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Non tutti i punti di un match sono uguali. Ce ne sono alcuni che fanno la differenza più di altri. Vediamo come riconoscerli e analizziamo la teoria del “lungo periodo” per affrontarli al meglio. Ragionando come fanno i casinò di Las Vegas...
di Antonio Daino * | foto Getty Images | 14 ottobre 2019
* I.S.F. R. Lombardi
In un'intervista Roberta Vinci sosteneva la tendenza delle giovani giocatrici del circuito a giocare i punti con un approccio monocorde del tipo “o la va o la spacca”. Per non fare esempi che potrebbero toccare la suscettibilità delle giocatrici in attività si può fare riferimento al giovane Agassi e all'Agassi post “cura“ Gilbert per cogliere il diverso approccio al gioco. Nel primo caso, Agassi giocava ogni colpo per fare un vincente a prescindere dalla situazione di gioco, nel secondo caso giocava il colpo più adatto alla specifica situazione, e quindi con un più alto coefficiente di realizzazione. Questo approccio più razionale e funzionale gli ha consentito di rimanere al vertice della classifica mondiale ancora per diversi anni seppur non più giovanissimo.
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