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Le storie

Wimbledon Story, prima parte: gli anni a Worple Road

Inizia un viaggio in cinque tappe per rivivere, per brevi fotogrammi, la storia di Wimbledon. La prima puntata racconta le origini del torneo dal 1877 al 1921, ultima edizione nella sede originaria a Worple Road

di | 25 giugno 2024

Spettatori a Wimbledon a inizio Novecento (Getty Images)

Spettatori a Wimbledon a inizio Novecento (Getty Images)

E' il 23 luglio 1868 quando John H. Walsh, direttore della rivista “The Field”, il capitano R.F. Dalton, John Hinde Hale, il reverendo A. Law, S.H. Clarke Maddock e Walter Jones Whitmore, con altri amici fondano l'All England Croquet Club. https://www.supertennis.tv/News/Eventi-internazionali/190714-Storia-All-England-Club

Sono tutti appassionati giocatori di croquet, un passatempo popolare nell'Inghilterra vittoriana. I prati adatti a una sede stabile li trovano nell’inverno del 1869 a Worple Road e li affittano per 7 anni a 120 sterline l’anno, più una percentuale sulle quote associative e sugli ingressi giornalieri. Una partita di croquet, per quanto surreale, l'abbiamo vista praticamente tutti: la gioca Alice nel Paese delle meraviglie su invito della Regina di cuori. Gradualmente, il lawn tennis soppianta il croquet anche nel nome del club, che nel 1877 diventa All England Lawn Tennis and Croquet Club (poi sparirà del tutto tra il 1882 e il 1899). Proprio nel 1877 si gioca il primo torneo di lawn tennis nella storia del club. La rivista The Field offre per il vincitore una coppa d'argento del valore di 25 ghinee. Lo scrittore Henry Jones, che scrive per la rivista con lo pseudonimo di Cavendish e ha già formalizzato le regole del whist, è uno dei tre esperti che riscrivono regolamento e storia del tennis per quella prima edizione di Wimbledon. Sabato 7 luglio 1877 inizia il tennis come lo conosciamo oggi. Per assistere alla rivoluzione, interrotta dal 12 al 16 luglio per l'annuale sfida di cricket fra i college di Eton e Harrow, si paga una sterlina e uno scellino.

Vince Spencer Gore, che smetterà di giocare dopo aver perso la finale del torneo l’anno successivo contro Frank Hadow, considerato come l'inventore del pallonetto, che resta ancora l’unico tennista di sempre a non aver perso nemmeno un set a Wimbledon. Gore si darà al cricket. Il tennis, dirà, è troppo noioso, non sarà mai così popolare. Anche Hadow non ha una grande idea del tennis, e non tornerà a difendere il titolo. Nel 1879 trionfa il reverendo John Hartley, unico sacerdot nell'albo d'oro del torneo, contro Thomas Vere St. Lege Goold, primo tennista irlandese di alto livello, unico finalista di Wimbledon condannato per omicidio.

Il torneo si estende, nel 1884 gli organizzatori cedono alle pressioni e decidono di includere anche un torneo di singolare femminile, che inizia dopo la fine di quello maschile. Il biglietto di ingresso costa dieci scellini e sei pence, la metà del prezzo richiesto per assistere agli incontri maschili. Partecipano in tredici, vince Maud Watson sulla sorella Lilian: sono le figlie di un vicario del Warwickshire. Tre anni dopo Wimbledon incorona la prima baby prodigio del tennis, Charlotte "Lottie" Dod, che trionfa a 15 anni e 285 giorni. Ci vorrà Martina Hingis, nel 1998, per toglierle il record di vincitrice più giovane nella storia dei Championships. Dodd è la prima donna a giocare la volée, lo smash, è convinta che per vincere bisogna correre, sempre, su ogni palla. Nessun’altra giocatrice ha interpretato il lawn-tennis così in quei primi anni.

Lascia il tennis nel 1889, ci ripensa, rivince Wimbledon nel 1892 e 1893, poi si ritira di nuovo dal tennis. Ma Non dallo sport. Vince il British Ladies Amateur di golf nel 1904 e la medaglia d’argento alle Olimpiadi del 1908 nel tiro con l’arco.

