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Per fare strada nel padel, a due compagni serve trovare la giusta affinità, in campo e fuori. Perché si tratta di uno sport di coppia, nel quale la strategia, il dialogo fra un punto e l’altro (ma anche durante) e la sincronia nei movimenti risultano determinanti per poter vincere le partite
di Marco Caldara | 19 maggio 2022
Per vincere nel padel servono tante componenti. Ci vogliono buone qualità tecniche e atletiche, serve una visione di gioco che permetta di individuare (possibilmente nel minor tempo possibile) le soluzioni tattiche più appropriate, ed è importantissimo anche l’affiatamento col compagno. La comunicazione all’interno della coppia, la sincronia nei movimenti e la capacità di capirsi in fretta può fare la differenza, specialmente nelle fasi calde di un match. Perché quando tutto va per il verso giusto chiunque è un bravo compagno, ma è quando una partita si complica, a qualsiasi livello, che l’unione fra i due giocatori può fare la differenza.
Lo dicono i tecnici, lo ripetono i giocatori, e si può notare anche dall’abitudine dei campioni del circuito mondiale di cambiare partner con una certa regolarità. Alla base di certe decisioni non ci sono quasi mai delle questioni tecniche, perché a livello professionistico qualsiasi giocatore rispetta determinati standard, mentre spesso i problemi nascono dalla carenza di affinità, in campo e fuori.
L’AFFIATAMENTO
L’affiatamento fra due giocatori è fondamentale. Serve sia dal punto di vista umano sia da quello sportivo, perché se manca fuori dal campo è difficile che si crei in campo, e viceversa. Dovendo combattere la stessa battaglia, superare insieme le situazioni difficili e godere insieme di vittorie e soddisfazioni, è importantissimo che i due compagni si trovino bene l’uno con l’altro.
Magari un giocatore può accettare di fare coppia con un altro col quale il feeling non è dei migliori, convinto dalle qualità sportive di quest’ultimo, ma alla lunga il progetto è destinato ad arenarsi, perché alla prima difficoltà i problemi vengono a galla e se il rapporto umano è così così basta poco per mettere tutto in discussione. Se invece fra i due compagni c’è un rapporto vero, di unione e amicizia anche fuori dal campo, certi problemi non si presentano. Nessuno dei due si porrà mai in una posizione di superiorità rispetto all’altro, i possibili screzi sportivi si risolvono in automatico appena termina la partita e la coppia può durare.
Ci sono tante dimostrazioni anche nell’universo dei professionisti: basta guardare le numero uno Alejandra Salazar e Gemma Triay, che prima di diventare una grande coppia di giocatrici sono diventate una grande coppia di amiche; o ancora Paquito Navarro e Martin Di Nenno, che dell’affiatamento hanno fatto l’arma in più del loro splendido 2021, nel quale sono arrivati a una sola vittoria dallo scalzare Galan/Lebron dalla vetta del ranking mondiale. Se il rapporto fra i compagni è buono, la coppia è più forte. A qualsiasi livello.
LA COMUNICAZIONE
Una delle grandi differenza fra il padel professionistico e quello amatoriale è nella comunicazione. Basta osservare un match dei campioni per rendersi conto che i compagni si parlano a ripetizione, su ogni singola palla. Generalmente, il giocatore dei due che non deve colpire la palla indica al compagno la posizione degli avversari, o quale soluzione adottare per risultare maggiormente efficace. Così la partita diventa tutta un “avanti, dietro, mia, tua” e via dicendo.
A livello amatoriale, invece, la comunicazione è molto sottovalutata, quando invece andrebbe utilizzata ancora di più, visto che mancano certi automatismi che invece per tutti i “pro” sono il pane quotidiano. Parlarsi è importantissimo, sempre, sia per affinare il rapporto di coppia sia dal punto di vista tattico. Serve tra un punto e l’altro, per schiarirsi le idee e definire le mosse successive, e serve anche durante il punto stesso. Sapere dove si trovano gli avversari permette di giocare con più chiarezza e più tranquillità, e soprattutto, quando a una certa posizione corrisponde un determinato colpo, questo aiuta il compagno (che non colpisce) a sapere che genere di palla verrà giocata dal suo partner, quindi a muoversi di conseguenza e a non farsi trovare impreparato.
La mancanza di comunicazione, invece, porta all’esatto opposto. Diventa come se entrambi giocassero da soli: ciascuno dei due non sa mai cosa aspettarsi dal partner, quindi come muoversi in campo, quando avanzare e quando no, quando spostarsi verso il centro e quando no, e via dicendo. Un grande disordine, sinonimo di sconfitta.
LA STRATEGIA
Affiatamento e comunicazione, insieme, permettono a una coppia di costruire una strategia e renderla il più efficace possibile. Perché non basta decidere cosa fare in ciascuna situazione di gioco, ma bisogna crederci e capire il senso di ciò che si sta facendo, altrimenti non appena qualcosa va storto l’ordine tattico lascia spazio al caos. In più, è fondamentale anche saper cambiare strategia (o correggerne certi aspetti), quando i risultati non sono quelli sperati.
Avere in testa un piano tattico ben preciso aiuta: i due compagni si intendono con uno sguardo, entrambi sanno sempre – in base al tipo di palla che arriva – quale soluzione di gioco metterà in atto il partner, e così la coppia risulta unita, ordinata, precisa e difficile da sorprendere. Trovarsi di fronte due avversari complementari, che si muovono sempre insieme coprendo a dovere tutti gli spazi, rende difficilissimo individuare delle soluzioni efficaci, anche per le coppie più esperte.
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