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Chissà quante volte ce lo saremo chiesti: quale è stata l’ultima racchetta di legno prima del passaggio definitivo ai materiali moderni? E l’ultimo grande giocatore a usare il legno? Ce lo dicono gli esperti.
di Raffaello Barbalonga ed Enzo Anderloni | 22 maggio 2019
A parte la recente sporadica iniziativa di Lacoste, che cinque anni or sono fece realizzare una tiratura limitata di attrezzi in legno con un sottile inserto in grafite, le originali LT12, fu il marchio di racchette belga Snauwaert, nel 1989, a lanciare "Ultimate" la sua ultima racchetta in legno, in un’epoca in cui ormai questo materiale si era ‘estinto’ sui campi da tennis.
La firma di McEnroe è la ciliegina sulla torta di un attrezzo superlativo (venduto comunque al considerevole prezzo di 850.000 lire). La caratteristica che balza all'occhio è che questo telaio, al contrario di tutti gli altri telai compound costruiti nel tempo (compresa anche l'ultima Lacoste LT12 di cui sopra) non è costruzione sandwich.
Non ci sono spigoli e la forma ricalca quella di una comune racchetta in grafite. Una lavorazione incredibile e preziosa su un oggetto raro e di culto.
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