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Migliorarsi

Il servizio-bomba? Nasce dal tronco

Nel servizio moderno è uno degli aspetti tecnici più importanti. È proprio questa parte del corpo che gestisce i vari trasferimenti di peso e dunque bisogna fare parecchia attenzione a come lo si usa. E occhio al lancio di palla...

di | 16 luglio 2019

* I.S.F. Lombardi

Uno degli aspetti tecnici più rilevanti del servizio moderno è la torsione del tronco. Circa il 25% della velocità prodotta dall’attrezzo al momento dell’impatto deriva dall’intervento del tronco che pertanto merita particolare attenzione nella meccanica esecutiva di tale abilità tecnica.

Preparazione e accelerazione

Nella fase di preparazione, il tronco ruota in senso orario determinando un accumulo di energia elastica che sarà impiegata durante la fase di accelerazione. In particolare occorre evidenziare come il grado di torsione delle spalle debba essere maggiore rispetto a quello delle anche in quanto la determinazione di tale angolo di separazione consente al tennista di reclutare più energia elastica rispetto a quella producibile se il grado di torsione delle spalle e delle anche fosse coincidente.

Grazie alla torsione del tronco al termine della preparazione il peso del corpo gravita prevalentemente sulla gamba posteriore, per favorire il conseguente trasferimento di energia durante la fase di accelerazione mediante l’impiego della catena cinetica. Si ricordi che per ottimizzare la torsione del tronco è opportuno che il lancio di palla sia effettuato dopo che l’arto non dominante abbia compiuto nella prima fase della preparazione un movimento di allontanamento in direzione della parte destra del corpo volto ad accentuare il grado di torsione delle spalle. Pertanto la maggior parte dei tennisti di alto livello tende a lanciare la palla da destra verso sinistra nonostante tale azione renda la meccanica esecutiva del servizio alquanto complessa soprattutto per quanto concerne la precisione del lancio di palla.

Durante la fase di accelerazione il tronco ruota solo marginalmente in senso antiorario in quanto i principali benefici in termini di velocità prodotta sono dipendenti dalla cosiddetta azione “shoulder over shoulder” (spalla su spalla) che comporta un progressivo ribaltamento del piano delle anche e delle spalle rispetto alla posizione assunta al termine della preparazione.

Il tronco trasferisce il peso

È importante evidenziare come in corrispondenza della fase di impatto, il tronco debba flettersi per assecondare il trasferimento del peso del corpo e favorire il successivo atterraggio all’interno del campo. Si ricordi che la velocità angolare prodotta dal tronco durante la fase di accelerazione è favorita a sua volta dall’azione dell’arto non dominante che progressivamente si ritrae lungo il fianco (attraverso la flessione dell’avambraccio sul braccio) comportando una riduzione del momento di inerzia. Il tronco ovviamente è soltanto uno dei segmenti corporei che il tennista deve impiegare per ottimizzare la prestazione del servizio. Gli arti inferiori unitamente al tronco sono composti da muscoli lenti che necessitano di maggiore tempo per intervenire e pertanto precedono in ordine temporale il braccio, l’avambraccio e la mano che completano la sequenza di azioni nota come catena cinetica.

Uno dei principali obiettivi da perseguire nell’esecuzione del servizio è quello di coordinare al meglio i suddetti segmenti corporei in modo tale che intervengano con un ordine temporale che possa consentire a ogni segmento di entrare in azione quando quello precedente ha raggiunto il massimo picco di attivazione. In caso contrario sarebbe inevitabile una dispersione di energia.

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