Il 1889 è un anno simbolo nella storia di Wimbledon anche per un altro motivo: è l'anno dell'ultimo trionfo di William Renshaw, sette volte campione in singolare ai Championships e altre cinque in doppio con il gemello Ernest, considerato il primo vero interprete del tennis moderno. Primo campione Slam under 21 della storia del tennis, è diventato la prima superstar di questo sport. Il Telegraph celebra il suo tennis semplice ma potente, il polso forte, le volée, giocate a velocità sempre crescente, gli smash poderosi con la palla colpita appena scende sopra la rete. Un giocatore così non si era ancora mai visto.

Quel che i Renshaw ha iniziato, poi, lo perfezionano Big e Little Do, ovvero i gemelli Lawrence e Reginald Doherty a cui oggi sono intitolati i cancelli d'ingresso a Church Road, dal 1922 sede dell'All England Club. Cresciuti a un isolato da Worple Road, dove allora si giocavano i Championships, sono ancora gli oggi gli ultimi vincitori del torneo nati a Wimbledon.

Più potente Reggie, il maggiore, più preciso Laurie, tra il 1897 e il 1906 trionfano nove volte: almeno uno dei due fratelli è sempre presente al Challenge Round. Reginald domina gli anni a cavallo dei due secoli, tra il 1897 e il 1900, perde da Gore nel 1901 poi scatta la cinquina di Laurie, un record che sarà eguagliato solo da Borg e Federer. La fine dell’era dei Doherty segna l’inizio di una nuova stagione per tutto il Regno Unito, il passaggio del potere politico dall’aristocrazia all’alta borghesia. Sono loro a trascinare la Gran Bretagna ad alzare le prime quattro Coppe Davis della sua storia, dal 1903 al 1906. Una curiosità: Laurie Doherty vincerà l’oro olimpico in singolare nel 1900 e in doppio nel 1908 con George Hillyard, il segretario dell’All England Club che sposterà Wimbledon a Church Road. E aprirà nuove strade per la storia del tennis.

Illustrazione sulla finale di Wimbledon 1882 tra i gemelli Renshaw (Getty Images)

Intanto le strade di Wimbledon stanno già portando lontano. Nel 1905 vince la statunitense May Sutton, la prima giocatrice arrivata dall'altra parte dell'Oceano a conquistare il titolo in singolare maschile. Due anni dopo sarà il momento dell'australiano Norman Brookes, il primo campione maschile venuto da oltreoceano.

Nel 1913, per la prima volta, a Wimbledon si giocano anche il doppio femminile e il doppio misto. Presto, però, i venti di guerra cancellano il torneo dal calendario e la pace dall'orizzonte del mondo. Ne resta vittima anche il neozelandese Anthony Wilding, campione a Wimbledon dal 1910 al 1913, ucciso sul Fronte Occidentale nel 1915.

Suzanne Lenglen in azione a Wimbledon nei primi Anni 20: una rivoluzione assoluta per il tennis femminile

I Championships tornano nel 1919. Il torneo maschile lo vince il potente australiano Gerald Patterson, che diventerà il primo a vincere nella nuova sede di Church Road e il primo a passare almeno un turno in tutti gli Slam. In singolare si afferma Suzanne Lenglen dopo quello che il Telegraph definisce "il più grande Challenge Round nella storia del lawn tennis". La "Divina", icona del gioco nella Belle Epoque, si presenta in campo, ha ricostruito The Atlantic, "con una blusa a collo basso e a maniche corte, una gonna a pieghe che le arrivava al polpaccio; calze di seta appena sopra le sue ginocchia". Uno scandalo per gli osservatori dell'epoca, abituati a vedere tenniste in campo con gonne alla caviglia, camicette a collo alto e a maniche lunghe.

Lenglen, prima superstar del tennis e pioniera della liberazione delle donne anche attraverso i vestiti indossati in campo, ha complessivamente vinto 91 dei 94 match giocati a Wimbledon. Nel 1920 è la prima a conquistare nello stesso anno il titolo in singolare, doppio e doppio misto ai Championships. Si ripeterà anche nel 1922, prima edizione a Church Road. Da qui ripartiremo nella seconda puntata del nostro viaggio.

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