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Nei match tra amici spesso tale formula serve per dirimere i dubbi e superare l'impasse. Ma il regolamento prevede che ogni palla deve essere giudicata, o dentro o fuori. E una volta che si è presa una decisione su un segno e valutata la situazione non è più possibile tornare sui propri passi
09 gennaio 2020
LA SITUAZIONE
Marino sta giocando una partita di singolare contro Cesare.
Durante uno scambio, una palla rimbalza molto vicina alla linea laterale. Marino ferma il gioco, segna la palla e chiede all'arbitro di andare a controllare il segno. L'arbitro scende per controllare il segno e dopo qualche secondo impegnato a “leggere il segno” giudica la palla buona. A quel punto Marino chiede all'arbitro di vedere il segno anche dal suo lato perché secondo lui è fuori. A quel punto l'arbitro realizza che il segno è effettivamente fuori.
Quante volte vi sarà successo giocando “amatorialmente” di essere in dubbio su un segno o di vederlo ognuno dal proprio punto di vista... spesso il risultato di questa si impasse si risolve, nel dubbio, con la decisione di rigiocare il punto con le famigerate “due palle”.
Ebbene, secondo le regole del tennis o la palla è giudicata fuori, o la palla è giudicata buona. Non ci sono altre possibilità.
Lo stesso vale anche nel caso in cui, addirittura, dopo averne giudicato un segno, l'arbitro o i giocatori si rendessero conto che il segno incriminato fosse un altro.
Una volta presa, la decisione è definitiva e inappellabile. Nel nostro caso quindi, la palla sarà giudicata buona con la conseguenza di assegnare immediatamente il punto, dato che il giocatore ha fermato il gioco “a suo rischio e pericolo”.
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