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Il primo brasiliano a concludere una stagione da numero 1 junior (nel 2023) ha saputo compiere passi da gigante negli ultimi mesi, anche fra i pro. Capace di vincere il Challenger di Lexington senza perdere un set, ha in Federer e Kuerten i suoi modelli
07 agosto 2024
Che di talento ne abbia, e tantissimo, si è già capito da tempo. Joao Fonseca da Rio de Janeiro farà 18 anni il prossimo 21 agosto, ma i passi da gigante che sta facendo nel mondo del tennis sono da giocatore maturo. Tra l'anno scorso e quest'anno il brasiliano ha già messo in fila una serie di traguardi che hanno fatto drizzare le antenne a molti. C'è persino chi lo paragona allo Jannik Sinner di qualche anno fa: comparazione in questo momento impossibile da provare, ma gli indizi che Fonseca possa diventare un giocatore di vertice sono tantissimi.
Il primo brasiliano a concludere una stagione da numero 1 junior (nel 2023) ha saputo compiere passi da gigante negli ultimi mesi, anche fra i pro. Capace di vincere il Challenger di Lexington senza perdere un set (e polverizzando in finale 6-1 6-4 l'australiano Li Tu), Fonseca si è preso la scena da fuoriclasse. "Il mio primo titolo? Significa molto per me e arriva a distanza di quasi un anno dallo Us Open Juniores, la mia più grande gioia. E' merito di tutti, dai miei genitori ai miei allenatori". E, tornando al paragone con Sinner, il Challenger di Lexington vide partecipare (e vincere) Jannik nel 2019. Un torneo che porta bene agli astri nascenti del tennis.
Vincitore della Coppa Davis Junior nel 2022, Joao è subito stato considerato più promettente rispetto a Thiago Seyboth Wild, suo connazionale che pure a livello juniores vinse lo Us Open 2018. "Chi sono? In campo cerco di essere aggressivo. Sono un giocatore molto coraggioso e penso che questo faccia la differenza". Ha ragione il 'mini Sinner', perché Fonseca ha doti atletiche fuori dal comune e anche quella cattiveria che, a neanche 18 anni, fa paura soltanto guardando da casa, figuriamoci se capiti dall'altra parte della rete.
Peraltro Fonseca potrebbe sfidare proprio il numero 1 del mondo già a Bologna, l'11 settembre, quando l'Italia debutterà contro il Brasile nel Girone A di Coppa Davis (che comprende anche Belgio e Olanda). Joao potrebbe esserci (è tra i convocati del team sudamericano) e in questo momento promette di arrivare in poco tempo a essere il numero 1 del suo Paese. Eppure Joao, entrato nei primi 200, sa che il bello deve ancora arrivare.
In Brasile qualcuno lo paragona a Guga Kuerten, l'ultimo grande campione verdeoro. E Joao, nelle dichiarazioni, è sicuramente più 'sfacciato' di Sinner. "Punto a diventare il numero 1 del mondo, ho iniziato a giocare per questo avendo il mito di Roger Federer. Kuerten? Parlerò con lui per capire cosa ha provato quando ha vinto il Roland Garros. In fondo aveva soltanto qualche anno in più di me quando è successo. Io voglio restare umile e non ascoltare troppo ciò che dice la gente per arrivare all'obiettivo". Anche Alcaraz e Zverev sono dei punti di riferimento per Fonseca. L'impressione è che Carlitos e Alex molto presto si ritroveranno un nuovo avversario all'orizzonte. Loro, c'è da immaginare, sperano che non diventi come Sinner.