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Personaggi e interviste

Quanti accenti di classe, da Alcaraz a Musetti a Vasamì, sulla scia di Cinà…

Le pagelle del tennis della settimana. Alcaraz si ritrova ed esce dalla crisi di identità, ma Musetti fa lo scatto decisivo verso il tennis d’élite e l’Italia trova un altro super 17enne. Mentre la Francia lancia Fils, il vertice perde i pezzi: da Ruud a Tsitsipas, da Zverev a Rublev. Maglia nera a Shelton

di | 14 aprile 2025

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ALCARAZ 10

Si riconferma il più forte di tennis e fisico, si distrae ancora troppo e regala punti e cali, anche nella ricerca del divertimento suo e del pubblico. Ma nei momenti importanti, sulla madre terra, impone la sua legge

 

MUSETTI 9

Il talento è sempre stato evidente, ma a Montecarlo ha mostrato decisivi progressi come uomo e come giocatore con ben 4 rimonte. La pur sfortunata finale gli dà una nuova dimensione e convinzione di sé come top 10 

Alcaraz e Musetti, gioia e orgoglio

Alcaraz e Musetti, gioia e orgoglio

FILS 8

Solo Nadal era arrivato ai quarti a Indian Wells, Miami e Montecarlo nella stessa stagione prima dei 21 anni. La Francia sogna con lui e il “gemello” Perricard che, alle naturali qualità fisiche, stanno aggiungendo sempre di più

 

VASAMI’  7

All’ottimo Challenger organizzato a Monza fa meglio anche del più noto coetaneo 17enne Cinà e mette un altro accento al tennis azzurro. Mancino, servizio e dritto di prima qualità, Jacopo ha studiato da Nadal ma ha coach italianissimo

 

DEMINAUR 6

Come Davidovich Fokina - anche se per qualità diverse dallo spagnolo -,  è forte ma il suo meglio non è da vertice assoluto. E quando il livello è altissimo s’inchina ai più forti, rodendosi di frustrazione, senza potersi rimproverare nulla

TSITSIPAS 5

Ha impeti di gioco e di personalità rivoluzionari, come staccarsi dai genitori assillanti e magari assoldare coach Ivanisevic per erba e cemento. Ma dov’è finita la sua anima? Quando il gioco si fa duro si scioglie fino a sparire dal campo

 

RUUD 4

AAA Cercasi disperatamente l’ex gladiatore norvegese che perde sulla terra contro Popyrin da 5-3 al terzo set con 2 match point… E pensare che appena due anni fa disputava la seconda finale di fila al Roland Garros 

 

RUBLEV 3

Sul campo, nemmeno Safin come motivatore gli porta miracoli, ma almeno fuori ride, scherza e si diverte più che mai. L’eroe della sua infanzia gli fa recuperare quella leggerezza che sarà magari la sua salvezza

ZVEREV 2

Insieme a Medvedev è il più colpito della sindrome Sinner. La sua testa è ferma alla finale degli Australian Open di gennaio: da allora non ne sta azzeccando una, aggiungendo tensione a pressione. E peggiora 

 

PEGULA 1

La rinuncia in extremis alla BJK Cup insieme alle altre titolari Collins e Kessler fa malissimo. E fa pensare ancora peggio sui tempi e i modi di questa defezione nell’imminenza della stagione sulla terra

 

SHELTON 0

La veemenza giovanile non assolve le sue reazioni durante e dopo il doppio. Machismo e scorrettezze verso Vavassori e l’etichetta sono un gran brutto spettacolo. Il tennis non è baseball  ma nemmeno MMA.


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