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Giorgio Tabacco, 20 anni e i Next Gen sfuggiti via per il cambio delle regole voluto dall'Atp, si è preso il primo trionfo nel circuito sul cemento di Villena, in Spagna. Dalle qualificazioni all'ultimo atto, la bellezza di otto vittorie di fila
04 marzo 2024
Forse la prima l'aveva sognata con il fratello Fausto dall'altra parte della rete. O forse no, perché giocare contro il proprio stesso sangue, per giunta per il titolo d'esordio fra i professionisti, sarebbe stato una prova troppo difficile da superare: impossibile mantenere i nervi saldi. Così Giorgio Tabacco, 20 anni e i Next Gen sfuggiti via per il cambio delle regole voluto dall'Atp, si è preso il primo trionfo nel circuito sul cemento di Villena, in Spagna. Dalle qualificazioni all'ultimo atto, la bellezza di otto vittorie di fila, cinque delle quali al terzo set. Come dire che questo successo è stato davvero voluto, con tutto il cuore. Quello che non manca mai, nei match del ragazzo di Messina.
Non è arrivata una finale in famiglia, ma in realtà ci è mancato pochissimo. Perché sugli hardcourt in terra iberica, a guastare (parzialmente) la festa si è messo in mezzo solamente il tedesco Liam Gavrielides, autore dell'eliminazione di Fausto in semifinale. Con Giorgio che l'ha poi vendicato il giorno successivo. “È stata una bellissima settimana – ha spiegato il vincitore – tanto più che le condizioni non erano semplici, con molto vento e tanto freddo. Il successo al 1° turno contro la prima testa di serie (il turco Kirkin, ndr) mi ha dato fiducia per le sfide successive. L’unico rammarico è non aver potuto giocare la finale contro Fausto”.
Giorgio Tabacco
Giorgio Tabacco, carattere solare e tennis di sostanza, aveva già fatto parlare di sé sul finire dello scorso anno, proprio insieme al fratello Fausto, quando entrambi avevano contribuito in modo determinante a portare lo scudetto di Serie A1 al Ct Vela Messina, per giunta dopo aver annullato un match-point agli avversari. Mentre Fausto – il maggiore (di un anno) – un paio di titoli se li era già presi, a Monastir e a Perugia nel 2023, Giorgio era rimasto a secco. Ma era chiaro che fosse solamente questione di tempo. I due che sognano di giocare insieme in Coppa Davis, che ammirano Sinner (e chi non lo ammira?) e puntano al circuito Atp, adesso sono più vicini che mai.
In attesa che anche il ranking Atp certifichi il passo avanti di Giorgio, la classifica live dice che il minore è numero 633 (più 80), mentre l'altro pro della famiglia è poco più in alto, 579 (più 36). Avanti insieme, insomma. E non potrebbe essere altrimenti, per due ragazzi che da Messina sono partiti per cercare di imparare il mestiere del tennista, approdando infine nel profondo nord. Da qualche mese, entrambi si allenano al Quanta Club, nell'Accademia gestita da Fabio Chiappini, il costruttore di Mattia Bellucci. Milano che ritorna, nella storia dei Tabacco. Fin da quando i due fratelli vinsero, uno dopo l'altro (vicenda inedita, mai più ripetuta) la Coppa Lambertenghi, il campionato italiano Under 12 al Tc Milano Bonacossa: Fausto nel 2014, Giorgio nel 2015.
Per Giorgio si tratta della prima volta, dunque, con il trofeo in mano, alla terza finale disputata. Le due precedenti, entrambe a Santa Margherita di Pula, erano andate male, mentre stavolta il sorriso è stato quello dei giorni migliori. “L'obiettivo non cambia – ha spiegato dopo aver messo a terra l'ultimo 15 in Spagna – perché per me contano il lavoro e i miglioramenti che vedo nel mio tennis. Se li otterrò, i risultati arriveranno”.
Sembra di sentire Sinner, che non a caso è il punto di riferimento per eccellenza. Niente numeri, niente previsioni. La strada per il successo è complicata, non è detto che non si possa sognare ma bisogna far sì che i sogni poggino su solide basi. Da domenica c'è un trofeo in bacheca e tanta fiducia in più su cui costruire i prossimi mesi.