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Verso Torino: 2014, Wawrinka e Cilic, due nuovi slammer

L'anno si apre e si chiude con due nuovi slammer, il 148° della storia è Stanislas Wawrinka (Australian Open) e il 149° è Marin Cilic (US Open). In mezzo i soliti Nadal e Djokovic, campioni a Parigi e a Wimbledon.

di | 18 novembre 2023

L'atteso cambio generazionale ha le sembianze del 2014 che si apre e chiude all'insegna di due volti nuovi. In ordine cronologico sono i campioni Slam numero 148 e 149 della storia. In Australia vince lo svizzero Stanislas Wawrinka, a Flushing Meadows il croato Marin Cilic. Due novizi come Ferrero e Roddick nel 2003. Ma in mezzo, tra la terra rossa e l'erba, il dominio della vecchia guardia è spietato.
La stagione parte a mille: Nadal vince alla grande a Doha su Monfils, Federer invece si fa nuovamente superare da Hewitt a Brisbane.  
All'Open d'Australia i migliori arrivano in scioltezza ai quarti; l'unico tra i primi otto non presente è Juan Martin Del Potro, eliminato al secondo turno da Roberto Bautista Agut, poi estromesso agli ottavi da Grigor Dimitrov. Buon ottavo di finale anche per il nostro Fabio Fognini stoppato dall'irresistibile Novak Djokovic. Ai quarti brilla Federer che dopo Tsonga fa fuori anche Andy Murray, e risplende Nadal che rimonta Dimitrov. Ma il match del torneo lo giocano Novak Djokovic e Stanislas Wawrinka. E' la quarta grande maratona tra i due dopo la sfida di Davis del 2006, l'ottavo dell'Open d'Australia 2013 e la semifinale all'Open degli Stati Uniti del 2013, tutti match vinti dal serbo. Questa volta a trionfare è lo svizzero 9-7 al quinto in 4 ore esatte. La gara è tirata, Nole non difende il break di vantaggio maturato a inizio dell'ultima frazione e affonda quando decide di attuare un serve & volley per salvare il match point. Il servizio e la discesa a rete sono buoni, ma la volée esce.
Tre tie-break e quattro set sono sufficienti a Wawrinka per dominare Berdych in semifinale, mentre l'altra semifinale è la 33esima sfida tra Rafa e Roger (22-10 per Rafa i precedenti). Nadal è un portento, gioca un tennis di altissimo livello. Federer, con Stefan Edberg coach, cerca di giocare d'anticipo, aggredendo la risposta e prendendo spesso la via della rete. Il primo set è equilibrato poi Federer si spegne, perde fiducia e Nadal ha via libera.
In finale succede il dramma. Nadal assiste allo show di Wawrinka che senza commettere errori sale 6-3 2-0: ma a questo punto lo spagnolo accusa un dolore alla schiena. Rafa non è più in grado di servire sopra i 150 km/h e negli spostamenti è lento. Wawrinka va fuori ritmo a inizio di terzo set, ma ritrova la pazienza e chiude in quattro set diventando il primo giocatore a battere Nadal e Djokovic in uno Slam, e il primo (sempre nei major) da Bruguera (Roland Garros 1993) a superare i primi due al mondo.

L'infortunio di Rafa è meno serio del previsto: a metà febbraio lo spagnolo torna in pista a Rio de Janeiro centrando il titolo su Dolgopolov. Federer (scivolato a numero 8 del mondo) riparte da Dubai che vince con due prestazioni di altissimo livello: la prima in semifinale su Djokovic e poi in finale su Berdych. Lo svizzero ha un altro passo rispetto alla stagione precedente e si vede chiaramente anche a Indian Wells dove vola in finale (la più importante dopo Roma 2013) e dove tiene testa a Djokovic fino al tie-break conclusivo che il serbo si aggiudica per 7-3. Anche Djokovic è in forma smagliante e dopo il successo in California concede il bis a Miami (è la seconda accoppiata dopo quella del 2011) battendo Nadal in finale.
Rafa in vista di Parigi ha sempre raccolto tre vittorie sulla terra tranne che nel 2011 quando vince solo Monte Carlo e Barcellona. Questa volta le cose vanno diversamente: a Monte Carlo cede nei quarti a Ferrer (il titolo va a Wawrinka, vittorioso in rimonta su Federer), a Barcellona perde nei quarti da Almagro, a Roma si piega in finale a Djokovic e a Madrid si salva da una clamorosa sconfitta contro Kei Nishikori. Il giapponese, imbattuto da Indian Wells, è la rivelazione della primavera: vince alla grande Barcellona e a Madrid mette in mostra un grandissimo tennis. In finale ridicolizza Nadal fino al 6-2 4-3 e servizio. Poi la schiena comincia a cedere, Nadal recupera il break e a metà del terzo set il giapponese si ritira.
A Parigi lo strapotere di Rafa ammazza il torneo. Dagli ottavi alla finale solo due partite su quindici finiscono al quinto set: la rimonta di Gulbis su Federer e il 6-0 al quinto di Murray a Monfils nei quarti. Rafa si avvicina al nono Roland Garros e al 14° Slam perdendo un solo set per strada: il primo dei quarti contro Ferrer. Poi è uno show: 6-3 6-2 6-1 a Murray in semifinale e 3-6 7-5 6-2 6-4 a Djokovic in finale. Il serbo rimane vivo fino al 5 pari del secondo set, ma non c'è un istante in cui si ha la sensazione che Nole possa vincere. Rafa è il primo uomo nella storia a conquistare almeno uno Slam per 10 anni di fila.
A Wimbledon tornano le partite palpitanti: il campione in carica Murray va veloce fino ai quarti, poi incespica con Dimitrov ed esce in tre set. Nadal si vendica di Rosol, ma agli ottavi pesca Kyrgios che gli stampa in faccia 70 vincenti e lo elimina in quattro set. Federer ha un quarto di finale terrificante contro Wawrinka: va sotto un set, si trascina a fatica al tie-break del secondo, poi dilaga. Nole invece suda parecchio nei quarti contro Cilic che gli sfugge avanti due set a uno prima di domarlo. In semifinale Federer regola con un triplice 6-4 Raonic e Djokovic vince in quattro set contro Dimitrov che manca quattro set point (uno sul 5-4 e tre consecutivi sul 6-3 del tie-break) per approdare al quinto.

