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Sfida avvincente, all'insegna di una delle rivalità più longeve attualmente presenti sul circuito, quella andata in scena alle Nitto Atp Finals. E' Medvedev a imporsi qualificandosi così per le semifinali del torneo. Per il primo posto nel girone dovrà ora battere Alcaraz
di Ronald Giammò, da Torino | 15 novembre 2023
Hallo, Daniil. Privet, Sascha. Ancora loro: Daniil Medvedev e Alexander Zverev, opposti per la diciottesima volta in carriera (10-7 il bilancio in favore del n.3 del mondo), la sesta di questo 2023 in cui fino a ieri era stato il russo (in campo come atleta neutrale) a prevalere in ben quattro occasioni su cinque. Nella seconda giornata valida per il Gruppo Rosso delle Nitto Atp Finals a vincere è stato il russo in due set col punteggio di 7-6(7) 6-4 in poco più di novanta minuti di gioco, che incrementa così il suo bilancio negli scontri diretti di questa stagione portandosi sul 5-1.
E così ancora una volta è Medvedev ad esultare, incrementando il suo vantaggio negli scontri diretti e staccando il pass per le semifinali del torneo da cui l'anno scorso era stato eliminato dopo tre sconfitte consecutive al termine della fase a gironi. Per avere ora la certezza del primo posto Medvedev dovrà battere Carlos Alcaraz nell'ultimo match del Gruppo Rosso. Ma anche in caso di sconfitta in tre set contro il murciano, Daniil conserverebbe chance di qualificazione qualora Zverev riuscisse ad imporsi su un Rublev già eliminato.
"Dal punto di vista mentale è stato un match molto duro - ha detto Medvedev a caldo a fine match - Io ero partito bene, ma poi Zverev è salito di livello mentre io sono calato. Nel tie-break sono stato bravo e fortunato. Oggi Alcaraz ha giocato meglio di quanto fatto contro Zverev e mi aspetto ancora una partita molto dura e complicata".
"Sono contento di essermi ritrovato verso la fine del primo set e di aver iniziato a giocare meglio - ha ancora aggiunto il n.3 del mondo - La fine di entrambi i set è stata molto equilibrata, al tie-break lui ha avuto anche un set point sul suo servizio. Sono contento, davvero, perché quest'anno match come questi li avrei persi e invece sono contento di averla spuntata. Ma questo è un torneo strano - ha poi concluso - perché anche se sono già in semifinale ci tengo a non perdere il ritmo".
Zverev ha messo in campo quel che aveva, mostrato una buona condizione, ma non ancora sufficiente per tener testa al russo autore di una formidabile stagione. Anche il livello di gioco del tedesco, apparso sempre più in crescendo durante lgi ultimi mesi, non è lui bastato per far breccia nel tennis del suo rivale, in un match scandito dai rispettivi turni di battuta e dai margini d'errore ridotti al minimo. Adesso per lui le possibilità di qualificazione non dipendono più solo dall'esito del suo match contro Rublev. Match da vincere, ovviamente, con la speranza che il suo antico rivale riesca a far lo stesso contro Alcaraz.
Amanyte dei campi veloci, Medvedev non ha voluto aggiungere elementi alla discussione sulla condizioni del campo Centrale del Pala Alpitour, giudicato da alcubni suoi colleghi come il più veloce della stagione. Lui ha preferito invece sottolinearne i pregi in termini di spazio a disposizione quando chiamato a rispondere ai servizi dei suoi rivali: "La prima volta che mi sono allenato su questo ero con Jannik (Sinner, Ndr) e per rispondere al suo servizio sono andato a posizionarmi sulla linea dei giudici. Il problema è che da lì non si riesce a rispondere perché c'é il rischio che la palla rimbalzi due volte".
"Ma sì, mi piace quando ho spazio a disposizione - ha sottolineato ancora la testa di serie n.3 di queste Nitto Atp Finals - L'ho sempre detto: ci sono tornei durante l'anno che non offrono questa soluzione come Cincinnati o Madrid, dove non posso posizionarmi dove vorrei. Credo che se vogliamo assistere a delle partite belle si debba dare questa chance ai giocatori. Certo, ci sono giocatori che amano stare con i piedi sulla linea di fondo campo. Per loro non cambierebbe nulla, ma io sono molto contento quando trovo tornei che invece riescono a darmi queso spazio in più per poter fare il mio lavoro".
A far la differenza, come spesso accade in partite come questa, sono stati i dettagli, raccolti in questa occasione nel corso di un tie-break che ha visto il n.3 del mondo annullare due set point a Zverev prima di trasformare la sua prima e unica occasione quando il parziale segnava l'8-7 in suo favore. Onore comunque al n.7 del mondo, che nonostante il colpo è riuscito comunque a tornare in campo deciso a sovvertire un pronostico che pareva ormai inevitabile e che invece ha finito col risolversi ancora una volta in extremis. Non prima di veder sciupare dal tedesco l'unica palla break del secondo parziale, per poi scivolare con un ultimo gratuito fuori dal match nel game successivo. Con la sensazione, giunti alla stretta di mano di rito, che quella di Torino non sia stata l'ultima volta che i due torneranno a incrociare i rispettivi cammini.