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I promossi e i bocciati della settimana nelle nostre consuete pagelle del tennis mondiale, eccezionalmente di mercoledì dopo la fine dei tornei ATP di Chengdu e Zhuhai
di Vincenzo Martucci | 27 settembre 2023
MCDONALD 10
I gesti che vorremmo sempre vedere. Batte Shang coi crampi, e poi lo riporta a cavalluccio sulla sua panchina. I due ridono, il pubblico ride, il tennis ride. Grazie
ZVEREV 9
Due anni dopo le ATP Finals torna a vincere un torneo sul cemento domando a Chengdu lo scatenato Safiullin. Altro grande segnale di ripresa dopo il dramma di Parigi
SAKKARI 8
Eureka: l’impegno è stato premiato! Dopo sei finali WTA perse e l’ipotesi di una prendersi una pausa la guerriera greca torna a sorridere a Guadalajara. E si rilancia
KHACHANOV 7
A Zhuhai firma il quinto titolo ATP, il più importante, cinque anni dopo l’ultimo urrà. Quattro mesi fa una frattura da stress alla schiena lo aveva messo ko
WANG 6
Alta, mancina, la Sharapova cinese, ex numero 1 del mondo juniores, firma il primo titolo WTA. Ora s’appoggia ai serbi e papà-coach che l’ha formata piange il doppio
MUSETTI 5
Safiullin è sempre in spinta e gli ruba ritmo ed iniziativa. Lorenzo per crescere deve davvero migliorare tanto nei primi colpi dello scambio, servizio e risposta
RYBAKINA 4
Il calendario WTA è asfissiante. E lei non riesce a cambiare marcia quando la potenza da sola non basta risolvere i problemi. Ma non si spara sul pianista
DJOKOVIC 3
Sempre e solo richieste. “Dateci il 50% delle scommesse!”. Ma i problemi del tennis restano irrisolti, dalla Davis ai calendari alla programmazione dei tornei
DIMITROV 2
Dichiara convinto: “Ho vissuto per il tennis non per i numeri”. Mannaggia, Grisha: potevi vincere ben più dei 400 match che festeggi. Resti una meravigliosa cicala!
MONFILS 1
Per lui la Laver Cup è un super torneo esibizione. Ma come fa a litigare a Vancouver con Aliassime che gioca sul serio? Gran brutta scena per l’istrione francese
RUNE 0
Ha la schiena a pezzi, non vince più, s’arrabbia spesso, frustrato e dolorante. Però va a giocare comunque a Pechino. Miracolosa guarigione o paura della classifica?