La finale è il match del torneo: Federer e Djokovic giocano ad altissimo livello dall'inizio alla fine. Il primo set è di Federer che salva due set point al tie-break prima di vincerlo 9-7, poi sale in cattedra il serbo che vola fino al 5-2 del quarto. Sul 5-3 Nole serve per il match, ma Federer ha una reazione d'orgoglio, recupera il break e nel game successivo, con l'aiuto del falco, annulla un match point. Con una striscia di cinque game lo svizzero approda al quinto: sul 3 pari si procura una palla break ma non riesce a rispondere. Djokovic è imperturbabile e chiude 6-4 con gli ultimi quattro errori di Federer. Il serbo festeggia il secondo titolo a Wimbledon (settimo Slam) riconquistando la prima posizione nella classifica Atp.
Dopo Wimbledon Nadal si ferma per problemi al ginocchio; salta il cemento americano, torna in autunno sul veloce indoor ma è irriconoscibile. Nole, dopo la festa di Wimbledon, stacca la spina e si fa battere al secondo turno nei due Masters 1000 estivi. Federer perde la finale all'Open del Canada contro Tsonga, ma vince alla grande Cincinnati.
Quello che succede all'Open degli Stati Uniti è inimmaginabile. Ai quarti Federer salva un match point nel quarto set a Monfils prima di chiudere 6-2 al quinto, Djokovic invece vince in quattro set su Murray: escono a sorpresa Wawrinka (battuto 7-5 al quinto dal giapponese Nishikori che gioca cinque set anche al turno precedente contro Raonic) e Berdych, sommerso dalla potenza di Marin Cilic. Ma sono le semifinali a sovvertire l'ordine mondiale. Quando a tutti sembra scontata l'ennesima finale Federer-Djokovic, lo svizzero assiste impotente alla giornata perfetta di Cilic che lo domina 6-3 6-4 6-4, Nole invece, senza più benzina in corpo, va incontro a una devastante sconfitta in quattro set contro Kei Nishikori.
Uno tra il giapponese e il croato diventa il 149° campione Slam della storia. Seppur di poco gli scommettitori danno favorito Nishikori. Ma all'atto pratico è una partita senza storia; 6-3 6-3 6-3 per il croato che piazza 39 vincenti e 5 break contro l'unico concesso al giapponese nel secondo set quando la partita è già ampiamente indirizzata verso la meta.
Federer e Djokovic si consolano spartendosi i due ultimi Masters 1000 della stagione: Roger vince a Shanghai su Simon e Nole trionfa a Bercy su Raonic. I due si ritrovano in finale alle Atp World Tour Finals (il Masters) di Londra, ma Federer si infortuna alla schiena per annullare 4 match point a Wawrinka in una semifinale elettrica tra i rispettivi entourage che si becchettano. Il giorno della finale Federer annuncia di non poter scendere in campo e Nole vince il suo quarto Masters. La decisione di Federer ha altre motivazioni: tra meno di una settimana la Svizzera è impegnata contro la Francia nella finale di Coppa Davis, trofeo mai vinto dalla formazione Helvetica. Federer fa di tutto per rimettersi in sesto: perde con Monfils il secondo singolare della prima giornata, poi con Wawrinka ottiene il punto del doppio e domenica porta la Svizzera in trionfo battendo in tre set Richard Gasquet. 

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