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Le storie

Verso lo US Open su SuperTennis, grandi storie: il Golden Slam di Steffi Graf

Continua il nostro avvicinamento ai al grande appuntamento dello US Open in esclusiva su Supertennis, in chiaro e gratis, per tutti. Riviviamo le grandi storie e i personaggi simbolo del torneo. Oggi ricordiamo l'impresa di Steffi Graf, ultima a completare il Grande Slam e unica a riuscire nel Golden Slam

di | 20 agosto 2023

Steffi Graf in azione allo US Open 1988 (Getty Images)

Steffi Graf in azione allo US Open 1988 (Getty Images)

Sportcast, la società del Gruppo FITP che gestisce il canale tv SuperTennis, ha raggiunto un accordo con la United States Tennis Association (la federtennis statunitense) per acquistare in esclusiva tutti i diritti media degli US Open.

Ci avviciniamo al grande appuntamento rivivendo grandi storie e personaggi che hanno segnato momenti indimenticabili nel torneo.

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A 19 anni, Steffi Graf si prende un posto nella storia. Demolisce ogni avversaria con impassibile sicurezza. Arriva allo US Open del 1988 con un obiettivo chiaro, completare il Grande Slam. "Riuscirci a un'età così giovane sarebbe grandioso" dice. Nessun'altra concessione all'emozione di fronte all'appuntamento con la storia.

La tedesca ha iniziato il primo major della stagione, l'Australian Open, da testa di serie numero 1. Ha perso 13 game nelle prime quattro partite, poi ha dominato la campionessa in carica Hana Mandlikova 62 62 nei quarti, e la connazionale Claudia Kohde-Kilsch 62 63 in semifinale. In finale supera 61 76 Chris Evert, per la sesta volta in campo nella sfida per il titolo nella storia del torneo: sarà anche l'ultima.

Al Roland Garros Graf, campionessa in carica, è semplicemente intoccabile. Lascia 11 game fino alla semifinale, che sarà la partita più dura del suo torneo. Ne emerge vittoriosa, 63 76 contro l'argentina Gabriela Sabatini. In finale, rifila un doppio 60 in 34 minuti a Natasha Zvereva, bielorussa di nascita che allora rappresenta l'Unione Sovietica. Non si era mai vista prima di allora una finale Slam conclusa con questo punteggio.

Il passaggio dalla terra rossa all'erba per lei risulta elementare in quel magico 1988. A Wimbledon Graf non perde un set fino alla finale contro una leggenda del tennis e del torneo, Martina Navratilova, che rimonta da sotto 3-5 e vince il primo set. La sfida sembra segnata. Navratilova sale 2-0 nel secondo set e sembra avviata al settimo trionfo consecutivo ai Championships. Ma Graf mette in mostra il meglio del suo tennis potente. Fa la differenza con il diritto, che le è valso il soprannome di Fraulein Forehand, Miss Diritto appunto. Ribalta il tavolo, vince 6-1 al terzo e trionfa per la prima volta ai Championships.

Vince anche il titolo in doppio, in coppia con Gabriela Sabatini che in quel momento è l'unica giocatrice ad averla battuta in singolare in stagione.

E' proprio contro Gabriela Sabatini che Graf celebra il suo appuntamento con la storia, in finale allo US Open 1988. Una finale a cui è arrivata giocando solo cinque partite, perché Evert si è ritirata prima di scendere in campo in semifinale. Cinque partite in cui ha ceduto appena tredici game. 

Sabatini, che ha trionfato a Montreal poche settimane prima e ha disputato un ottimo torneo, ha tutto il pubblico dalla sua in finale. Nemmeno la vicinanza di un'impresa storica aiuta Graf. La sua immagine fredda, il suo dominio incontrastato la rendono distante. Suo padre Peter, che controlla tutto, non contribuisce a migliorare la sua immagine. Anzi. La rivista Sports illustrated, nel numero distribuito dopo lo US Open 1988, rivela che Peter avrebbe imposto alla Women's International Tennis Association (come allora si chiamava la WTA) di cambiare il cerimoniale della cena annuale dove sua figlia sarebbe stata premiata come Giocatrice dell'Anno. "Può partecipare solo se può essere a letto alle nove" ha detto Peter. Dunque le hanno dato una stanza al Plaza Hotel, sede della cerimonia, e modificato il programma. Peter ha anche minacciato di portare sua figlia fuori dal circuito perché in disaccordo con una proposta di modifica della classifica, votata durante quello US Open, che avrebbe penalizzato Graf.

Steffi Graf, diritto al cuore

Il primo set della finale è teso, deciso comunque da un break della tedesca: 6-3. Nel secondo la tensione frena Graf che però si riprende e mostra una maggiore determinazione nel terzo set. Vince 63 36 61 e corre nel suo box ad abbracciare la famiglia e il coach Pavel Sozil. Gordon Jorgensen, presidente della federazione USA, le consegna un braccialetto con quattro diamanti, uno per ogni Slam vinto nel 1988.

Prima di lei, sono on Budge (nel 1938), Maureen Connolly (1953), Rod Laver (1962 e 1969) e Margaret Court (1970) avevano vinto i quattro Slam in singolare nello stesso anno. Dopo di lei, non ci è più riuscito nessuno.

La sua è una festa sobria, come se quel successo fosse dovuto, scontato. "Il suo ritorno a Bruhl domenica mattina è passato quasi inosservato - si legge sul New York Times del 13 settembre 1988 -. Tuttavia sarebbe stato uno scandalo se avesse perso contro Sabatini". 

Graf è tornata a casa presto perché ha ancora un altro obiettivo da raggiungere. A Seoul sono in programma le Olimpiadi, e il tennis è tornato nel programma per la prima volta dal 1924. "Boris Becker non sarà ai Giochi, per cui la gente in Germania si aspetta che Steffi vinca due ori" dice alla vigilia il coach Slozil. Ne arriverà solo uno, in doppio Steffi e Claudia Kohde Kilsch ottengono la medaglia di bronzo.

In singolare, Graf domina il torneo. Perde solo un set e in finale supera ancora una volta Sabatini con un punteggio ancora più netto rispetto a New York, 63 63. Ha completato un'impresa senza eguali finora nella storia del gioco. "Sentivo molta pressione, ma se posso dirlo avrei preferito raggiungere questo risultato più avanti, me lo sarei goduto di più - ha detto sedici anni dopo al Los Angeles Times -. Per un verso, essere così giovane allora mi ha aiutato, ma dall'altro mi ha tolto un po' di gioia".

Lo US Open su SuperTennis

L'accordo tra Sportcast e la USTA, raggiunto con la collaborazione di IMG, avrà durata pluriennale a partire dal 2023, e consentirà agli appassionati italiani di tornare ad assistere gratuitamente alla prova americana del Grand Slam® dopo 34 anni di visione limitata alle pay tv. SuperTennis trasmetterà i match più importanti sia in diretta che in differita nell’arco delle 24 ore, mentre, in aggiunta, la piattaforma digitale SuperTenniX darà ai tesserati FITP e ai propri abbonati la possibilità di vedere tutte le partite del torneo in streaming.

Per i possessori di Smart TV l'offerta si arricchisce grazie all'HbbTV, acronimo di Hybrid Broadcast Broadband TV. Premendo il tasto verde del telecomando, si aprirà una schermata mosaico (in gergo landing page) nella quale lo spettatore – con l’ausilio delle frecce presenti sul telecomando – potrà spostarsi per selezionare altri tre campi oltre a quello in quel momento trasmesso in diretta sul canale.

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