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La doppietta dei Darderi e le storie degli italiani d'Argentina

Dei circa 5 milioni e mezzo di nostri connazionali che oggi vivono all'estero, quasi 900 mila hanno messo le tende laggiù, nella patria di Papa Francesco. Al contrario, ci sono tanti tennisti che hanno fatto il percorso inverso, arrivando in Italia per inseguire un sogno

di | 21 agosto 2023

Chissà se Luciano e Vito Darderi conoscono 'Italiani d'Argentina', brano meraviglioso che Ivano Fossati ha inserito nell'album Discanto. Quando è uscito era il 1990, era l'anno dei Mondiali che si giocarono in Italia e durante i quali proprio l'Argentina di Diego Armando Maradona fece evaporare i nostri sogni di gloria. Luciano e Vito Darderi sono fratelli, hanno in comune il fatto di avere passato l'ultimo settimana vincendo trofei internazionali (il Challenger di Todi Luciano, l'Itf Junior di Skopje Vito) e sono solo gli ultimi tennisti legati a doppio filo sia allo Stivale, sia al Paese sudamericano più italiano che ci sia, l'Argentina appunto.

Un dato su tutti: dei circa 5 milioni e mezzo di nostri connazionali che oggi vivono all'estero, quasi 900 mila hanno messo le tende laggiù, nella patria di Papa Francesco. Da nessuna parte ce ne sono di più. Non è un caso, evidentemente: basta ascoltare un qualsiasi argentino per sentirsi dire che noi e loro siamo simili, talmente simili che non possiamo non andare d'accordo.

Luciano e Vito, figli del maestro di tennis Gino Darderi, sono nati entrambi in Argentina, ma hanno scelto l'Italia per coltivare il loro sogno con la racchetta in mano. Italia che è patria del nonno, emigrato in Sudamerica quando pareva che laggiù ci fossero più possibilità di dare una vita serena alla propria famiglia. Da noi hanno trovato risorse che prima non avevano e maggiori chance di seguire un percorso corretto, così di tornare indietro non ci hanno pensato più.

La stessa scelta che hanno fatto in tanti prima di loro. Fare un elenco di tutti gli italiani d'Argentina, nel tennis (ma sarebbe identico nel padel) è pressoché impossibile, ma ci sono alcuni nomi che più di altri sono rimasti nella storia dello sport tricolore. Di recente, sono due quelli che hanno portato alla luce il fil rouge, Camila Giorgi e Franco Agamenone, personaggi con storie profondamente diverse. 

Italiani d'Argentina, ecco i nomi più famosi

Se Camila è nata in Italia, ma è legata all'Argentina per le origini di papà Sergio, Franco ha scelto Lecce come base quando ha visto che i progressi faticavano ad arrivare. Non è un caso che da quando si è trasferito in Puglia, l'italo-argentino abbia dato un'accelerazione importante alla sua carriera. Un terzo attualmente in classifica mondiale è Facundo Juarez, 25enne nato a Mendoza, numero 541 Atp ma con un primato personale piazzato 220 posti più in alto, che risale al 2022.

Spesso il motivo che spinge i sudamericani a scegliere – dove ne abbiano la possibilità – un passaporto europeo, è la chance di avere una base più comoda e un lasciapassare veloce per i Paesi dove svolgono gran parte della loro attività. Tenuto conto anche del fatto che parliamo quasi sempre di giocatori più a loro agio sulla terra che altrove. In Italia, tuttavia, gli argentini hanno trovato qualcosa in più, al punto che anche chi è arrivato spinto dalla necessità ha trovato nella nuova bandiera un motivo di orgoglio. In molti casi, chi ha messo piede da noi è poi rimasto per costruirsi una vita.

Camila Giorgi al servizio (foto Getty Images)

È il caso, per esempio, di Martin Vassallo Arguello, direttore tecnico del Tc Cagliari e top 50 nel suo momento migliore. Martin, gran lavoratore e coach di valore, vinse 8 tornei Challenger e affrontò alcuni dei giocatori più forti al mondo in una carriera che gli ha regalato tante soddisfazioni. Oggi, in Sardegna, ha trovato l'ambiente ideale per coltivare le sue ambizioni di manager in campo. È il caso anche di Tomas Tenconi, che nei top 100 da giocatore non ci è mai arrivato, ma che da tecnico si sta rivelando prezioso per diverse giovani promesse del panorama tricolore.

Non a tutti, intendiamoci, è andata così bene. Ci sono alcuni nomi che tornano dal passato più o meno recente e che non sono riusciti a sfondare. Bahamonde, Ciurletti, più indietro nel tempo Fracassi e Jorquera. Qualcuno è tornato in Argentina, qualcuno ha preferito l'Italia, anche se l'obiettivo di vivere giocando a tennis non è stato del tutto conquistato.

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