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La si crea, fin da bambini. Ma bisogna stare attenti a rispettare i giusti tempi e a osservare le metodologie corrette. Si comincia col fissare degli obiettivi a breve e lungo termine, poi attenzione al passaggio da gioco ad agonismo
di Antonio Daino * | foto Getty Images | 28 agosto 2019
* I.S.F. Roberto Lombardi
La motivazione interiore necessaria ad affermarsi nel contesto tennistico è una caratteristica che origina fuori dal campo da tennis ed emerge dal desiderio di affermazione del soggetto sulla realtà che lo circonda e in particolare dal desiderio di confronto con l’altro. Si potrebbe indicare come la voglia di vincere cha parte dai primi giochi infantili, che cresce nel voler essere il primo ai giardinetti, continua nelle partite di calcetto a scuola. In sostanza è il bisogno di affermare il proprio valore e la propria identità nel sentirsi un buon tennista e dimostrarlo a se stesso con una prova di sacrificio, ostinazione e tenacia maggiore di quella dell’avversario. A livello professionistico questa caratteristica è chiamata “killer instinct”, a segnalare l’assoluta determinazione a chiudere un punto con cinismo e senza lasciare alcuna possibilità all’avversario.
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