro avvicinamento ai al grande appuntamento dello US Open in esclusiva su Supertennis, in chiaro e gratis, per tutti. Riviviamo le grandi storie e i personaggi simbolo del torneo. Oggi riviviamo la semifinale Djokovic-Federer del 2011
di Alessandro Mastroluca | 17 agosto 2023
Sportcast, la società del Gruppo FITP che gestisce il canale tv SuperTennis, ha raggiunto un accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media degli US Open.
Ci avviciniamo al grande appuntamento rivivendo grandi storie e personaggi che hanno segnato momenti indimenticabili nel torneo.
Sul 5-3 40-15 e servizio, Roger Federer è a un punto dalla finale dello US Open 2011. Il pubblico dell'Arthur Ashe è tutto per lui. Ma dall'altra parte c'è quel Novak Djokovic che un anno prima gli ha cancellato due match point in risposta in semifinale a New York. E sta per rifarlo.
La partita più attesa della giornata è iniziata con un'ora e mezza di ritardo per la pioggia. Djokovic sta vivendo la sua stagione migliore. Ha vinto le prime 41 partite dell'anno, nessuno aveva firmato una striscia simile nei primi mesi di una stagione dal 1984, quando McEnroe vinse le prime 42. La prima l'ha persa proprio contro Federer in una semifinale al Roland Garros 2011 nella ristretta lista delle partite migliori degli anni Duemila, e non solo. Djokovic ha poi trionfato per la prima volta a Wimbledon, ha realizzato il sogno di diventare numero 1 del mondo e vinto a Montréal il primo torneo giocato dopo aver raggiunto la vetta della classifica: nessuno ci era più riuscito dopo Pete Sampras a Hong Kong nell'aprile 1993.
Federer, invece, ha iniziato la stagione con un titolo a Doha: per l'undicesimo anno ha vinto almeno un torneo a stagione. E' arrivato almeno ai quarti in tutti gli Slam, sono 30 di fila, una serie record iniziata al Roland Garros 2004. Ma di major non ne ha vinti. La sconfitta più amara l'ha incassata a Wimbledon, nei quarti, contro Il francese Jo-Wilfried Tsonga. Era avanti di due set, e per la prima volta in 179 partite negli Slam in cui si è trovato in questa situazione, ha subito una rimonta e perso al quinto. Appena tornato nella casa dove alloggia con la famiglia a due passi dall'All England Club, ha posato le racchette sul pavimento e iniziato a giocare con le gemelle Myla e Charlene, come se nulla fosse successo.
Novak Djokovic e Roger Federer prima della semifinale dello US Open 2011 (Getty Images)
Lo svizzero completa al tie-break un primo set sempre sul filo e apre il secondo con il primo break della partita nel terzo game. Con un gran rovescio sulla riga e un diritto in contropiede sale 2-1 e servizio. "Nel primo set ho servito bene, ho tenuto bene i miei turni di battuta come lui. Entrambi però sapevamo che prima o poi una chance sarebbe arrivata - ha detto Djokovic dopo la partita -. Purtroppo per me, la prima l'ha avuta Roger e l'ha sfruttata. E' uno dei migliori in risposta. Io dovevo rimanere calmo e pensare positivo, la partita era lunga e sapevo che avrei potuto rientrare".
La chance per Djokovic matura nel sesto game del secondo set. Grazie a un diritto fuori misura, il serbo ottiene il contro-break: 3-3. Ma perde subito il servizio a zero e in pochi minuti è sotto di due set. Non sembra il giocatore che ha vinto 62 delle 64 partite giocate fino a quel momento.
"Potevi aspettarti che Novak prima o poi avrebbe rimesso un piede nella partita" ha ammesso Federer. Lo fa dal secondo game del terzo set, quando completa con un break cruciale un game da 14 punti. "E' un peccato che sia successo in quel momento, avevo avuto un paio di occasione per chiudere il game - racconta Federer -. Se vai 15-40 e non hai delle occasioni, lo accetti più facilmente. Novak ha giocato bene, io non ho servito al meglio. E' stata una combinazione di più fattori".
Djokovic cambia la partita. Domina il terzo set e apre il quarto con un altro break. Lascia solo tre punti nei suoi turni di battuta nel parziale, e allunga la semifinale al quinto. Federer però ritrova le energie e il tennis dei primi due set, firma un break a zero per salire 5-3 e va a servire per il match.
Un diritto di Novak Djokovic allo US Open 2011 (Getty Images)
"Era la stessa situazione dell'anno prima. Dovevo prendermi le mie occasioni. Ero vicinissimo alla sconfitta, serviva avanti 40-15" ha detto Djokovic dopo la partita. Federer serve da destra, a 173 km/h, esterno ma non troppo. Quando Djokovic impatta la palla in risposta ha il busto proteso in avanti, è in controllo: non gioca in allungo, ha avuto tutto il tempo per portare il peso del corpo sulla palla e per incrociare. Sarà una risposta vincente, incrociata e sulla riga. Un colpo simbolo, enfatico nella forma, devastante nella sostanza. "Quella risposta mi ha rimesso in partita. Il pubblico mi ha dato energia, ho continuato a lottare. Non volevo che finisse di nuovo come al Roland Garros" ha spiegato Djokovic.
Federer la prende con filosofia. "Succede, qualche volta. E' per questo che tutti guardiamo lo sport, no? Perché non sappiamo come va a finire, e tutti hanno una possibilità, tutto può cambiare fino all'ultimo. E' quello che ci piace dello sport, ma è anche crudele qualche volta. Oggi è toccato a me. Fa male, ma avrebbe potuto essere peggio".
La festa di Djokovic per i 23 (Slam)
Non ha servito al meglio, lo svizzero, e lo sa. "Sì, avrei potuto tirare una prima migliore, ma è il modo in cui risponde che fa la differenza". Nemmeno Djokovic si spiega bene come ci sia riuscito, a giocare un colpo così. "Non posso spiegarvelo, non so come sia successo - ha detto ai giornalisti in conferenza stampa -. Ho letto il suo servizio, ero sulla palla, dovevo colpire forte e fortunatamente per me è rimasta dentro".
A dodici anni di distanza, quella risposta resta il manifesto di un campione affamato e solitario come un lupo, che si ribella a chiunque si metta in mezzo fra sé e i suoi sogni. Quel colpo ha cambiato il finale della partita. Federer, che aveva vinto i primi due set e perso i successivi due, non rientra mai davvero nel match. In quel nono game ha perso il servizio, dal 5-4 ha vinto appena tre punti su 15. Djokovic vince 67(7) 46 63 62 75. In finale, firma su Rafa Nadal il 64mo successo della stagione. Chiude 62 64 67(3) 61 e festeggia il suo primo US Open, il quarto Slam della carriera.
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