-
Atp

Matteo: "Voglio far bene negli USA. Obiettivo? La Top 30 in Australia"

Le parole di Berrettini dopo la vittoria a Gstaad in finale su Halys. "A inizio stagione ci siamo detti che quest'anno non avremmo guardato la classifica" ha detto. La dedica al team e alla migliore amica che sta per partorire

21 luglio 2024

Tutta la felicità di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

Tutta la felicità di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

"All'inizio della stagione abbiamo deciso che non avremmo pensato al mio ranking perché avevamo tanti dubbi, intanto sul mio corpo. La cosa più importante è che sto bene e che gioco bene - racconta Matteo Berrettini a caldo -. Se queste due cose succedono, posso fare bene. Voglio far bene allo US Open e in tutta l'estate americana. Un buon obiettivo può essere arrivare tra i primi 30 per l'Australian Open". Il 28enne romano fissa i suoi obiettivi e si carica in vista dello US Open, che sarà trasmesso in esclusiva e in chiaro, gratis e per tutti, su SuperTennis.

Evidente il suo ottimismo dopo il secondo successo stagionale, a Gstaad, in finale sul francese Quentin Halys: "E' una sensazione incredibile. Sembra ieri che vincevo qui il mio primo titolo, sei anni fa. E invece da allora sono successe tante cose. Sono  felice di poter giocare e godermela, credo di aver ritrovato le sensazioni di sei anni fa in questa settimana", aggiunge.

"Per Quentin era la prima finale e dunque tante cose possono essergli passate per la testa soprattutto dopo l'interruzione per la pioggia e l'aver perso il servizio - aggiunge l'azzurro -. All'inizio ho dovuto trovare come giocare perché ogni giorno le condizioni qui sono cambiate, oggi era freddo e umido. Ho comunque trovato la giusta energia e al rientro dopo l'interruzione ho trovato il focus perfetto".

"Complimenti a Quentin, sei arrivato in finale dalle qualificazioni, continuando così ci saranno belle cose per te in futuro. Questo posto è speciale per me, ogni volta che torno qui vengo accolto meglio: lo apprezzo molto - le parole di Berrettini durante la cerimonia di premiazione -. Voglio ringraziare tutti quelli che rendono possibile questo torneo, uno dei migliori 250 nel circuito. Complimenti anche ai ballkids, non se ne trovano tanti di bravi come voi nel circuito. E ora un ringraziamento per la mia "'quasi famiglia', a quelli che hanno viaggiato con me negli ultimi mesi, sorattutto quel ragazzo con il cappellino che è uno dei miei migliori amici. Senza di loro non sarei qui. Il titolo è per lui e per il mio nipotino che dovrebbe nascere domani. Lodovica, che è praticamente come una sorella per me, dovrebbe partorire. Brando, questa è per te".

Il vincitore di Gstaad 2024 Matteo Berrttini ed il finalista Quentin Halys (foto Getty Images)

“Un po’ di nervosismo all’inizio ma come un po’ in tutte le finali -racconta ancora l’azzurro in conferenza stampa -. Non lo conoscevo benissimo, non giocavamo da tanto tempo e non sapevo cosa aspettarmi. E poi l’incertezza del tempo: sì, ci ho messo un po’ di più ad entrare in partita in maniera perfetta però da quando ho salvato quelle palle-break sul 3-2 per lui ho sentito che ero nel match. Da quel momento ho giocato molto bene. Mi ha fatto bene la pausa: ho mantenuto tantissima energia e sono molto felice”.

Condizioni di gioco molto diverse rispetto ai giorni scorsi: “Il campo era buono ma le condizioni erano diverse: c’erano dieci gradi in meno, il cielo coperto e senza sole, e le palle erano un po’ più umide. Ma alla fine mi sono ambientato bene. Del resto il tennis è questo, sapersi adattare a quello che succede. Ripeto, condizioni più lente ma il servizio paga sempre bene, soprattutto se si riesce ad essere precisi, a mantenere alta la percentuale in modo da giocare il primo colpo in maniera ottimale. Lui poi rispondeva da molto lontano quindi era fondamentale servire in maniera precisa: il mio tennis a funzionato bene”.  

A Gstaad il primo titolo ed ora il bis: “La prima vittoria è stata più inaspettata: questa, la seconda, meno perché qui so che posso giocare bene. Questa settimana ho battuto giocatori molto forti e quando ho visto il tabellone mi sono detto ‘cazzarola sarà difficile ma so il mio valore, il mio livello’. E quindi è una vittoria speciale perché è la conferma che a questo livello ci appartengo”.

Programmi futuri: “In questo momento sto già pensando a Kitzbuhel dove penso che giocherò martedì. E poi non abbiamo ancora delineato completamente la programmazione per l’America: sicuramente l’obiettivo è New York, cercare di giocare bene lì. Fare qualche torneo di preparazione sì: adeso vediamo come va a Kitzbuhel e come sto. E’ importante per me avere un calendario che non sia tropo fitto perché il mio corpo alcune volte ha bisogno anche di recuperare. Guadiamo una settimana per volta”.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti