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Nel padel una buona volèe dipende da tanti fattori: preparazione, posizione, movimento (non solo del braccio), impatto e finale. Passaggi che vengono spesso naturali, ma che bisogna imparare a eseguire correttamente, altrimenti il colpo risulterà meno efficace di quanto desiderato. I tre step fondamentali
di Marco Caldara | 22 marzo 2022
Nel tennis il suo utilizzo è andato calando col passare degli anni, mentre nel padel la volèe resta (e resterà) un colpo determinante. Non potrebbe essere altrimenti, perché malgrado – a differenza dello sport “cugino” – non venga usata per finalizzare i punti ma piuttosto per non perdere la rete e costruirsi la chance di chiudere lo scambio, il suo utilizzo è talmente frequente che avere una buona volèe risulta molto più importante nel padel che nel tennis, altrimenti le chance di vincere una partita sono generalmente molto ridotte. Nel padel la volèe viene utilizzata sia di diritto che di rovescio, con la prima che risulta solitamente (ma non è una legge) un tantino più efficace, visto che l’apertura di diritto rende più semplice impattare la palla in un punto più alto.
LA PREPARAZIONE
Il primo passaggio che permette di eseguire correttamente una volèe è la preparazione del colpo. È fondamentale posizionarsi di fronte alla palla, con le gambe leggermente aperte e la pala in posizione di fronte al petto, in modo da essere pronti per iniziare il movimento. Inoltre, è molto importante che le gambe siano leggermente piegate (sempre per favorire la reattività) e che il giocatore sia attivo e non statico. Meglio appoggiarsi leggermente sulle punte dei piedi, piuttosto che poggiare anche i talloni.
Quando arriva il momento di colpire, è bene tener presente che è sufficiente un movimento rapido, e non è necessaria un’apertura del braccio particolarmente ampia. Può bastare poco per smarrire l’attimo giusto per l’impatto, e un movimento troppo esasperato non aiuta di certo. Quando non si colpisce nel momento giusto, lasciando scendere troppo la palla (e colpendola troppo “dietro”), è facilissimo incappare in un errore, con la palla che non supera la rete o finisce dritta sul cristallo di fondo.
L’IMPATTO
Un buon impatto di palla deve essere sempre davanti al corpo, più o meno (quando possibile) all’altezza del capo. La pala deve essere in una posizione quasi verticale, con la testa – naturalmente – più in alto rispetto all’impugnatura. Al momento dell’impatto l’obiettivo deve essere quello di trasferire alla palla la forza di tutto il colpo, e fare in modo che questa non venga solamente dal braccio. Per questo, quando si impatta è bene compiere un leggero spostamento del corpo in avanti, per dare potenza grazie al movimento.
A proposito di movimento: è determinante anche quello dei piedi, spesso sottovalutato ma invece fondamentale per eseguire una volèe sicura ed efficace. La corretta esecuzione di una volèe di diritto – per un destrorso – termina col piede opposto (quindi il sinistro) che finisce davanti al corpo, col giocatore che si trova in una posizione quasi di profilo. Al contrario, quando la volèe viene eseguita di rovescio è il piede “dominante” (quindi il destro) a muoversi in avanti per accompagnare l’impatto.
IL FINALE
Dopo l’impatto la racchetta deve seguire la traiettoria della palla, finendo per puntare verso il punto nel quale la palla è diretta. È molto importante terminare ciascun colpo in questo modo, per fare sì che la palla risulti più profonda, superando la linea del servizio e creando quindi una difficoltà maggiore per coloro che si trovano a doverla fronteggiare. Molto importante anche seguire col corpo la traiettoria: un giocatore di destra che colpisce una volèe incrociata si sposta verso il centro del campo, se colpisce in parallelo copre il lungolinea. Al compagno il compito di muoversi di conseguenza, per chiudere gli spazi.
Altro aspetto che può fare la differenza è il tornare in fretta alla posizione di preparazione iniziale dopo aver eseguito una volèe. Molto spesso non risulta decisiva, quindi bisogna farsi immediatamente trovare pronti per giocarne una seconda, quindi una terza e via dicendo. Come? Con le gambe aperte, leggermente piegate e la pala all’altezza del petto. Come da manuale.