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È quello che intercorre tra l'impatto sulla palla di un tennista e quello successivo del suo avversario nel tennis moderno. 10 anni fa era circa un secondo e mezzo. Sono basilari i tempi di reazione e di movimento. Vediamoli
di Gennaro Volturo * | foto Getty Images | 23 ottobre 2019
* I.S.F. R. Lombardi
Nel tennis moderno, uno degli aspetti che condiziona maggiormente la prestazione è il cosiddetto “inter contact time” (tempo di contatto), vale a dire il tempo che mediamente intercorre tra l’impatto sulla palla del tennista e quello del suo avversario. Tale tempo nel corso degli anni è stato soggetto a un decremento progressivo. A tal riguardo basti pensare che nel 2002 il tempo medio di contatto nei colpi a rimbalzo era pari circa a 1,5 secondi mentre attualmente è pari circa a 1,29 secondi.
Quanto asserito in primo luogo rende conto dell’importanza che assume l’allenamento dell’anticipazione che si basa sulla combinazione tra il tempo di reazione e del tempo necessario per effettuare il movimento. Il tempo di reazione è il tempo che il sistema nervoso centrale impiega per elaborare le informazioni relative all’azione che sta eseguendo l’avversario in modo che possa essere inviato agli effettori un input su quale tipo di risposta motoria sia necessario programmare. Il tempo di movimento invece è il tempo necessario ad assumere un posizionamento adatto per ottimizzare l’esecuzione dell’abilità tecnica.
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