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In un quartiere di Fuengirola, a 20 minuti da Malaga, le stime ufficiali dei residenti parlano di 5 mila finlandesi, ma le stime ufficiose di coloro che ci passano circa metà anno arrivano a quota 20 mila: si tratta della comunità più grande dell'intera Spagna
di Cristian Sonzogni | 21 novembre 2023
Da uno dei luoghi più freddi d'Europa (e del pianeta) a una città dove a fine novembre è primavera e si può serenamente cenare all'aperto. Malaga è stata invasa dai tifosi finlandesi per le Finals di Coppa Davis, evento storico per il Paese dei laghi e dei ghiacci: persona più, persona meno, siamo a quota 7 mila. Che vuol dire più della metà di un palasport quasi tutto esaurito.
Al ritmo di 'Suomi, suomi', i fans scandinavi si dimostrano da subito calienti come gli spagnoli. Ogni ace di Patrick Kaukovalta (782 Atp, best ranking di 781) è accolto da una torcida biancazzurra. Peccato per lui, e per tutti i sui connazionali, che il sogno duri poco. Anche se è lontano parente di quello che arrivò in finale a Wimbledon, Milos Raonic chiude la pratica in due set. Ma l'entusiasmo dei finnici non si spegne.
In tanti – circa un migliaio – si sono presi la briga (e il gusto) di volare verso sud con qualche compagnia low cost, considerato che i collegamenti diretti con la Spagna non mancano. Ma la realtà è che c'è un'importante comunità finlandese che vive nei pressi di Malaga. Per trovarla bisogna andare nel quartiere di Los Pacos, a Fuengirola, località che dista una ventina di minuti di auto dalla città più importante della Costa del Sol.
Lì, le stime ufficiali dei residenti parlano di 5 mila finlandesi, ma le stime ufficiose di coloro che ci passano circa metà anno (meno di sei mesi, perché possano mantenere i vantaggi del welfare nordeuropeo) arrivano a quota 20 mila: si tratta della comunità più grande dell'intera Spagna. Molti di loro, quando hanno visto la loro Nazionale qualificarsi (a sorpresa) per la Final Eight, si sono tuffati immediatamente sui biglietti, portando il Martin Carpena di Malaga verso il tutto esaurito in un match francamente poco appetitoso, visti i nomi in scena.
Non è difficile pensare al motivo per cui tanti abbiano optato per questa scelta: ieri a Helsinki la temperatura massima era di meno 2 gradi, a Malaga superava di poco i 20. La maggior parte di coloro che vivono stabilmente in Andalusia parlano piuttosto bene lo spagnolo, hanno figli che sono nati in Spagna e ormai sono perfettamente integrati. Ma a Los Pacos c'è un'emittente radio che trasmette in finlandese e ci sono pure dei quotidiani nella stessa lingua, perché la gente del posto si possa sentire a proprio agio. Accadeva peraltro che il Martin Carpena ospitasse buona parte di questa comunità anche quando Sasu Salin – cestista – giocava nel team di Malaga (2017-2019), uno dei migliori del Paese nella pallacanestro. Adesso tocca al tennis.
“Sapevo che c'è questa comunità importante a Fuengirola – ha detto Emil Ruusuvuori, numero 1 del team ma indisponibile per un problema fisico – e francamente avere settemila tifosi del nostro team in trasferta è qualcosa di speciale”. Qualcosa di mai accaduto prima, nemmeno quando il numero 1 era Jarkko Nieminen, oggi capitano. Alla fine del primo incontro, una volèe di rovescio un po' artigianale (per essere benevoli) dell'eroe finnico consegna il break decisivo a Raonic: Kaukovalta termina la corsa in due set. “Ma ci rifaremo grazie a Virtanen – dice Theo, 40 anni e due figli che parlano spagnolo meglio di lui – e poi andremo a vincere la Davis”. Gli fanno eco Timo e Anne, coppia di pensionati che ormai a Malaga è di casa: “Siamo qui da tanti anni e ormai siamo un po' spagnoli. Questa era una bella occasione per ritrovare la nostra comunità. E vedrete che vinceremo”. I sogni non mancano, e anche se i risultati non sono all'altezza, per una volta è bello anche solamente esserci. In tanti.