Così le previsioni influenzano l’incordatura

Leader del team degli Internazionali BNL d’Italia, membro della squadra degli incordatori di Wimbledon, Marco Rossani ci spiega perché “Le condizioni climatiche sono un elemento fondamentale per le scelte che i giocatori fanno per la taratura delle loro racchette”.

“Se il clima è stabile, il lavoro di chi incorda è semplice e fila via liscio, anche se si ha a che fare col professionista più esigente”.

“Anche con il caldo e con i campi piuttosto duri non ci sono variazioni importanti, al limite qualcuno chiede mezzo kg di tensione in più, una variazione non significativa”.

“Quando piove invece si accumulano più problematiche, quella climatica relativa a temperatura e umidità, e quella organizzativa. Non sapendo di preciso quando un giocatore entrerà in campo, non si può sapere quanto tempo prima bisogna incordare la sua racchetta”.

“Sbagliare una scelta su tensione e settaggio rischia di essere un po’ come sbagliare le gomme in Formula Uno o in Moto GP”.

“Con le corde sintetiche monofilamento, usate dalla stragrande maggioranza dei giocatori, c’è una perdita di tensione che comincia appena togli la racchetta dalla macchina e prosegue gradatamente anche se l’attrezzo non viene utilizzato”.

“Tra l’altro, che a temperature più elevate il calo di tensione è maggiore rispetto a quando fa più freddo. Quando piove il campo diventa più pesante, lento. Vale sia per la terra battuta ma anche per l’erba. Anche la palla diventa più pesante e più lenta. Sulla terra spesso si diminuisce un po’ la tensione, per avere più spinta; sull’erba è diverso perché il rimbalzo diventa più basso”.

La squadra degli incordatori di Wimbledon 2019, di cui fa parte anche Marco Rossani