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Flavio, Luciano e Francesco mostrano tutti i loro progressi nel segno del servizio e di un gioco offensivo che li porterà ancora più in alto e più lontano
di Vincenzo Martucci | 22 maggio 2024
Sulla scia di Roma i giovani azzurri continuano a fare notizia. Il 22enne Flavio Cobolli batte Shelton a Ginevra, il coetaneo (due mesi più anziano) Luciano Darderi elimina Mannarino a Lione e il 23enne (e 3 mesi) Francesco Passaro lancia il nuovo sprint nei Challenger. Se pensiamo che il 22enne (e 7 mesi) Jannik Sinner e il 22enne (e 2 mesi) Lorenzo Musetti, come anche il 23enne (e 2 mesi) Matteo Arnaldi e il 20enne (e 7 mesi) Luca Nardi hanno punte di risultati e qualità tecniche anche maggiori, reali e potenziali, il tennis italiano si rallegra anche per il futuro.
COBBO
Cobolli padre, coach Stefano, nutriva qualche più che ragionevole preoccupazione per la ripresa dell’attività di Cobolli jr dopo i problemi agli addominali. “Non è solo una questione di servizio - ci aveva confidato a Roma - ma anche di contraccolpi di questo tennis sempre più potente e veloce. Ogni volta, all’impatto, il fisico deve ammortizzare e subito attivare il nuovo colpo. Ci sono dolorini e ci sono pensieri continui su queste situazioni fisiche da parte degli atleti”. Ma Flavio, al torneo 250 di Ginevra promosso a tavolino a a 500 dalla presenza di Djokovic, Rune, Fritz e Shelton fra le prime 4 teste di serie, ha mostrato significativi, nuovi, progressi proprio nelle aree nevralgiche nelle quali il coach sta lavorando maggiormente: fase offensiva, e specificatamente servizio e gioco a rete, e personalità in campo.
All’esordio contro Karatsev e ancor di più contro Shelton, amico, compagno fuori dal campo e probabile prossimo partner di doppio, ha rubato all’avversario il ruolo di attaccante. E, forte della solita, ottima, risposta, ha fatto il famoso passo in avanti, ma soprattutto, ha conquistato l’iniziativa, esibendosi in ottime volée. Senza tentennamenti, aprendosi, sulla base del suo ottimo fisico reattivo ed elastico, nuove prospettive di gioco.
“LULI”
Dopo la fantastica scalata che da 250 del mondo ad agosto scorso, l’ha portato a iniziare la stagione al 128 e ora al 47 (addirittura 30 nella Race stagionale), si poteva pensare che Darderi avrebbe rallentato un attimo. Invece si sta facendo onore anche a Ginevra, battendo in due set Daniel e Mannarino, con una condotta di gara sempre più perentoria nella solidità da fondo e nella capacità di variare e cercarsi il punto a rete. Da giocatore anche lui in evoluzione, sempre meno terraiolo classico e sempre più completo. Con un servizio importante, che lo sostiene nei momenti delicati, e una pesantezza di palla che gli fa mettere il bavaglio all’estro di un mancino leggerino ma sempre pericoloso come il veterano francese. Così facendo i sogni in classifica si fanno sempre più rosei, a braccetto della fondamentale fiducia che accompagna qualsiasi impresa.
PASSARO
Se Cobolli e Darderi hanno fatto progressi importanti, ma graduali e promettono, col lavoro e l’umiltà, di farne ancora e significativi, nel segno del servizio e di un gioco sempre più offensivo, il volo di Francesco Passaro è stato impressionante. Il 6 maggio era ancora 240 del mondo, grazie al terzo turno di Roma e al successo al Challenger di Torino (battendo in finale il ben più quotato Musetti), è schizzato avanti di 107 posti nel ranking PIF, quello della media delle ultime 52 settimane) salendo al 133 e di 107 nella Race (quello stagionale) arrivando al numero 82. S’è presentato comunque a Parigi anche se era fuori dalle qualificazioni, non ci è rientrato in extremis, per due soli posti, e quindi giocherà la prossima settimana il Challenger di Vicenza, quindi Prostejov in Repubblica Ceca e nella sua Perugia (salvo wild card in altri tornei).
Francesco ha avuto una prodigiosa annata 2022 con 5 finali Challenger, un calo di rendimento nella seconda metà dell’anno scorso e ora questa esplosione a Roma in termini sia tecno-fisici che di personalità. Ha salvato 3 match point contro Rinderknech, ha rifiutato la sconfitta e ha rilanciato perentoriamente, con 10 match consecutivi in 14 giorni, con 9 vittorie e una sola sconfitta, peraltro dopo aver mancato un match point. Di più: 5 volte s’è imposto al terzo set, disputando 14 tie-break su 26 set totali ed aggiudicandosene il 50%. Con evidenti miglioramenti nel rovescio e nella resistenza. Con questo passo guarda già oltre la fatidica soglia dei top 100 che ha sfiorato al 108 nel febbraio dell’anno scorso.