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Per ristabilire i parametri fisiologici e psicofisici alterati dallo sforzo è fondamentale il defaticamento. Ecco tre metodi da usare in campo e non solo per sistemare battito cardiaco e temperatura corporea oltre a rilassare i muscoli.
di Gerardo Brescia * | foto Getty Images | 15 febbraio 2020
*Settore Tecnico Nazionale I.S.F. R. Lombardi
Un buon allenamento deve necessariamente terminare con una fase di defaticamento. L’obiettivo di tale attività fisica è di ristabilire in maniera graduale i parametri fisiologici e psicofisici, alterati dalle sollecitazioni dell’allenamento o della gara.
Il defaticamento contribuisce a riportare ai livelli iniziali battito cardiaco e temperatura corporea, a rimuovere il lattato e altri metaboliti accumulati nel sangue, a rilassare i muscoli portandoli al loro stato di allungamento iniziale e a recuperare l’equilibrio emotivo dopo lo stress dell’esercizio.
Ecco tre esempi pratici di defaticamento:
Un buon esercizio per effettuare una buona fase di defaticamento, così da raggiungere gli obiettivi elencati nella precedente introduzione, senza nemmeno uscire dal campo:
Durata: circa 5 minuti
Ovviamente il defaticamento si può effettuare anche senza la racchetta in mano. Torna utile, in questo senso, questo secondo esercizio proposto:
Durata: circa 5 minuti
Un altro esercizio fondamentale per la fase di defaticamento riguarda stretching (allungamento) e decompressione della colonna. Ecco due esercizi:
Durata: circa 10 minuti
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