-
Atp

Dimitrov, primo titolo dopo oltre sei anni: "Orgoglioso di me"

Il bulgaro batte Rune in finale a Brisbane. Qui giocò la sua prima finale in carriera. Dimitrov conferma la relazione privilegiata con la città australiana dove ha vinto più partite di tutti (23) e festeggia un titolo che rincorreva dalle Nitto ATP Finals 2017

di | 07 gennaio 2024

Grigor Dimitrov (Getty Images)

Grigor Dimitrov (Getty Images)

E alla fine tanta caparbietà e tanta ostinazione sono state ripagate. Battendo Holger Rune in due set - 76(5) 64 - Grigor Dimitrov si è laureato campione del  “Brisbane International presented by Evie” (ATP 250 - montepremi 661.585 dollari) a sette anni dalla sua prima affermazione nel torneo e a sei dalla conquista del suo ultimo titolo in carriera (Nitto Atp Finals 2017)."Aver affrontato dei top player molto più giovani di me, e averlo fatto fatto così bene, mi ha fatto capire a che punto mi trovi. Ed è questa la cosa che mi rende più orgoglioso" ha detto in conferenza stampa.

E' un titolo che per il bulgaro arriva a quasi 33 anni (li compirà a maggio), contro un avversario di dodici anni più giovane di lui e per di più stabilmente in Top 10 da ormai quasi due stagioni. Eppure a vederli in campo il divario non sembrava affatto così ampio. Se in Rune tutto lasciava trasparire agitazione, ansia, febbre e fretta, il volto di Dimitrov non ha tradito alcuna emozione, imperturbabile come il suo tennis, fatto di precisione e accuratezza, esplosività e tocchi di classe a impreziosirne le iniziative. 

"Sono emozionato, è difficile descrivere a parole quel che sto provando - ha esordito a caldo Dimitrov durante la premiazione - Congratulazioni a Holger, gran combattente, hai già fatto vedere grandi cose nella tua carriera, giochi un gran tennis, il futuro è tutto tuo e non meriti altro che complimenti". 

27 vincenti e soli 8 errori gratuiti, il 77% di punti estratti dalla sua prima di servizio e quasi il 40% di game vinti in risposta sono la conferma di un gioco, quello del bulgaro, tanto efficace nei colpi d'avvio quanto nella lettura delle iniziative altrui. Per riuscirci è stato necessario tutto il primo set, parziale in cui Dimitrov ha annullato tutte e tre le palle break concesse a Rune per poi alzare il livello del suo gioco in un tie-break chiuso alla terza occasione utiledopo essere stato avanti 6-3.

Fiutato il momento, Dimitrov nel 3°game del 2°set ha portato nuovamente pressione sul servizio del suo avversario, bravo però grazie proprio alla battuta ad annullare due delle tre palle break che hanno caratterizzato un game durato ben 23 punti.

Respinto l'assalto, Dimitrov ha atteso l'occasione successiva, presentatasi dopo due altri game, per strappare questa volta la battuta al danese n.8 del mondo. Un terzo assalto, nel turno di battuta del 9° game valso al bulgaro due match point, è stato ancora respinto da Rune. Ma ormai il copione era scritto, e andava solo concluso. Lì dove Dimitrov, dodici anni fa, centrando proprio a Brisbane la sua prima finale in carriera, aveva iniziato a scriverlo.

"Ho iniziato qui a Brisbane e penso proprio che continuerà. E' un trofeo che significa molto per me: voglio ringaziare il mio team e i miei genitori che sono in aeroporto, mi hanno mandato una foto mentre seguivano questa partita. Sono davvero stanco e credo che mi prenderò qualche gorno di pausa, (risate, Ndr), ma continuerò ad andare avanti e ringrazio tutti per il supporto che mi avete dato". 

Dopo la partita, Dimitrov si è proiettato verso l'Australian Open, primo Slam della stagione. "Non voglio però pormi alcuna alta aspettativa. Il fatto di aver giocato bene qui non significa che poi debba sempre vincere. Resto concentrato sul mio tennis, sul lavoro che devo svolgere quotidianamente e su tutto ciò che faccio con il mio team. Penso però che far bene tutte queste cose possa contribuire a fare in modo che ciò possa accadere. Manca ancora una settimana per Melbourne e lì ci saranno tutti e tutti saranno pronti a dar battaglia. Si giocherà al meglio dei cinque set e sarà un torneo completamente diverso".

Infine, impossibile non tracciare un paragone col giocatore che sette anni fa vinse il suo ultimo titolo Atp in carriera, nonché uno dei più prestigiosi in calendario, quello delle Nitto Atp Finals del 2017. "Prima di tutto penso di essere una persona completamente diversa rispetto a quella che ero allora. Oggi vorrei dire di essere anche un giocatore migliore, e questo per via dello stile di gioco dei miei avversari che mi ha costretto a trovare un modo per sostenere la loro potenza. Oggi tutti possono vedere come giochi in maniera diversa rispetto a sette anni fa, tante volte però ho dovuto fermarmi a parlarne col mio team: se essere più o meno aggressivo, concentrarmi di più sul servizio o sul rovescio. E' stato un lavoro di squadra, ma poi arriva sempre il momento di scendere in campo e non c'è nulla che possa superarlo. Ci si può allenare tutto il tempo necessario, ma una volta che la palla comincia a rimbalzare è lì che la verità viene a galla".

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti